domenica 6 giugno 2010

Australia, i ''canguri'' vogliono tornare a saltare

Quando si dice ''due paesi agli antipodi''. Dopo l'estate mondiale del 2006, e in particolare dopo il 26 giugno di quell'anno, Australia e Italia possono ben dire di esserlo non più solo dal punto di vista strettamente geografico. Per noi del Bel Paese, Fabio Grosso è uno degli eroi di Berlino e uno dei principali artefici della conquista del nostro quarto storico titolo mondiale; per gli ''aussie'' invece, l'ex numero 3 azzurro è il quinto personaggio più odiato al mondo. Più di Bin Laden o di George W. Bush per fare un esempio, almeno secondo i risultati di un sondaggio condotto l'anno scorso dal popolare settimanale locale ''Zoo''. Questo tanto per far capire come l'eliminazione dei Socceroos negli ottavi di finale di Germania 2006 proprio grazie al rigore, piuttosto generoso, concesso a Grosso nei minuti di recupero del match e trasformato da Totti, sia una ferita ancora aperta e viva nelle menti della gente della grande isola oceanica. In quella sorprendente nazionale australiana, capace alla sua seconda partecipazione mondiale di superare un girone tosto con Brasile, Croazia e Giappone, fondamentale fu il ruolo del ''mago'' Guus Hiddink, capace con il suo calcio totale fatto di ritmi veloci, gran movimento e pressing alto di trasformare un team senza grande esperienza internazionale in una delle prime sedici nazionali al mondo, prima che il discusso episodio contribuisse a spegnere ogni ulteriore aspirazione di consacrazione internazionale.

4 anni dopo l'exploit in terra tedesca, toccherà ad un altro allenatore olandese, il 54enne Pim Verbeek, ex tecnico in patria con il Feyenoord ed ex ct della Corea del Sud, il compito di far dimenticare l'eliminazione del 2006 e di confermare i progressi in ambito mondiale della compagine australiana. Impresa per la verità ostica visto il Girone D condiviso con Germania, Serbia e Ghana. Dal 2006 la Football Federation Australia è entrata a far parte dell'Asian Football Confederation, staccandosi calcisticamente dalla Federazione Oceanica e dalle altre squadre di basso profilo che la componevano. La nuova "vita calcistica" in Asia ha permesso al team australiano di affrontare avversari con uno spessore tecnico maggiore e quindi di migliorare ulteriormente il proprio livello di gioco. In Sudafrica Kewell e compagni saranno quindi attesi da un compito molto difficile, che rispetto al 2006 affronteranno con un maggior bagaglio di esperienza. Termine che però fa rima con vecchiaia: la rosa ha un'età media molto alta e questo potrebbe penalizzare ulteriormente i ''canguri'', soprattutto contro le giovanissime Germania e Ghana.

Difesa - In porta la granitica certezza si chiama Mark Schwarzer, quasi 38 anni ma ancora di sicuro affidamento tanto in nazionale quanto nel Fulham vicecampione di Europa League. A fargli da ''gregari'' saranno altri due estremi difensori ''made in England'', Jones del Middlesbrough e Federici dal Reading. La retroguardia arretrata poggia invece sui pilastri Lucas Neill, capitano dei Socceroos in forza ai turchi del Galatasaray, e Craig Moore, presente nella rosa gialloverde sin dal 1995 e protagonista nel campionato greco. La carica dei trentenni in difesa è completata dal 34enne esterno sinistro del Basilea Chipperfield, mentre a destra il titolare designato Wilkshire, in forza alla Dinamo Mosca, è il più "fresco" tra le prime scelte con i suoi 28 anni. A scalpitare per il loro turno in panchina ci saranno gli esterni Milligan e Carney, protagonisti rispettivamente in Giappone e in Olanda, e il centrale Beauchamp, che ha scelto il caldo (e i soldi) offerti da Dubai.

Centrocampo - Anche in mezzo al campo le gerarchie sono piuttosto precise: a farla da padrone nel 4-4-2 di Veerbek c'è Tim Cahill, 30enne bandiera dell'Everton e primo giocatore nella storia della nazionale australiana a segnare, realizzando tra l'altro una doppietta, nella fase finale di un Mondiale. Risultati che lo hanno portato a suscitare l'interesse dei maggiori club inglesi ed europei e hanno contribuito all'inclusione del suo nome nella prestigiosa lista dei 50 candidati al Pallone d'Oro del 2006. Logico che, oggi come allora, a lui saranno affidate le chiavi del gioco in mediana. Accanto a lui ci sarà una vecchia conoscenza della nostra Serie A, Vincenzo Grella, ora in Inghilterra in forza al Blackburn, mentre a sinistra agirà un'altra colonna della squadra, oltre che un altro italo-australiano, tutt'ora impegnato in Italia, ovvero il rosanero Mark Bresciano. A destra completerà infine il reparto, e l'accoppiata di giocatori del Blackburn, l'esterno Emerton. Da segnalare in panchina un altro spicchio del nostro campionato, seppure in questo caso di Serie B, con la presenza del mediano del Sassuolo Valeri. Occhio anche al mediano offensivo Jason Culina, spesso utilizzato come primo ricambio da Verbeek; completano il reparto Jedinak, protagonista nel campionato turco, Garcia dell'Hull City, a seconda delle esigenze impiegato anche da ala destra o da seconda punta, e il croato naturalizzato australiano Vidosic.

Attacco - Davanti non c'è più Mark Viduka, per anni partner di Harry Kewell nella prolifica coppia d'attacco dal sapore british (il primo cannoniere del Middlesbrough, il secondo bomber del Leeds prima e del Liverpool poi) che condusse l'Australia alla fase finale del mondiale tedesco, 32 anni dopo la sua prima e unica partecipazione. Kewell, ora in forza al Galatasaray, sta pian pian guarendo dai problemi all'inguine che rischiavano di precluderne la partecipazione in Sudafrica, e dovrebbe ritrovare il suo spazio da titolare, questa volta in coppia con il 28enne Kennedy, promosso rispetto a quattro anni fa. Restano a disposizione la punta del Twente Rukavytsya, il più giovane della spedizione con i suoi 22 anni, e l'altro ''olandese'' del reparto Holman, 26enne centravanti dell'AZ Alkmaar.

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