martedì 8 giugno 2010

Olanda, se son tulipani fioriranno

Outsider ma non troppo. Quattro anni dopo la cruenta partita contro il Portogallo, con 2 espulsi per parte e 14 ammonizioni totali, che sancì l'eliminazione dai Mondiali di Germania agli ottavi di finale, l'Olanda si presenta alla fase finale del Mondiale sudafricano da ''semifavorita'' e con un ruolino di marcia impressionante: 8 vittorie in altrettante partite disputate nelle qualificazioni, 17 gol realizzati e solo 2 subiti, e prima squadra europea a staccare il pass per Sudafrica 2010. Dati alla mano nessuna nazionale qualificata a questa rassegna ha fatto meglio degli oranje nel lungo cammino di qualificazione, anche se va detto che le avversarie non erano propriamente squadre irresistibili (Norvegia, Scozia, Macedonia e Islanda). Ciò nonostante gli uomini guidati dal ct Bert Van Marwijk sono una delle squadre più temibili e in forma del momento (come evidenziato anche dal 3-1 al Messico e dal 6-1 all'Ungheria nelle ultime amichevoli pre-mondiali), soprattutto dalla cintola in su. Kuyt, Sneijder, Robben, Van Der Vaart, Van Persie, e mettiamoci pure Huntelaar, appannato nella sua prima stagione da rossonero ma spesso decisivo in nazionale, formano un reparto di centroattacco da sogno, un mix di gol e passaggi vellutati. A destare perplessità, ed ecco spiegato l'uso del termine ''semifavorita'', è invece il reparto difensivo, dove mancano nomi di spicco e dove Stekelenburg in porta sembra soffrire la pesante eredità di Van Der Sar.

Difficile dunque stabilire fin dove possano arrivare i ''tulipani'', che comunque, e non potrebbe essere altrimenti, puntano alla conquista della coppa. Magari cercando di sfatare l'abitudine di crollare una volta superati brillantemente i gironi iniziali; come accaduto a Germania 2006, dove la sconfitta agli ottavi con il Portogallo arrivò dopo le vittorie contro Serbia-Montenegro e Costa d'Avorio e il pareggio con l'Argentina, e soprattutto come negli ultimi Europei di Austria e Svizzera, dove gli orange cedettero alla Russia nei quarti di finale dopo un 3-0 contro l'Italia campione del mondo e un 4-1 contro la Francia vicecampione. Comunque una notevole prova di forza contro le squadre finaliste mondiali solo due anni prima e oltretutto il Girone E di quest'anno, con Danimarca, Giappone e Camerun, appare un po' meno insidioso di quello di 4 anni fa. Un'Olanda che punta quindi al suo primo Mondiale della storia, dopo le due finale perse nel 1974 e nel 1978 dalla supernazionale di Johann Cruijff, e affida le proprie speranze anche sul recupero di Arjen Robben, uscito malconcio dall'ultima amichevole contro l'Ungheria e che dovrebbe recuperare in tempo almeno per terza partita del girone contro il Camerun. Recupero che sarebbe fondamentale vista la straordinaria stagione del numero 10 del Bayern.

Difesa - Come detto in precedenza, a difendere i pali ci sarà il 27enne portiere dell'Ajax Stekelenburg, titolare dopo il ritiro dalla nazionale del veterano Van Der Sar, che non sembra però garantire la stessa tranquillità del proprio predecessore, pur sfruttando la mancanza di portieri alternativi. Le sue riserve, l'estremo difensore dell'Utrecht Vorm e il 39enne del Twente Boschker, hanno infatti 5 presenze complessive in nazionale alle spalle e zero esperienza nelle grandi manifestazioni. Davanti alla porta, a smentire le perplessità su una difesa ritenuta non irresistibile, sarà chiamato il collaudato duo di difesa formato dal centrale dell'Everton Heitinga e quello dell'Amburgo Mathijsen, con il promettente laterale dell'Ajax Van Der Wiel a destra e il capitano 35enne Van Bronckhorst, del Feyenoord, sulla sinistra. In alternativa è previsto lo spostamento di Heitinga al posto di Van Der Wiel sulla destra e l'inserimento del 36enne veterano del Psv Ooijer al centro. Sempre per la zona esterna restano a disposizione Bolahrouz dello Stoccarda, adattabile anche da centrale, e il giovane Braafheid del Bayern Monaco.

Centrocampo - Il reparto di metacampo, fiore all'occhiello degli orange, sarà a 3 uomini, secondo il modulo 4-2-3-1, già sperimentato anche da Italia e Germania, che piace molto anche al ct van Marwijk, il quale spesso lo trasforma in 4-3-3, vista la presenza di numerose ali offensive di qualità. Ad agire da raccordo con la difesa sarà impegnato il capitano del Bayern Van Bommel coadiuvato dal mediano del Manchester City De Jong, mentre sulla trequarti agirà il nerazzurro Wesley Sneijder al centro, con Dirk Kuyt del Liverpool a destra e Rafael Van Der Vaart del Real a sinistra. Quest'ultimo sicuro del posto almeno sino al rientro di Robben, ma in realtà ''doppione'' anche di Sneijder nella posizione di trequartista puro. Come a dire che, nonostante l'assenza di Robben, comunque più che mai importante per il cammino dell'Olanda, le alternative, e che alternative, non mancano. Il centrocampo stellare dei tulipani è completato da Afellay del Psv e Schaars dell'AZ Alkmaar come riserve iniziali, con il primo che farà di tutto per mettere in difficoltà le scelte di van Marwijk, che visto il materiale umano a disposizione già ne avrà non poche.

Attacco - Davanti spicca l'assenza del vecchio Ruud Van Nilsterooy, considerato dal ct troppo fragile per affrontare un mondiale. Per il ruolo da unica punta il favorito d'obbligo è Robin Van Persie, il cui infortunio ai legamenti che lo ha tenuto fuori tutta la stagione, praticamente impedendogli di scendere in campo con la maglia dell'Arsenal, potrebbe rivelarsi alla fine un vantaggio in termini di freschezza. A fargli da alter ego sarà il rossonero Huntelaar che, come detto, sembra rendere al meglio in nazionale più che con la maglia della propria squadra di club. In panchina, i giovani Ryan Babel del Liverpool ed Elia dell'Amburgo sono pronti a subentrare sia da esterni di centrocampo che da ali in caso di trasformazione del modulo da 1 a 3 punte, con Babel favorito come alternativa a uno tra Kuyt e Robben.

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