sabato 5 febbraio 2011

Da Ferrigno a Chivu, quando la follia trasforma il campo in un ring

Giocatori che usano la testa e giocatori che perdono la testa. Calciatori che si riciclano come divi a fine carriera e calciatori che si improvvisano pugili nel pieno della maturità agonistica. L'episodio di giovedì sera durante il posticipo della 23° giornata tra Bari e Inter, con il tanto violento quanto insensato gancio destro del nerazzurro Chivu al centrocampista dei pugliesi Marco Rossi, non è che l'ultimo in ordine di tempo di una sequela di follie che negli ultimi anni hanno reso gli stadi, non solo in Italia, più adatti ad ospitare incontri per la corona dei pesi massimi che partite di pallone. Tralasciando i colpi più vicini alle arti marziali, come la ormai storica testata di Zidane a Materazzi nella finale mondiale di Germania 2006 o la più recente craniata di Samuel Eto'o al difensore sloveno del Chievo Cesar, e quelli ancora più assurdi e ingiustificabili, come lo sputo del laziale Zarate al bolognese Rubin solo poche giornate fa (per non citare quelli celebri nel passato di Totti, Simeone, Samuel ecc.), la boxe sembra davvero il nuovo ''passatempo'' preferito dai divi del pallone, che per questo non rinunciano a darne sfoggio sui campi di mezza Europa.

IL CASO FERRIGNO-BERTOLOTTI E ''L'INTER BOXE CLUB'' -  Scherzi a parte, in Italia la mente torna all'episodio più drammatico mai registrato tra i professionisti, che risale al novembre del 2000 quando, al termine di un concitato Como-Modena di Serie C, il capitano dei lariani Massimiliano Ferrigno  colpì violentemente e a freddo con un pugno violentissimo il difensore degli emiliani (ed ex compagno di squadra nel Brescello) Francesco Bertolotti negli spogliatoi dello stadio Sinigaglia, spedendolo in coma a causa di un'emorragia cerebrale. Per il 33enne Bertolotti fu la fine della carriera sui campi di calcio, mentre Ferrigno pagò con una squalifica record di 3 anni l'incredibile raptus di follia.  Un episodio rimasto, per fortuna, unico per gravità in questi anni. Da allora a oggi è interessante notare come la palma di squadra italiana più affine all'arte del combattimento spetti di diritto all'Inter, dove evidentemente tanto prima quanto dopo Calciopoli i nervi sono rimasti sempre un po' troppo scoperti alla luce del sole. Tre episodi su tutti degni di Mike Tyson, tralasciando come detto sputi, testate e quant'altro: il cazzotto di Materazzi a Cirillo (con relativo labbro spaccato e denuncia di quest'ultimo in diretta tv) al termine di Inter-Siena stagione 2003-2004, lo schiaffo di Adriano a Grandoni durante Livorno-Inter campionato 2005-2006 e la furibonda rissa da Far West con pugni e calci dopo il fischio finale di Valencia-Inter, ottavo di finale della Champions League 2006-2007 (protagonisti Burdisso, colpito al volto dal catalano Navarro dopo una manata del primo a Marchena, e diversi altri giocatori nerazzurri). Insomma, nell'amarcord della vergogna Chivu è in buona compagnia. Ovviamente, suo malgrado, la società nerazzurra è stata anche più volte vittima di scelleratezze altrui: come dimenticare il pugno di Mexes a Materazzi (e il calcione di Totti a Balotelli, più da ''Tai Chi'' in realtà) nella finale di Coppa Italia 2009-2010? O la storica ''pigna'' di Paolo Montero a Gigi Di Biagio in un Inter-Juve di fine anni '90?

2010-2011, LA STAGIONE DELLA FOLLIA -  Tra i dati più curiosi sempre legati all'episodio di giovedì sera va detto che il ''round'' tra Chivu e Rossi è solo la punta dell'iceberg di un'annata che rischia di essere ricordata tra le più turbolente di sempre. E non solo dentro il terreno da gioco. L'attaccante rumeno della Fiorentina, Adrian Mutu, si è improvvisato novello ''Mohammed Alì'' lo scorso fine ottobre colpendo in un locale notturno di Firenze un cameriere serbo e procurandogli la frattura del setto nasale. Nemmeno l'atmosfera quasi famigliare del campo di allenamento sembra bastare a rassenare i focosi animi di certi giocatori, come testimoniano le recentissime scazzottate tra Balotelli e Jerome Boateng in casa Manchester City e tra Ibrahimovic e Onyewu a Milanello. Ma è con l'inizio del nuovo anno che la ''febbre da Bud Spencer'' sembra aver colpito un po' tutti: giocatori, allenatori e tifosi. Sempre in tema ''compagni di squadra ma non troppo'' ha fatto scalpore il pugno rifilato domenica scorsa dal fantasista olandese Robben al compagno Thomas Muller al termine di un diverbio scoppiato durante Werder Brema-Bayern Monaco di Bundesliga. E ancor prima del ''Chivu-gate'' sono notizie freschissime di settimana i raptus dell'allenatore dell'Ankaragucu Umit Ozan (autore di un montante ad un tifoso invasore del Manisaspor, squadra ospite, dopo aver subito il gol del pareggio nell'incontro del campionato turco) e quello di un gruppo di tifosi della Sampdoria, improvvisatisi pugili a danno di alcuni giornalisti presenti in studio durante la trasmissione ''Forever Samp'' in onda su Telenord. Forse sarebbe il caso di sostituire al classico thè caldo consigliato da Fabio Caressa nell'intervallo delle partite su Sky una più terapeutica e rilassante tazza di camomilla.

LO SPORT PER TUTTI? -  Tornando all'episodio dell'altra sera, va detto che la contrizione (''Mi sento un uomo di m...., chiedo scusa a tutti quelli che guardano il calcio e alle mie bambine) e le scuse di Chivu nell'immediato dopopartita sono sembrate sincere e tutto sommato tempestive. Le quattro giornate di squalifica comminategli dal giudice sportivo sono però una pena probabilmente lieve, sommando la totale gratuità  alla violenza del gesto. Come ricordato dallo stesso difensore rumeno il calcio è lo sport di tutti, grandi e soprattutto bambini, che sempre più spesso già nei tornei di periferia subiscono pressioni da genitori invasati che urlano ''spaccagli la gamba'' in riferimento all'avversario. Si tratta di cultura sportiva. Celebre è il parallelismo con il rugby dell'ex giocatore di palla ovale e giornalista americano Henry Blaha: ''Il Rugby è un gioco bestiale giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie [...]''

Roma, la nuova società è statunitense

Il passaggio dell'A.S. Roma alla cordata statunitense capitanata da Thomas Di Benedetto sembra cosa fatta: questa mattina a Trigoria, un gruppo di tifosi si è presentato con le bandiere americane, sinonimo che questa cordata d'acquisto è stata molto gradita ai supporters giallorossi. Unicredit sembra avere scelto e Di Benedetto, già nelle prossime ore, potrebbe diventare il nuovo presidente.

Contemporaneamente però restano accese le ipotesi legate ad un gruppo francese, sponsorizzato dall'ex giocatore Vincent Candela. Sembra invece essersi arreso Giampaolo Angelucci che sembrava pronto a rilevare la società. In ogni caso, l'era Sensi è giunta ormai al capolinea.

Domani sera contro l'Inter non ci sarà Totti, influenzato. In attacco spazio al trio Menez, Borriello, Vucinic.

venerdì 4 febbraio 2011

Mercato, le pagelle: le milanesi regine degli affari. Samp a pezzi, Roma dove sei?

C'era una volta il mercato di riparazione, quello nel quale le squadre intervenivano, una volta esaurita la prima metà della stagione, per puntellare gli organici, con pochi ma mirati acquisti atti a migliorare la squadra in vista del raggiungimento degli obiettivi prefissati ad inizio campionato. Già da qualche tempo invece la sessione invernale del calciomercato ha assunto i contorni di un vero e proprio bazar, modello ''affari estivi'', dove a muoversi, anche in tempi stretti, sono le big e i grandi nomi, oltre ai soliti presidenti vulcanici che amano stravolgere il loro ''giocattolino'' spesso con troppa frenesia e pochissimo criterio. Capita così che accanto al rivoluzionato Genoa di Preziosi (10 nuovi giocatori in entrata e 9 in uscita) attivissime siano anche l'Inter campione del mondo, con acquisti del calibro di Pazzini e Ranocchia, e la capolista Milan, con tra gli altri Cassano, Emanuelson e Van Bommel. Senza contare ovviamente le squadre appese alla zona salvezza come Parma, Catania e Chievo, o quelle ancora più in difficoltà come Cesena, Brescia e Bari. Ma chi ha davvero comprato e speso con giudizio in vista del rush finale da qui a fine maggio? Ecco il pagellone definitivo. Come sempre vi invitiamo a dire la vostra!

BARI
Acquisti: Rudolf (a, dal Genoa); Okaka (a, dalla Roma); Glik (d, dal Palermo); Bentivoglio (c, dal Chievo); Codrea (c, dal Siena); Huseklepp (a, dal Brann); Kopunek (c, dallo Spartak Trnava)
Cessioni: Pulzetti (c, al Chievo); Rana (a, al Barletta); Crimi (c, al Grosseto); Caputo (a, al Siena); D'Alessandro (c, al Livorno)
I rinforzi espressamente chiesti da Ventura, anche per tamponare l'emorragia di infortuni che ha colpito i pugliesi nel girone d'andata, sono arrivati: il polacco Glik, centrale di ottime prospettive, l'ungherese Rudolf, giovane ma già con esperienza da Champions League (due anni fa in patria, con il Debrecen) e l'ex romanista Okaka, tutti e 3 in prestito, possono aiutare i galletti perlomeno a tentare l'impresa di raggiungere una salvezza quasi disperata. Nelle ultime ore sono arrivati anche Bentivoglio e Codrea ad aggiungere peso e qualità nelle zone centrali del campo, mentre davanti in extremis è rimasto Barreto, già promesso alla Fiorentina ma scartato dai viola dopo le visite mediche. Il norvegese Huseklepp e lo slovacco Kopunek sono tutti da scoprire qui da noi.
Voto: 6,5

BOLOGNA
Acquisti: Bisoli (c, dal Cagliari); Montelongo (d, dal Milan)
Cessioni: Nessuno
Praticamente immobile sul mercato la squadra di Malesani, complice anche la crisi societaria in via di risoluzione. Alla fine il migliore acquisto potrebbe essere ''postumo'' se capitan Di Vaio firmerà, com'è orientato a fare, il rinnovo del contratto per altre tre stagioni. Tra gli altri sono rimasti Viviano, cercato dall'Inter dopo l'ennesimo infortunio di Julio Cesar, Gimenez (non si è concretizzato lo scambio con Granoche proposto dal Chievo) e Meggiorini, cercato dal Bari. Dei due nuovi arrivi il giovanissimo Bisoli, classe '94, verrà aggregato alla primavera, mentre l'uruguagio Montelongo, in prestito dal Milan, può tornare utile sugli esterni di difesa.
Voto: 6

BRESCIA
Acquisti: Lanzafame (a, dalla Juventus; Miljevic (c, dal Paok Salonicco); C. Zanetti (c, dalla Fiorentina); Jonathas (a, dall'AZ Alkmaar); Accardi (d, dalla Sampdoria)
Cessioni: Budel (c, al Torino); Juan Antonio (a, all'Ascoli); Feczesin (a, all'Ascoli); De Maio (d, al Frosinone); Fofana (c, all'Ethnikos); Taddei (a, alla Triestina); Martinez Vidal (d, alla Sampdoria)
Tanti i nomi in uscita dalla formazione allenata prima da Iachini, poi da Beretta, e dal prossimo turno nuovamente dall'allenatore della promozione in A. Per la verità, esclusi Budel e Martinez, si tratta di elementi spesso ai margini della rosa delle rondinelle. In entrata invece pochi ma mirati acquisti, almeno nelle intenzioni del presidente Corioni, facilmente ascrivibile per carattere tra i presidenti più ''taglienti'' di Serie A (un esempio evidente sono le ultime dichiarazioni a proposito del possibile arrivo di Liverani ''Lo volevamo, ma vuole un contratto per giocare fino a quando avrà sessant'anni''): a centrocampo l'esperienza e la qualità di Cristiano Zanetti (negli ultimi anni spesso rotto) può dare una mano a creare gioco, mentre davanti uno tra Lanzafame e il promettente brasiliano Jonathas può ritagliarsi uno spazio fisso accanto a Caracciolo, rimasto dopo il rifiuto del presidente all'offerta della Fiorentina. La salvezza rimane comunque molto complicata.
Voto:5,5

CAGLIARI
Acquisti: A. Grosso (p, dal Gemini Pirri); Missiroli (c, dalla Reggina); Ceppellini (c, dal Penarol)
Cessioni: Bisoli (c, al Bologna); Biasi (d, al Frosinone); Pinardi (c, al Novara); Sivakov (c, al Wisla Cracovia); Matri (a, alla Juventus)
Cellino alla fine ha ceduto: via il bomber Matri, in direzione Torino, per 18 milioni (15,5 in caso di diritto di riscatto esercitato dalla Juve più 2,5 per la seconda metà del cartellino di Ariaudo), niente foglio di via verso Milano, sponda rossonera, per il numero 10 Lazzari. In mezzo al campo è arrivato l'ex reggino Missiroli, che a 25 anni ha già esperienza da vendere, mentre se ne sono andati il fantasista Pinardi, chiuso in mezzo al campo, e il bielorusso Sivakov (ma solo in prestito). Del giovane uruguagio Ceppellini in patria se ne parla un gran bene, vedremo. Con il cartellino del belga Nainggolan riscattato interamente dal Piacenza, l'incognita rimane l'attacco: senza Matri e con l'incognita Acquafresca non sarebbe stato meglio comprare una punta di peso?
Voto:6-

CATANIA
Acquisti: Schelotto (c, dal Cesena); Bergessio (a, dal Sant'Etienne; Lodi (c, dal Frosinone)
Cessioni: Barrientos (c, all'Estudiantes); Delvecchio (c, all'Atalanta); Antenucci (a, al Torino); Mascara (a, al Napoli)
Tanto per cambiare ecco un argentino (o due, se vogliamo includere l'oriundo Schelotto): dalla Ligue 1 francese è sbarcata in Sicilia, in prestito e ad ingrossare la folta pattuglia del paese sudamericano, la punta Gonzalo Bergessio, tre presenze con la nazionale ''albiceleste'', che andrà idealmente a sostituire Mirko Antenucci, ceduto in B al Toro. L'addio più sofferto, almeno dai tifosi, è quello di capitan Mascara, poco utilizzato in questa stagione per problemi fisici, approdato al Napoli. Sul piano della fantasia proverà a non farlo rimpiangere l'ex frusinate Lodi, con i polmoni di Schelotto che possono tornare utilissimi sulle fasce.
Voto:6+

CESENA
Acquisti: Calderoni (p, dall'Atletico Roma); Dellafiore (d, dal Parma); Sammarco (c, dalla Sampdoria); Cusaro (d, dal Bellaria); Simoncini (p, dal Bellaria); Rosina (c, dallo Zenit); Riski (a, dal Turku); Karvonen (c, dal Taranto); Felipe (d, dalla Fiorentina), Santon (d, dall'Inter)
Cessioni:  Ighalo (a, al Granada); Cavalieri (p, al Fluminense); Teodorani (p, al Bellaria); Turchetta (c, al Bellaria); Schelotto (c, al Catania), Nagatomo (d, all'Inter); Petras (d, al Grosseto); Tachtsidis (c, al Grosseto); Chiavarini (a, NK Zagabria)
Moltissimi movimenti in terra romagnola, alcuni di grande importanza: l'ingaggio di Santon ad esempio, in prestito e in correlazione al passaggio di Nagatomo all'Inter, è quasi un lusso per la formazione del presidente Igor Campdelli, che potrà contare anche sul talento di Alessandro Rosina, al ritorno dalla Russia dopo l'esperienza alla corte di San Pietroburgo sotto la guida di Spalletti. Felipe e Dellafiore possono offrire buone garanzie in difesa cosiccome Sammarco a centrocampo, davanti la scommessa si chiama Roope Riski, 19enne finlandese, 12 reti in 11 presenze in patria con la maglia del Turku.
Voto:6,5

CHIEVO
Acquisti: Uribe (a, dall'Once Caldas); Pulzetti (c, dal Bari)
Cessioni:  Farias (a, al Foggia); Gasparetto (a, alla Cremonese); De Paula (a, al Padova); Bentivoglio (c, al Bari)
In casa clivense grandi manovre di sfoltimento in attacco, con il giovane argentino Farias e i ''meno giovani'' Gasparetto e De Paula a fare esperienza in B e Lega Pro. A centrocampo scambio Bentivoglio-Pulzetti con il Bari mentre in avanti occhi puntati su Fernando Uribe, nazionale colombiano classe 1988, che va così ad aggiungersi ai compagni di reparto Pellissier, Moscardelli, Thereau e Granoche. Per l'ex attaccante della Triestina nessun trasferimento nonostante le proposte di Livorno e Bologna.
Voto:6

FIORENTINA
Acquisti: Neto (p, dall'Atletico Paraenense); Behrami (c, dal West Ham)
Cessioni:  Papa Waigo (a, al Grosseto); C. Zanetti (c, al Brescia); Felipe (d, al Cesena).
Il simbolo del mercato invernale dei viola è Valon Behrami: lo svizzero, ex Lazio, è approdato dagli inglesi del West Ham per 2 milioni di Euro, firmando un contratto di tre anni e mezzo. Un rinforzo che, pur con caratteristiche diverse, va a colmare la partenza di Cristiano Zanetti verso il Brescia. Nessun nome invece in attacco, dopo la mancata concretizzazione dell'affare Caracciolo; con Mutu sempre più vicino al reintegro in squadra, Mihajlovic potrebbe trovare la soluzione a portata di mano, in attesa a marzo del rientro di Jovetic. Ma basterà per un finale di stagione senza troppi affanni?
Voto:5,5

GENOA
Acquisti: Konko (c, dal Siviglia); Kucka (c, dallo Sparta Praga); Paloschi (a, dal Parma); Jelenic (a, dal Koper); Antonelli (d, dal Parma); Judilson Tuncara Gomes Pelè (c, dal Belenenses); Hallenius (a, dall'Hammarby); Boselli (a, dal Wigan); Floro Flores (a, dall'Udinese); Rodriguez (a, dal Penarol)
Cessioni:  Cofie (c, al Piacenza); Rudolf (a, al Bari); Toni (a, alla Juventus); Tomovic (d, al Lecce); Ranocchia (d, all'Inter); Palladino (a, al Parma); Modesto (d, al Parma); Sculli (a, alla Lazio), Kharja (c, all'Inter)
Se il calciomercato, anzichè essere suddiviso in due finestre semestrali, fosse sempre e completamento aperto ad ogni affare, giureremmo che a Pegli, in casa Genoa, ci sarebbe più traffico che all'aeroporto londinese di Heathrow. Ancora una volta, infatti, il ''Preziosi show'' rivoluziona la formazione rossoblu, regina, almeno sul piano della quantità, del mercato invernale. Tra gli arrivi più interessanti da segnalare il nazionale slovacco Kucka e l'ala uruguaiana Federico Rodriguez, mentre per l'attacco le speranze sono riposte nei movimenti e nella fisicità dell'ex udinese Floro Flores e dell'argentino Boselli. Anche Paloschi, ripresosi completamente dal grave infortunio che lo ha tenuto fuori da agosto, può tornare utilissimo davanti, mentre sugli esterni ci si attende molto da Antonelli e da Konko, tornato a vestire i colori genoani dopo l'esperienza a Siviglia. Insomma, anche la qualità non manca, nonostante gli addii, tra gli altri, di Ranocchia, Palladino e Sculli. Ma la domanda come al solito è: riusciranno tanti nuovi giocatori in un solo colpo a formare un gruppo?
Voto:7-


INTER
Acquisti: Ranocchia (d, dal Genoa); Bardi (p, dal Livorno); Mannini (d, dal Siena); Spendlhofer (d, dal Sant Polten); Knasmuller (c, dal Bayern Monaco); Pazzini (a, dalla Sampdoria); Kharja (c, dal Genoa); Nagatomo (d, dal Cesena)
Cessioni: Mancini (c, all'Atletico Mineiro); Muntari (c, al Sunderland); Santon (d, al Cesena)
Qualcosa è cambiato: se, solo fino a poco meno di un mese fa, i tifosi (e Benitez, sino alla conclusione del suo breve periodo sulla panchina nerazzurra) lamentavano l'immobilismo della società sul mercato, dopo l'annata gonfia di successi e i sostanziosi rinnovi di contratto dei loro artefici, ora tutto tace. Anzi, in casa Inter sorridono di nuovo tutti, coccolandosi i nuovi acquisti che possono dare, dopo l'ingaggio di Leonardo, la svolta definitiva ad una stagione iniziata con la pancia piena e la testa vuota. Sono bastati poco più di 120' a Giampaolo Pazzini, preso per 15 milioni più Biabiany dalla Sampdoria, per entrare nel cuore dei suoi nuovi tifosi con tre gol, tutti decisivi. Non ci metteranno molto per farlo anche Ranocchia, senza dubbio il miglior difensore italiano anche in prospettiva futura, e i forse sottovalutati Kharja, già a segno ieri sera contro il Bari, e Nagatomo (il terzino giapponese è stata la rivelazione di inizio campionato tra i difensori, artefice anche del successo del Giappone in Coppa d'Asia). Insomma un mercato grandi firme per una rimonta da grande corsa.
Voto:8,5

JUVENTUS
Acquisti: Toni (a, dal Genoa); Magnusson (d, dal Fram); Barzagli (d, dal Wolfsburg); Matri (a, dal Cagliari)
Cessioni: Lanzafame (a, al Brescia); Amauri (a, al Parma); Legrottaglie (d, al Milan)
Alla fine la punta è arrivata. Chissà quanto la pressione dei tifosi bianconeri ha giocato sulla dirigenza juventina, e sul dg Marotta in particolare, nell'acquisto in extremis di Alessandro Matri dal Cagliari nonostante i dubbi sulla fattibilità economica dell'operazione (prestito con diritto di riscatto fissato a 15,5 milioni più 2,5 milioni per la seconda parte del cartellino di Ariaudo, già in comproprietà tra le due società). L'impatto dell'ex bomber sardo in un grande squadra è tutto da verificare ma il suo ingaggio attenua in minima parte l'ira della piazza per la crisi nera della squadra di Delneri e per i contestati acquisti degli ex campioni del mondo Toni e Barzagli. Rimane comunque la netta sensazione che il mercato juventino sia improntato sulla casualità piuttosto che su una strategia realmente pianificata. In ogni caso salutano la truppa Lanzafame e Amauri (ma solo fino a giugno) rispettivamente in direzione Brescia e Parma, e Legrottaglie (definitivamente) in quella Milan.
Voto 6-

LAZIO
Acquisti: Sculli (a, dal Genoa); Ojiakor (c, dalla Triestina)
Cessioni: Cavanda (d, al Torino); Perpetuini (c, al Foggia)
Conoscendo l'indole di Lotito, poco propenso ad aprire il portafogli se non per stretta necessità, non ci si poteva sicuramente aspettare un mercato con la Lazio a recitare un ruolo da protagonista, specie vista l'ottima posizione di classifica. Alla fine in casa biancoleste, oltre al giovane senegalese Ojiakor proveniente dal vivaio della Triestina, l'unico arrivo da segnalare è quello dell'ex genoano Sculli, reduce da un infortunio che lo ha condizionato praticamente per tutta la prima parte di stagione e pronto a rilanciarsi sotto la guida di Edi Reja. In un certo senso può rivelarsi un acquisto aggiunto il ceco Libor Kozak, definitivamente esploso nelle ultime giornate e trattenuto da Lotito nonostante le richieste di prestito fino a fine stagione fatte pervenire da più parti.
Voto: 6

LECCE
Acquisti: Tomovic (d, dal Genoa)
Cessioni: Bergougnoux (a, allo Chateroux);Diamoutene (d, al Pescara); Regniussen (rescissione)
Un solo arrivo in Salento alla corte di De Canio, quello dell'esterno serbo Tomovic. Davvero troppo poco per una squadra che invece necessitava di interventi concreti in attacco, soprattutto alla luce degli infortuni di Di Michele e Ofere, quest'ultimo fuori a fine stagione. Saltato lo scambio con l'Atalanta per Ardemagni in Puglia e Corvia in Lombardia, toccherà a mister De Canio il compito di valorizzare elementi della rosa fin qui decisamente sottotono come il brasiliano Jeda e l'uruguaiano Chevanton (il cui gol contro il Parma può essere l'alba di un buon finale di stagione) continuando a costruire i progetti di salvezza soprattutto grazie al rendimento interno.
Voto: 5

MILAN
Acquisti: Cassano (a, dalla Sampdoria); Emanuelson (d, dall'Ajax); Van Bommel (c, dal Bayern Monaco); Legrottaglie (d, dalla Juventus); Vilà (d, dall'Espanyol); Adiyah (a, dalla Reggina)
Cessioni: Ronaldinho (a, al Flamengo); Onyewu (d, al Twente); Montelongo (d, al Bologna)
Non fosse bastata l'estate dei grandi colpi, anche nel mercato invernale i rossoneri sono entrati subito tra i protagonisti con l'affare Cassano, ottimo colpo con tutte le solite incognite legate al caratteraccio del talento di Bari Vecchia. Ma non solo, perchè Galliani è riuscito, senza aspettare giugno, a portare a Milanello due giovani interessantissimi come l'esterno olandese Emanuelson e il terzino spagnolo Vilà, utilissimi nell'opera di svecchiamento della rosa rossonera. I tanti infortuni che hanno colpito la formazione di Allegri hanno poi portato in extremis all'arrivo di Legrottaglie e Van Bommel, giocatori di grande esperienza e tutt'altro che rincalzi di seconda fascia. Nonostante l'addio di Ronaldinho, tornato in patria, il Diavolo può dunque puntare deciso e determinato verso uno scudetto. Vincerlo ora non è più una semplice speranza, è un dovere.
Voto: 8

NAPOLI
Acquisti: Ruiz (d, dall'Espanyol); Mascara (a, dal Catania); F. Fernandez (d, dall'Estudiantes - per luglio); Matavz (a, dal Groningen - per luglio); L. Fernandez (d, dal Tigre); Petta (d, dal Siracusa)
Cessioni: Rullo (d, al Modena); Bucchi (a, al Pescara)
''Squadra che vince non si cambia'' è un po' il motto degli azzurri di Mazzarri, che hanno costruito la loro - sin qui - seconda posizione in classifica grazie ad un gruppo collaudato e con pochi ed essenziali ricambi. Ad integrare la rosa partenopea ci ha però pensato il presidente De Laurentiis che due preziosi acquisti per l'immediato, il talentuoso esterno spagnolo Victor Ruiz, nazionale Under 21 e promessa del calcio iberico, e il più esperto ex Catania Beppe Mascara, spesso fuori per infortunio nella prima parte di stagione ma capace, grazie ai suoi colpi di offrire una valida alternativa davanti per far respirare uno tra Lavezzi e Cavani. A ciò vanno aggiunti due valide operazioni già in ottica 2011-2012 con l'ingaggio del giovane argentino Federico Fernandez e dell'ariete sloveno Tim Matavz dagli olandesi del Groningen (una promessa importante, come testimonia la cifra spesa per il giocatore, ovvero 7 milioni di Euro).
Voto:7,5

PALERMO
Acquisti: Andelkovic (d, dal Maribor); Kurtic (c, dal Nova Gorica); Paolucci (a, dal Siena); Milanovic (d, dal Lokomotiv Mosca); P. Gonzalez (a, dal Novara - per luglio); Hoxha (a, dal L'Aquila)
Cessioni: Maccarone (a, alla Sampdoria); Glik (d, al Bari); Ciaramitaro (c, al Modena); Carbonaro (a, al Gela); Joao Pedro (c, al Vitoria Guimaraes)
Tra i presidente più funambolici e ''coloriti'' della Serie A spicca su tutti il patron dei rosanero Maurizio Zamparini, al quale almeno va dato atto di avere un certo occhio lungo per quanto riguarda l'ingaggio di giovani promesse, spesso sconosciute ai più. Così, dopo l'esplosione del ''Flaco'' Pastore e le rivelazioni slovene Bacinovic e Ilicic, il numero 1 dei siciliani torna a pescare nel campionato d'oltreconfine con il centrale Andelkovic e il mediano Kurtic; dalla Russia ecco invece l'esterno serbo Milanovic. In attacco, con l'argentino del Novara Gonzalez già preso per luglio, ecco Paolucci con il compito di fare da riserva a Miccoli almeno in attesa del ritorno di Pinilla dall'infortunio. Un po' pochino forse come punta di peso.
Voto:6+

PARMA
Acquisti: Toni Calvo (c, dall'Aris Salonicco); Modesto (d, dal Genoa); Palladino (a, dal Genoa); Amauri (a, dalla Juventus); Terron (d, dal Terrassa); Borini (a, dal Chelsea)
Cessioni: Dellafiore (d, al Cesena); Paloschi (a, al Genoa); Antonelli (d, al Genoa)
''Ma sono appena arrivato!''. Parodiando una famosa pubblicità che lo vede protagonista si può immaginare così l'arrivo e le prime dichiarazioni di Amauri Carvalho de Oliveira con la maglia degli emiliani dopo la cessione (in prestito) dalla Juventus. Scherzi a parte il tecnico Marino (traballante in panchina) punta molto sull'arrivo dell'attaccante italo-brasiliano, che andrà a comporre un attacco di ex bianconeri con Giovinco e Palladino, contando sulla sua voglia di sbloccarsi dopo un digiuno davvero lunghissimo. Ma certo il rendimento di Amauri rimane una vera e propria incognita. Per il futuro si punta sui giovani Borini, scuola Chelsea, e Toni Calvo, spagnolo di provenienza greca. Modesto, approdato dal Genoa insieme a Palladino nello scambio con Paloschi e Antonelli, è un buona alternativa sulla sinistra in difesa.
Voto:6,5

ROMA
Acquisti: nessuno
Cessioni: Okaka (a, al Bari); Julio Baptista (a, al Malaga); Cicinho (d, al Villareal)
La società prima di tutto. Con la cessione ai nuovi proprietari ormai ad un passo, il mercato invernale della Roma in pratica non è mai iniziato. Una scelta figlia sì del caos in cui versano le operazioni di vendita delle quote societarie ma che ha provocato non pochi fastidi, tanto ai tifosi quanto allo stesso Ranieri, che si aspettavano da Unicredit l'avvallo a qualche singola operazione quantomeno necessaria a rinforzare una rosa competitiva ma dall'organico ridotto. Con il senno di poi forse uno tra Okaka e Baptista sarebbe tornato utile al tecnico testaccino da qui a fine stagione, anche considerando il punto interrogativo perenne che gravita intorno alle condizioni del brasiliano Adriano. Poco da fare comunque, in questo momento non ci sono alternative se non sperare che la squadra possa tenere il buon passo in rimonta da qui sino a fine stagione.
Voto:3

SAMPDORIA
Acquisti: Macheda (a, dal Manchester United); Maccarone (a, dal Palermo); Laczko (d, dal Debrecen); Biabiany (a, dall'Inter); Perticone (d, dal Livorno); Martinez Vidal (d, dal Brescia); Icardi (a, dal Barcellona); Martella (d, dal Pescara); Celjak (d, dal Nk Zagabria)
Cessioni: Cassano (a, al Milan); Pazzini (a, all'Inter); Sammarco (c, al Cesena); Rossini (d, al Sassuolo); Fiorillo (p, allo Spezia); Marilungo (a, all'Atalanta); Cacciatore (d, al Siena); Accardi (d, al Brescia)
Provate voi a spiegare ad un tifoso doriano che la scelta di vendere Cassano quasi a costo zero dopo la lite con il presidente Garrone era una scelta necessaria. Provate voi a convincere un supporter blucerchiato che le aspirazioni e la felicità di Pazzini erano più importanti del bene della squadra. Provateci, ma anche da esterni è facile capire come la contestazione attorno alla società, vista anche la difficile e preoccupante prospettiva che appare dagli ultimi risultati, sia inevitabile. La squadra ligure è quella che, a conti fatti tra acquisti e cessioni, esce particolarmente indebolito dalla sessione  invernale. Difficile pensare che tra il talento di ''Kiko'' Macheda, l'esperienza di ''BigMac'' Maccarone e la velocità di Jonathan Biabiany (reduce dalla negativa parentesi interista) possa ricomporsi una coppia gol degna di una squadra che poco meno di un anno fa entrava in Champions League. Anzi, ora  l'obiettivo non più così scontato è approdare alla salvezza anticipata.
Voto:4,5

UDINESE
Acquisti: Ekstrand (d, dall'Helsinborg)
Cessioni: Floro Flores (a, al Genoa); Morosini (c, al Vicenza); Laurito (a, all'Empoli); Berget (c, allo Stromgodset); Forestieri (a, all'Empoli); Jefferson (d, alla Salernitana); Fabinho (d, alla Salernitana)
Fedele alla politica dell'acquisto di giovani sconosciuti a basso costo, ecco in casa dei friulani l'arrivo del nigeriano Ekstrand dagli svedesi dell'Helsinborg, unico acquisto nella squadra più in forma del campionato. Nemmeno la partenza (in prestito) di Floro Flores può inficiare sul rendimento e sulle prestazioni di una rosa che sembra avviata ad un buon posto in Europa, solo il tempo dirà quanto prestigiosa. Mercato molto conservativo dunque con, Floro a parte, solo giocatori giovani o praticamente mai utilizzati in uscita e in prestito.
Voto:6

MOSCARDELLI CASTIGA IL NAPOLI, NAINGGOLAN SPETTACOLARE, CHIVU IN LACRIME

Con la netta vittoria dell'Inter sul Bari si è concluso il turno infrasettimanale di Serie A, che ha visto i nerazzurri di Leonardo salire al terzo posto grazie allo stop della Roma, fermata in casa dal Lecce e alla caduta libera della Juventus che non conosce più il sapore della vittoria. Crolla il Napoli in una gara tutt'altro che scontata contro il Chievo e scivola la Sampdoria a lungo contestata dai propri tifosi. Ma ecco personaggio, goal più bello e curiosità dell'ultimo turno.

IL PERSONAGGIO: DAVIDE MOSCARDELLI

Il centrocampista del Chievo si comporta come il suo avversario Cavani e castiga il Napoli di Mazzarri: apre le marcature clivensi con un bellissimo goal e mette in difficoltà la retroguardia partenopea in più occasioni. Imperdonabile il suo errore al 40° che lo avrebbe consacrato come protagonista assoluto della settimana. Ma intanto, è risultato il giocatore più decisivo della giornata.

IL GOAL: RADJA NAINGGOLAN IN SAMPDORIA - CAGLIARI

Incredibile rete da parte del giocatore del Cagliari che con un perfetto dribbling su due avversari calcia da fuori area mettendo il pallone in g0al e condannando la Sampdoria ad una pesante sconfitta. Sarà lui il nuovo Matri cagliaritano?



LA CURIOSITA': CHIVU SI SCUSA E PIANGE

Dopo il pugno rifilato al giocatore del Bari Marco Rossi, il difensore dell'Inter si è pentito amaramente per il suo gesto definendosi come un "uomo di m..." e vergognandosi di fronte ai propri figli. Chivu è sceso in sala stampa e non è riuscito a trattenere le lacrime. La prova tv ne terrà conto? Sicuramente no, ma almeno è da apprezzare il suo pentimento.

martedì 1 febbraio 2011

Milan, partita stregata! la Lazio trema ma tiene lo 0-0

Si può ricavare il vincitore da un confronto il cui risultato finale è un pareggio a reti bianche? Sì, se le due squadre in oggetto sono rispettivamente la prima e la terza del campionato, separate tra loro da 7 punti. Il vincitore in questione è il campionato: lo 0-0 di San Siro tra Milan e Lazio nell'anticipo della 23° giornata di Serie A apre infatti a possibile scossoni in classifica, a partire dal Napoli secondo in classifica, impegnato domani a Verona contro il Chievo con la ghiotta chance di portarsi a -2 in caso di vittoria. Un lampo dunque il successo del Milan di sabato scorso a Catania? No, perchè a dispetto del punteggio i rossoneri di Max Allegri meriterebbero senza il minimo dubbio la vittoria, se l'incontro potesse essere ''pugilisticamente'' assegnato ai punti.

Netta per quasi tutta la partita la supremazia della squadra di casa, in emergenza infortuni (oltre alla squalifica di Van Bommel) e con Thiago Silva costretto a centrocampo sulla linea di Emanuelson e Flamini. In difesa dall'inizio c'è Bonera, preferito da Allegri per la maggiore conoscenza degli automatismi difensivi, accanto a Yepes con i due nuovi arrivati Legrottaglie e Vilà in panchina. In avanti è Robinho a muoversi sulla trequarti dietro a Pato, preferito a Cassano, e Ibrahimovic. In realtà non è che la Lazio se la passi meglio: senza Floccari e con Zarate squalificato, Reja comunque non rinuncia ad un 3-4-1-2 piuttosto offensivo, con Hernanes ad agire alle spalle di Kozak, nuovo eroe della piazza, e Sculli. Mossa tattica che funzionerebbe se solo i biancocelesti non si smarrissero una volta giunta sulla trequarti avversaria.

Dopo un inizio di primo tempo equilibrato, con un bel tiro da fuori di Ledesma a saggiare i pugni di Abbiati e una conclusione sbilenca di Flamini da buona posizione attorno al 20', sono i rossoneri a prendere in mano la partita, nonostante Pato non sia esattamente in quella che si dice una serata di grazia e vanifichi spesso il buon lavoro sulla mediana del grintoso Thiago Silva. Ma per fortuna lì davanti c'è uno come Ibra, capace di fare reparto da solo: al 27' lo svedese incorna di testa su assist di Emanuelson e solo un disperato salvataggio di Biava sulla linea salva Muslera dal vantaggio rossonero. La Lazio lotta a centrocampo ma è in affanno quando la classe dei solisti del Milan inizia ad esprimersi al meglio: al 36' è ancora Ibra, con un gran tocco, a mettere Emanuelson davanti a Muslera, ma l'esterno olandese, autore di un buon primo tempo, fa la cosa peggiore della sua serata spedendo alto. Acuti di un primo tempo che per il resto non ha molto dire, anche perchè i due trequartisti di serata  Hernanes e Robinho sembrano un po' fuori dal gioco; il laziale soprattutto non riesce quasi mai ad innescare i due compagni d'attacco Kozak e Sculli, sorvegliati a vista da un ottimo Yepes e da Bonera.

Proprio il centrale di scuola Brescia è costretto ad uscire per infortunio nell'intervallo: esordio quindi in maglia rossonera, numero 66, per l'ex juventino Legrottaglie, acquistato poco più di 24 ore fa. Insieme al difensore pugliese è un Milan più arrembante ad entrare in campo nella ripresa. La Lazio stringe, si chiude, ma al 6' deve ringraziare gli dei per aver sigillato e benedetto la porta di Muslera: il siluro di Ibra di destro da fuori area si stampa infatti sul palo destro del portiere biancoceleste per poi carambolare su quello sinistro. Ed è solo la prima di tre colossali occasioni in tre minuti, con Flamini al 7' e Ibra all' 8' che seminano il panico nell'area avversaria prima di sprecare rispettivamente un facile diagonale e  di spedire una conclusione a colpo sicuro a lato di un soffio. La Lazio è stordita ma resta in piedi, cercando di allentare la pressione e di impostare il contropiede alla prima occasione. Nel frattempo Allegri spedisce in campo Cassano, al 18', al posto del sonnecchiante Pato e che il talento di Bari Vecchia sia attualmente più in forma del ''Papero'' carioca lo si vede già al 25', quando una combinazione tra il numero 99 e Ibra consente a Robinho di calciare quasi a colpo sicuro: Muslera è battuto, ma ancora un Biava versione ''Braveheart'' ricaccia la palla fuori dalla porta laziale prima che questa superi la linea. Sembra un tiro al bersaglio ma per i rossoneri non è proprio serata e a confermarlo arriva anche l'infortunio di Legrottaglie, colpito alla testa in uno scontro con Kozak (già ammonito, ci stava il rosso): dentro Sokratis Papasthatopoulos. Reja prova a far respirare i suoi con gli ingressi di Bresciano e Mauri per Gonzalez e Sculli e il fortino biancoceleste regge fino al 5' minuto di recupero oltre il 90'. E' 0-0 finale, amaro come il fiele per la capolista, con San Siro che si conferma ancora una volta come teatro di caccia poco fortunato in ottica scudetto.

lunedì 31 gennaio 2011

CAVANI, RE DI NAPOLI, MARCHISIO DA CINETECA, DEL PIERO GUARDA IN ALTO...

Nella domenica del Napoli che con un secco 4 a 0 castiga la Sampdoria, risorge l'Inter in una gara spettacolare a San Siro: i nerazzurri recuperano il doppio svantaggio guardando avanti e dimenticando la sconfitta di Udine. Crolla la Juventus a vantaggio di un'altra piccola-grande squadra: l'Udinese di Guidolin, una delle squadre più in forma del momento. Boccata d'ossigeno per il Genoa che piega il Parma e tanti sorrisi per il Cagliari trascinata dalla doppietta di Matri che nelle prossime ore potrebbe cambiare destinazione. Bologna e Roma si aggiungono alle squadre con una gara da recuperare: un altro asterisco in classifica a causa della neve.

IL PERSONAGGIO: EDINSON CAVANI

Altra tripletta per l'asso del Napoli che continua a fare sognare i partenopei conducendo la classifica cannonieri. L'intesa con Hamsik e Lavezzi diventa, giornata dopo giornata, sempre più forte e Cavani segna con una facilità incredibile. Micidiale il goal dell'1 a 0 che ha aperto la serie contro la Sampdoria, tremenda la sua prova da vero leader. E intanto il Napoli vola...

IL GOAL: CLAUDIO MARCHISIO IN JUVENTUS - UDINESE

In una giornata con rigori sbagliati e goal interessanti (Cavani e Pazzini), la marcatura più bella è siglata da Claudio Marchisio nella gara contro l'Udinese. Bellissima la rovesciata del centrocampista bianconero che mette il pallone alle spalle di Handanovic illudendo i suoi. Un tocco geniale, che però non risolve la partita. E la Juve, forse, avrebbe proprio bisogno di lampate simili per risalire la classifica.

LA CURIOSITA': DEL PIERO E DEL NERI, OCCHI AL CIELO...

Al termine della gara tra Juventus e Udinese, sia il capitano che l'allenatore hanno alzato gli occhi al cielo come per cercare un aiuto divino dopo i due schiaffi presi dai friulani. In particolare Del Piero ha fissato il cielo per diversi secondi, rimanendo quasi stordito. Del Neri invece è rimasto pietrificato sulla panchina e ha emulato il numero dieci, alzando gli occhi all'insù prima di alzarsi e rientrare negli spogliatoi. Ci si consola così? In casa Juve, dopo lo scossone di Andrea Agnelli, sembra non ci sia altro da fare...