venerdì 28 maggio 2010

GIRONE B - PARTITE E ORARI

12 Giugno Argentina - Nigeria ore 13.30 (Johannesburg)
12 Giugno Corea del Sud - Grecia ore 16 (Port Elizabeth)


17 Giugno Grecia - Nigeria ore 16 (Bloemfontein)
17 Giugno Argentina - Corea del Sud ore 20.30 (Johannesburg)


22 Giugno Nigeria - Corea del Sud ore 20.30 (Durban)
22 Giugno
Grecia - Argentina ore 20.30 (Polokwane)




Corea del Sud, 8 anni dopo per sognare ''ahncora''

Parlare della Corea, anzi di entrambe le Coree, dal punto di vista calcistico e da italiano, significa inevitabilmente e prima di tutto rievocare episodi poco piacevoli, per non dire vere e proprie figuracce, divenute purtroppo memorabili e passate agli archivi della storia dei Mondiali. Per questioni temporali e soprattutto circonstanziali, prima ancora che alla sconfitta e alla conseguente eliminazione dalla rassegna di Inghilterra '66 subita per mano della più che modesta Corea del Nord (nazionale che sarà presentata più avanti in questo blog in quanto presente nel Girone G), la mente non può che tornare all'incredibile ottavo di finale contro la Corea del Sud dei mondiali 2002. La partita degli errori folli e delle nefandezze dell'arbitro Moreno, dei gol pazzeschi sbagliati sottoporta da Vieri e del miracolo calcistico dello stratega Guus Hiddink, materializzatosi al minuto 108 di quel primo tempo supplementare.

Fino a quel momento Ahn Jung-Hwan, o più semplicemente Ahn, era conosciuto dai più come un oggetto misterioso del nostro campionato, uno dei tanti di quella caotica multinazionale che era il Perugia targato Gaucci dell'epoca. In quel minuto 108 però il 26enne asiatico decise di rivelarsi al mondo e lo fece saltando di testa come mai probabilmente aveva fatto prima, trafiggendo Buffon e spedendo l'Italia del Trap a casa. In quel mondiale la Corea del Sud riuscì, dopo un serie di continuati e più che sospetti errori arbitrali ai danni degli avversari, a giungere sino al quarto posto. Ahn, silurato da Gaucci per l'improvvisa esplosione mondiale dopo l'anonimato perugino, non riuscì però mai a sfondare davvero nel calcio che conta dopo quei giorni di gloria e, perdipiù, la rappresentativa coreana tornò nell'anonimato uscendo al primo turno 4 anni dopo in Germania. Eccoci così giunti ai nostri giorni, al mondiale sudafricano, dove a 34 anni suonati sarà ancora il giustiziere di Daejon a guidare l'attacco della nazionale allenata da Huh Jung-Moo , dove però a brillare è soprattutto la stella di Park Ji-Sung, instacabile e prezioso esterno d'attacco per il Manchester United di Sir Alex Ferguson. Per la squadra asiatica, inserita nel Girone B con Argentina, Nigeria e Grecia, il compito, peraltro piuttosto difficile, è cercare un pass per gli ottavi di finale.

Difesa - Tra i pali è lotta a due per il posto da titolare, con l'inossidabile 37enne Lee Woon-Jae che, schierato titolare nelle ultime partite del girone di qualificazione, sembra aver rubato il posto al più giovane Jung Sung-Ryong. Terzo portiere sarà Kim Young-Kwan. In difesa l'elemento con maggiore esperienza e qualità è sicuramente il 33enne Lee Young-Pyo, una vita in Europa con le maglie di PSV Eindhoven, Tottenham e Borussia Dortmund, ora in Arabia Saudita, e anche lui superstite dell'impresa nel mondiale di casa. Unico ''europeo'' della linea difensiva è il 28enne Cha Du-Ri, esterno in forza ai tedeschi del Friburgo, mentre la maggior parte del pacchetto arretrato proviene dal campionato di casa: Kang Min-Soo, Kim Dong-Jin (un passato recentissimo con la maglia dello Zenit San Pietroburgo), Oh Beom-Seok, Kim Yung-Il e Hwang Jae-Won, oltre ai ''giapponesi'' Kwak Tae-Hwi e Lee Jung-Soo.

Centrocampo - Il capitano Park Ji-Sung è sicuramente, come detto, l'elemento di maggior classe e fama della nazionale delle tigri asiatiche e gran parte delle azioni, e dei sogni, della spedizione sudcoreana sono destinate a passare dai suoi piedi. Altro elemento da tenere d'occhio l'altro prodotto della Premier League, il 22enne Lee Chung-Yong, ala del Bolton e già presenza fissa nell'undici tipo della propria nazione, in un centrocampo molto ''british'' che può contare sulla presenza di un altro giovanissimo, il 21enne Ki Sung-Yong in forza al Celtic Glasgow. Oltre al veterano Kim Nam-Il, protagonista nel campionato russo, a sgobbare in mezzo al campo saranno presenti anche Koo Ja-Cheol, Cho Won-Hee, Kim Bo-Yung, Kim Jae-Sung, Kim Jung-Woo e Kim Chi-Woo (Sfido chiunque a distinguerli e a non confonderli l'uno con l'altro).

Attacco - Detto ampiamente di Ahn Jung-Hwan, che tenterà di migliorare il suo record di reti ai mondiali, tre sinora, che equivalgono al record di gol per un giocatore coreano nella manifestazione, la fase offensiva si affida al capocannoniere delle qualificazioni Lee Keun-Ho e alla punta del Monaco Park Chu-Young. Completano il reparto Yeom Ki-Hun e altri due ''Lee'', Lee Dong-Gook e Lee Seung-Yeoul. E buon divertimento a tutti i telecronisti.

mercoledì 26 maggio 2010

Grecia: i miracoli non si ripetono

La nazionale greca ha stupito tutti vincendo a sorpresa gli Europei del 2004, ma a questo exploit è seguito un periodo di crisi profonda. La Grecia non è riuscita infatti a qualificarsi ai mondiali del 2006, mentre agli europei del 2008 ha offerto delle prestazioni davvero mediocri rimediando 3 sconfitte in 3 partite.

La squadra ellenica ha ora una grande occasione di rivincita: la vittoria nello spareggio con l’Ucraina di Shevchenko proietta la Grecia al suo secondo mondiale, dopo la disastrosa partecipazione a USA ‘94, conclusa con 0 punti e gol fatti nella fase a gironi. Il 72enne CT tedesco Otto Rehhagel, ex Werder e Kaiserslautern, è in carica dal 2001 e vuole concludere in bellezza la sua gestione, raggiungendo lo storico traguardo degli ottavi di finale. Il girone B non è proibitivo: escludendo l’Argentina, Nigeria e Corea del Sud sono avversari abbordabili. Re Otto punta su reparti di difesa e centrocampo molto robusti, per poi affidarsi al caro vecchio contropiede all’italiana. Lo scopo è ottenere una squadre solida e efficace, in grado di concludere dignitosamente un ciclo comunque importante.

La rosa greca è composta principalmente da giocatori che militano in patria, con l’aggiunta di alcuni elementi “adottati” da Italia e Germania. Dei 30 preconvocati ben 10 militano nel Panathinaikos, club vincitore dell’ultimo campionato greco e della coppa nazionale. Alcuni nomi storici non saranno più presenti (il portiere Nikopolidis e il difensore Dellas), ma altri resistono ancora (Karagounis e Charisteas).

Difesa – I trio dei portieri proviene dal campionato greco: il 36enne Chalkias (PAOK Salonicco) è il più quotato per la maglia da titolare, mentre Sifakis e Tzorvas non hanno grande esperienza in nazionale. La difesa è composta da un blocco di giocatori del Panathinaikos (Seitaridis, Vintra, Spiropoulos, Marinos) e da uno dell’Olympiakos (Torosidis, Galitsios, Papadopoulos). Le conoscenze italiane sono il 29enne “bolognese” Moras e il 22enne genoano Papastathopoulos.

Centrocampo – Il gruppo del Panathinaikos anche qui è davvero nutrito: Katsouranis, Ninis, Christodoulopoulos e naturalmente il capitano Karagounis, 33enne ex-Inter. Potremmo forse vedere in campo anche il 25enne “senese” Tziolis.

Attacco – Angelos Charisteas (30 anni) è il grande reduce dell’impresa del 2004. Theofanis Gekas è la “nuova” speranza (anche lui ha già 30 anni), capocannoniere delle qualificazioni a Sudafrica 2010 con 10 gol, uno in più di Rooney. Il reparto comprende anche il possente Georgios Samaras (25enne del Celtic), Salpigidis e Mitroglou.

Nigeria, è ora di spiccare il volo

Aquile, anzi Super Aquile, cercasi. Con il primo storico mondiale africano alle porte, le speranze per il continente nero di conquistare, se non la coppa vera e propria, almeno un ottimo risultato complessivo grazie alle singole nazionali passa anche per i piedi, anzi per le ''ali'', della formazione biancoverde allenata dallo svedese Lars Lagerbäck, subentrato dal febbraio di quest'anno al posto dell'esonerato Shaibu Amodu. La Nigeria, insieme al Camerun, è tradizionalmente considerata una delle nazioni africane calcisticamente più forti e, oltre ad aver conquistato per due volte la Coppa d'Africa, nel 1980 e nel 1994, è stata la prima nazionale ''nera'' a conquistare un oro olimpico nel calcio (ad Atlanta nel 1996) e dodici anni dopo un bronzo nei giochi di Pechino. Meno fortunate sono state le esperienze mondiali, con la conquista degli ottavi di finale nel 1994 e del 1998 e il primo turno non superato nel 2002, fino addirittura alla mancata qualificazione alla kermesse tedesca di quattro anni fa.

La Nigeria che si presenta ai nastri di partenza del mondiale sudafricano sembra avere qualche chance in meno di ben figurare rispetto a nazioni omologhe quali il sopracitato Camerun e la Costa d'Avorio di Drogba. Dalla sua però, la nazionale di Lagerback, ha la compattezza di un gruppo che non si dà mai per vinto, e prova ne è la qualificazione alla rassegna, ottenuta con le unghie, e un pizzico di fortuna, ai danni della Tunisia. In un girone piuttosto equilibrato, che divide con Argentina, Grecia e Corea del Sud, la Nigeria tenterà quindi di eguagliare, e se possibili migliorare, i risultati di Usa '94, quando fu eliminata da due prodezze del nostro Roberto Baggio, e di Francia '98, quando la sua corsa venne fermata dalla Danimarca di Laudrup. La missione biancoverde passa, oltre che dai piedi del mediano del Chelsea John Obi Mikel, anche da ben tre vecchie conoscenze del calcio italiano, tutti transitati nel nostro campionato con la maglia dell'Inter: parliamo di Nwankwo Kanu, ''Oba Oba'' Martins e, ultimo in ordine cronologico di apparizione, Victor Obinna.


Difesa - A difendere i pali delle aquile sarà con ogni probabilità il 27enne Victor Enyeama, numero uno dell'Hapoel Tel Aviv e già titolare durante le qualificazioni. A fargli da secondo sarà Austine Ejide, estremo difensore del Hapoel Petah Tikva, con Ayenugba, del BneiYehuda, destinato al ruolo di terzo portiere. Curiosamente tutti e 3 gli estremi difensori biancoverdi provengono dalla massima serie del campionato israeliano. Davanti a loro la difesa può contare su alcuni ottimi elementi già messisi in luce nei maggiori campionati europei come il 29enne Yobo, colonna dell'Everton da ben 7 stagioni, e il 25enne Taiwo, fresco campione di Francia con l'Olimpique Marsiglia e votato terzo miglior giocatore ai Mondiali Under 20 del 2005 alle spalle di un certo Lionel Messi e del connazionale Mikel. Importante nel pacchetto arretrato sarà anche l'apporto del terzino del Cska Mosca Odiah e dei due ''francesi'' Echiejile e Apam, provenienti rispettivamente da Rennes e Nizza. Completano il reparto gli esperti e rocciosi centrali Shittu, dal Bolton, e Afolabi, dal Salisburgo, il 21enne Adeleye dallo Sparta Rotterdam e l'esterno 18enne Suswan, proveniente dal Lobi Stars, unico dei convocati a militare nella Nigeria Premier League.


Centrocampo - Stella della metacampo e punto di riferimento della squadra sarà, e non poteva che essere, il sopracitato Mikel, chiamato a dirigere la mediana insieme al vicecampione di Europa League con la maglia del Fulham Etuhu. In posizione più avanzata sono destinati a trovar spazio anche il 27enne dell'Almeria Kalu Uche, la mezzapunta del Lokomotiv Mosca Odemwingie e l'esterno offensivo della Dinamo Kiev Yussuf. Sorprendente, per diversi motivi la chiamata del 19enne del Monaco, Lukman Haruna, ai danni di giocatori più esperti come l'esterno dell'Hull City Olofinjana, sempre presente nelle qualificazioni sotto la gestione Amodu. In gruppo anche Kaita, provenienti dai russi dell' Alania Vladikavkaz.


Attacco - In avanti Lagerback ha davvero l'imbarazzo della scelta. Nelle qualificazioni si è rivelato decisivo l'apporto, soprattutto in termini di realizzazioni, dei due ex-interisti ''più recenti'', ovvero Martins, autore della doppietta che ha regalato alle aquile l'accesso a Sudafrica 2010, e Obinna, capocannoniere con 3 reti del girone di qualificazione. La concorrenza per due maglie in avanti è però serrata visto che il reparto può contare su ''aficionados'' del gol come Yakubu, esperta punta dell'Everton, il più giovane Obasi, messosi in luce con buona capacità realizzativa in Germania con l'Hoffenheim, Ikechukwu Uche, punta del Saragozza e anche lui a segno nelle qualificazioni, fino al capitano e simbolo della formazione nigeriana, il 33enne Kanu, reduce però da una stagione incolore in Premier League nel retrocesso Portsmouth e spesso schierato con scarsi risultati nel ruolo di playmaker. Da segnalare anche un altro ''prodotto'' dell'Everton, il 21enne Victor Anichebe, e i due Utaka, John e Peter, il primo compagno di squadra di capitan Kanu al Portsmouth, il secondo goleador di buona lena nel campionato danese con la maglia dell'Odense.

lunedì 24 maggio 2010

L'Argentina di Maradona, un allenatore... stupefacente!

Non facciamo finta di niente: "Diego ha ricominciato a drogarsi?” è la battuta che nasce spontanea constatando che Zanetti e Cambiasso, colonne dell’Inter stratosferica di quest’anno, non partiranno per il Sudafrica. Di certo Maradona avrà le sue ragioni, ma queste sono davvero incomprensibili, considerando che al capitano interista e al Cuchu è stato preferito, per esempio, il "fiorentino" Bolatti. E noi in Italia ci lamentiamo degli uomini di Lippi.

Diciamocelo: la selecion è uno squadrone formidabile ed è come sempre tra le favorite dei mondiali insieme agli eterni rivali brasiliani, ma bisogna vedere se il pibe de oro, fenomeno da calciatore, sarà in grado di sfruttare al meglio le risorse disponibili in questa sua prima grande competizione da allenatore. Il girone di qualificazione è stata una sofferenza durata fino all’ultima partita e Maradona ha sfogato sui giornalisti i suoi insuccessi. Finora i suoi risultati e le sue scelte hanno sempre suscitato polemiche; vedremo se avrà almeno il buonsenso di schierare titolare Milito, attaccante spietato e in forma strepitosa.

L’Argentina è inserita nel gruppo B insieme a Corea del Sud, Grecia e Nigeria. Non è un girone semplicissimo, ma raggiungere il primo posto non dovrebbe essere un problema per questo squadrone di campioni. Molti sono gli “italiani” della rosa argentina; scopriamoli insieme.

Difesa – Nel trio dei portieri, Andujar del Catania potrebbe partire titolare; i suoi colleghi sono Romero dell’AZ Alkmaar e Pozo del Colon. I difensori Samuel e Demichelis si sono incontrati nella finale di Champions a Madrid; ora saranno compagni di reparto insieme al romanista Burdisso e al campione di Francia Heinze (Marsiglia). Nicolas Otamendi, Clemente Rodriguez e Ariel Garcé sono per noi i difensori meno conosciuti, poiché militano nel campionato argentino.

Centrocampo – Le chiavi della mediana sono affidate all’inossidabile Juan Sebastian Veron dell’Estudiantes. La Premier League presta alla selecion la coppia Mascherano-Rodriguez del Liverpool e Gutierrez del Newcastle. I centrocampisti “italiani” sono il già citato Bolatti (Fiorentina) e Pastore (Palermo), grande scoperta del presidente Zamparini; il "napoletano" Jesus Datolo è stato tagliato dalla lista dei 23. Completa il reparto il talento del Benfica Di Maria.

Attacco – Con tutto il rispetto per il mitico Martin Palermo del Boca Juniors, dovrebbe essere Diego Milito, protagonista della finale di Champions League, la punta di peso della squadra. Il pallone d’oro Messi è la grande stella di un attacco da paura, che può contare anche sul galactico Higuain, sul Kun Aguero, vincitore dell’ Europa League, e su Carlitos Tevez del Manchester City. Come si dice in questi casi, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non c’è spazio per il Pocho Lavezzi: troppo forte la concorrenza di questi fenomeni.

GIRONE A - PARTITE E ORARI

11 Giugno Sudafrica - Messico ore 16 (Johannesburg)
11 Giugno Uruguay - Francia ore 20.30 (Cape Town)


16 Giugno Sudafrica - Uruguay ore 20.30 (Pretoria)
17 Giugno Francia - Messico ore 13.30 (Polokwane)


22 Giugno Messico - Uruguay ore 16 (Rustenburg)
22 Giugno Francia -
Sudafrica ore 16 (Bloemfontein)

Sudafrica, l'impresa è di casa

Casa dolce casa è un motto che spesso ben si adatta alla nazionale del paese ospitante un'edizione dei Mondiali. Solo tenendo conto delle ultime tre kermesse disputatesi, quella del 1998 in Francia, del 2002 in Corea & Giappone e del 2006 in Germania, le rappresentative casalinghe hanno sempre colto dei risultati storici o sorprendenti, dalla prima storica vittoria transalpina firmata Zidane sino all'impronosticato terzo posto della giovane rappresentativa guidata da Klinsmann quattro anni fa. Passando per gli ottavi di finale nipponici e la semifinale coreana di 8 anni fa, pur ricordando in quest'ultimo caso com'è maturata. In totale, dalla prima edizione del 1930 ad oggi, 17 volte su 18 la squadra di casa ha raggiunto come minimo l'accesso agli ottavi di finale.

Obiettivo questo che per la nazionale sudafricana, guidata dal Ct brasiliano Carlos Alberto Parreira, equivarrebbe già ad un mezza vittoria. I Bafana Bafana per la verità non hanno sfigurato nella Confederations Cup di un anno fa, anche se sotto la guida di un altro brasiliano, Joel Santana, arrendendosi ai campioni d'Europa della Spagna nella finale per il terzo posto solo dopo i supplementari e mettendo in mostra un gioco di buona qualità. Sospinti dal dolce suono delle vuvuzela locali, la compagine dei veterani Pienaar, McCarthy e Mokoena tenterà dunque l'impresa di superare il Girone A, che divide con Francia, Messico e Uruguay, e di superare lo scoglio del primo turno, sinora insuperato nelle due precedenti partecipazioni al mondiale. Lo stessa Parreira, già vincitore di un mondiale sulla panchina del Brasile, predica fiducia e ottimismo. L'impresa, almeno nelle menti di allenatore e giocatori, pare possibile.

Difesa - In porta, per il ruolo da titolare, è favorito il 22enne Itumeleng Khune, titolare in Confederations Cup, sul portiere dell'Arminia Bielefeld Fernandez, con Josephs degli Orlando Pirates destinato al ruolo di terzo. Il pacchetto arretrato sarà invece guidato dal capitano 33enne Matthew Booth, idolo dei tifosi locali e unico giocatore di pelle bianca titolare in una nazionale a quasi totalità di colore. Al centro della difesa, al suo fianco, ci sarà l'apporto di Mokoena, uno dei sopracitati veterani, centrocampista del Porstmouth impiegato però spesso e volentieri da Parreira come centrale di difesa. Sulle fasce i titolari saranno con ogni probabilità Gaxa del Mamelodi Sundowns e, soprattutto, Masilela, terzino di buone prospettiva messosi in luce nel Maccabi Haifa. Completano il reparto Mdledle, Khumalo, Moon, Ngcongca, Sangweni e Hwala, anche se almeno un paio di questi prima del Mondiale saranno tagliati.

Centrocampo - La linea mediana sudafricana ruota imprescindibilmente attorno alla fantasia del numero 10 Steven Pienaar, ex Ajax e Borussia Dortmund e ora in forza agli inglesi dell'Everton. Accanto a lui dovrebbe trovare ampio spazio un altro "prodotto" della Premier League, il 25enne del Fulham Kagiso Dikcagoi. In mediana favorito per l'impiego da titolare Modise degli Orlando Pirates, con Tshabalala dei Kaizer Chiefs e Sibaya del Rubin Kazan ad irrobustire il centrocampo, spesso schierato a 5 da Parreira con Pienaar avanzato nel ruolo di mezzapunta. Tra le riserve Moriri, Cale, Davids, Jali, Letsholonyane e Khuboni.

Attacco - In avanti si giocano una o più maglie, a seconda del modulo, Mphela e Parker, autori di due reti ciascuno nella Confederations di un anno fa. In panchina, pronti a dare il loro apporto, si siederanno il 32enne Benny McCarthy, quest'anno in forza al West Ham di Zola e da ben 13 anni presente nella rosa dei Bafana Bafana, e una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Nomvethe transitato tra il 2001 e il 2005 a Udine, Salerno ed Empoli. Anche se, visti i 2 gol totali realizzati in 47 partite con le varie maglie nel nostro paese, probabilmente in pochi ne sentiranno la mancanza.