sabato 25 settembre 2010

Milan-Genoa, le ultimissime

Tornare a vincere dopo il convicente, ma senza seguito, esordio di campionato, soprattutto per mettere a tacere i primi mugugni della tifoseria, preoccupata per la quantità di proclami inversamente proporzionale ai successi sin qui ottenuti. E' questo l'imperativo per il Milan di Max Allegri, che nel primo anticipo della quinta giornata ospita a San Siro il Genoa di Gasperini, appaiato in classifica ai rossoneri e protagonista anch'esso di un avvio di stagione un po' sottotono a dispetto dell'ottima campagna acquisti del presidente Preziosi.

Occhi puntati, come sempre, sul Milan e in particolar su Zlatan Ibrahimovic, ancora alla ricerca del primo gol in campionato a San Siro ma sbloccatosi nel turno infrasettimanale all'Olimpico contro la Lazio. A supportare Ibra al centro dell'attacco ci saranno Robinho, all'esordio dal 1' a sinistra e Ronaldinho a destra, con Boateng arretrato a centrocampo sulla linea di Pirlo e Gattuso. Turno di riposo quindi per Clarence Seedorf, che sarà sostituito proprio da Ringhio. In difesa Abate e Antonini, rispettivamente sull'out di destra e quello di sinistra, con Nesta e Thiago Silva al loro posto in mezzo alla difesa.
Problemi di abbondanza invece per Gasperini a difesa e a centrocampo ma non in attacco, dove il tecnico torinese dovrà fare a meno di Palladino, Destro e Jankovic. In mezzo alla difesa, accanto a Ranocchia, è Kaladze il favorito per una maglia da titolare, con Dainelli destinato alla panchina. Sugli esterni ci saranno da una parte Chico, che seppur in ballottaggio con Marco Rossi è nettamente favorito per l'impiego da titolare, e Criscito. A centrocampo conferma per Veloso, in questa occasione affiancato da Milanetto e non da Kharja, con Rafinha, che rientra dal turno di riposo. Davanti Mesto potrebbe scambiarsi di fascia con Palacio, mentre a guidare l'attacco rossoblu sarà Luca Toni, con Sculli pronto a subentrare a partita in corso.

Fischio d'inizio alle 18, arbitrerà Valeri di Roma.

venerdì 24 settembre 2010

La nuova vita di Mourinho, tra sorrisi e battute. In Liga è lotta con Barça e Valencia

Vi ricordate lo Josè Mourinho versione ''prostitusione intelletuale'', ''szero tituli'' e gesto delle manette dei non troppo lontani tempi italiani? A Madrid, per il momento, non hanno ancora avuto modo di ammirarlo in versione showman, nè in partita nè tantomeno nelle conferenze stampa pre-gara che lo resero celebre anche in ambito extra-calcistico qui da noi. Sarà l'aria della capitale spagnola, sarà il primo posto nella Liga dopo quattro giornate (seppure in co-abitazione con il Valencia), sarà che la squadra pur non entusiasmando ha raccolto 4 vittorie e 1 pareggio nelle prime 5 uscite stagionali, Champions League compresa, eppure lo Special One non sembra più lui, zuccheroso dispensatore di sorrisi e battute come è apparso da quando siede sulla panchina dei ''blancos''. Pochissimi gli spunti di discussione per i giornalisti iberici, specie dopo il rassenerarsi dei rapporti tra il portoghese e Benzema. L'attaccante franco-algerino, strigliato da Mourinho durante un allenamento di fine agosto (''Fosse per te dovrei fare gli allenamenti a mezzogiorno, perchè alle 10 sei ancora a dormire e alle 11 non ti sei ancora svegliato") sembra aver ritrovato il feeling con il proprio tecnico ("Questa sarà la mia stagione, Mourinho è un grandissimo allenatore e parla tantissimo alla squadra") come dimostrano le dichiarazioni di Mou nella conferenza stampa di ieri ("Benzema merita più spazio e considerazione di quella che gli ho dato finora, avrà sicuramente le sue chances"). Insomma, niente remake del caso Balotelli vissuto nell'ultimo anno a Milano. Qualche accenno di polemica solo nei confronti del Barcellona, ma le sue dichiarazioni sull'ultima vittoria dei Blaugrana contro uno Sporting Gijon privo di otto titolari ("Certo è che se chi gioca contro il Barça lo fa usando la seconda squadra per noi le cose si complicano") suonano decisamente melodiose in confronto agli strali contro Ranieri, arbitri e quant'altro delle annate italiane.

Come detto, ad aiutare il buonumore del Mago di Setubal e di tutta Valdebebas (il centro sportivo del Real Madrid) per ora ci sta pensando la classifica. Da queste parti il Real in classifica sopra il Barcellona era da un pezzo che non si vedeva. Gli uomini di Guardiola, indietro di un punto e alla pari con il Villareal di Giuseppe Rossi, pagano dopo queste prime quattro giornate il sorprendente k.o. interno contro l'Hercules di Alicante, neopromossa nelle quale milita l'ex juventino David Trezeguet. Una vera rarità vedere il Barça perdere un match di Primiera Divisiòn, a maggior ragione nel fortino praticamente inespugnabile del Camp Nou. Va detto che Messi e compagni hanno firmato il pronto riscatto blaugrana sia in Champions, nel roboante 5-1 contro il Panathinaikos, sia in Liga, con le vittorie in casa contro la Real Sociedad e al Vicente Calderòn contro l'ostico Atletico Madrid di Aguero e Forlàn, vincitore nel confronto diretto un anno fa; l'impressione comunque è che qualcosa possa essersi inceppato, già dalla fine dell'anno scorso, nel perfetto meccanismo della macchina da guerra allestita da Guardiola. Starà anche al nuovo arrivato David Villa, decisivo per la Spagna Campione del Mondo, dimostrare una volta di più che l'unico vero errore dei catalani negli ultimi anni è stato l'acquisto di Ibrahimovic (poi sbolognato al Milan per una miseria) e la conseguente cessione di Eto'o. ''El Guaje'' ex Valencia ha infatti caratteristiche tecniche e realizzative molto più simili al centravanti camerunense e, statisticamente, ha una media gol da vero cecchino (108 gol in 164 presenze con la maglia del Valencia).

A proposito del Valencia: chi mai avrebbe pensato, specie dopo i gravissimi problemi finanziari del club e le conseguenti cessioni multimilionarie dei gioielli Villa e Silva, di trovarlo lassù in vetta insieme al Real? Eppure, dopo quattro giornate, i ''Colchos'' catalani hanno lo stesso ruolino di marcia stagionale della squadra di Mourinho: 4 vittorie e 1 pareggio (compresa la vittoria in Champions League contro il Bursaspor) e giocatori come Soldado, Juan Mata e Pablo Hernandez sinora determinatissimi nel non far rimpiangere i campioni ceduti. Una città, due diverse facce: il Levante, la seconda squadra di Valencia neopromossa quest'anno, più antica ma meno blasonata dei rivali, occupa il terz'ultimo posto con una vittoria e tre sconfitte e dovrà lottare contro tutti i pronostici che la danno come sicura retrocessa. Tra le altre squadre, l'Atletico Madrid dopo un buon inizio ha fallito la prova del nove facendosi superare in casa dal Barcellona e rimanendo a quota 7. Un punto più sopra c'è il Siviglia, mentre il Deportivo La Coruña, nobile decaduta già da qualche anno, sembra sempre più avviato a lottare verso traguardi come la salvezza piuttosto che l'Europa League. A chiudere la classifica, a pari merito, ci sono Almeria e Real Saragozza. Ma siamo solo all'inizio: questa Liga, non solo grazie a Mou e Pep, anche quest'anno ha tantissimo da dare.

Roma- Inter, è già tempo di super match

La quinta giornata ci propone come anticipo serale del Sabato il match più caldo del campionato, il Super Classico, la partita delle partite. Sono passati poco più di trenta giorni dalla Supercoppa di Lega, e le due squadre si ritrovano nuovamente di fronte per una contesa che si annuncia importantissima. I neroazzurri di Benitez arrivano nella città eterna con il morale alle stelle dopo il rotondo successo contro il Bari e l'importante vittoria di Palermo al cospetto di una squadra (lo si è visto contro la Juventus) tutt'altro che in crisi. Dopo alcune prestazioni in cui il collettivo sembrava in rodaggio e ancora lontano da una condizione fisica accettabile, la capolista ha fatto intravedere sprazzi di grande gioco. I metodi di Benitez, sembrerebbero aver dato (meglio usare il condizionale, con l'Inter non si sa mai) un gioco moderno e dinamico ad una formazione che nel recente passato ha dominato tutte le scene utilizzando catenaccio e contropiede. L'attacco fa faville, un Eto'o mai visto a questi livelli in Italia ha contribuito a far sbloccare un Milito che ha potuto dare un calcio ai cattivi pensieri e allo scetticismo. La partita di domani potrebbe rappresentare per i milanesi il trampolino di lancio per l'ennesima stagione da protagonista. Una sconfitta invece non sarebbe un fatto drammatico anche se potrebbe aprire le consuete critiche mediatiche storicamente assai difficili da digerire in uno spogliatoio difficile come quello interista. La Roma ha solo un risultato a disposizione, la vittoria. Dopo una partenza catastrofica di stagione,è evidente che i giallorossi non possono assolutamente permettersi alcun passo falso. Gli otto punti di distacco dalla battistrada sono infatti da temperatura polare per essere appena in Settembre. La brutta prestazione dell'arbitro Russo a Brescia ha fornito un forte alibi alla squadra che così ha potuto far passare in secondo piano l'ennesima sconfitta di stagione, la terza di fila fuori casa contando anche la Champions League. I numeri parlano chiaro, per il secondo anno consecutivo Totti e compagni sono costretti ad una partenza ad handicap, una squadra che ha come obiettivo dichiarato lo Scudetto non può certamente perdere a Cagliari e Brescia, pareggiare in casa con Bologna e Cesena. Due punticini in quattro partite, sono davvero troppo poco per essere vero. Numeri da provinciale in lotta per la salvezza più che da corazzata uscita rafforzata dal mercato estivo. Quale occasione migliore per dare un calcio alla crisi? Contro l'Inter il traballante Ranieri avrà l'occasione giusta per dare una svolta alla prestazioni della sua formazione, le motivazioni saranno altissime e il clima rovente dell'Olimpico cercherà di spingere i lupacchiotti fuori dall'inferno. Sarà sicuramente battaglia come in una finale.
Ecco infine alcuni dati statistici:
Sono 88 i precedenti tra le due squadre allo stadio Olimpico tra campionato, coppa italia e Coppa Uefa, con 37 i successi della Roma, 30 quelli dell'Inter mentre 21 sono stati i pareggi. 120 i gol fatti e 140 quelli subiti.

L'ultima sfida tra le due compagini, per quanto concerne il campionato e' datata 27/03/2010 e fu la Roma a imporsi per 2-1 con i gol di De Rossi, Toni e Milito. L'ultimo successo neroazzurro risale al 19/10/2008 e fini' con un secco 4-0 con doppietta di Ibra, Stankovic ed Obinna. Per vedere un pareggio bisogna risalire alla stagione 2005/2006 e fini' 1-1 con gol di Taddei e Materazzi.

La sfida tra giallorossi e neroazzurri e' stata spesso caratterizzata da partite con molti gol; vogliamo ricordare ino spettacolare 5-4 per l'Inter stagione 98/99 con gol di 16' Ronaldo, 21' Zamorano, 25' Totti (Rig), 34' Zamorano, 47' Paulo Sergio, 48' Delvecchio, 55' Ronaldo, 78' Di Francesco, 87' Simeone e un roboante 6-2 per i giallorossi con gol di 1' Totti, 5' De Rossi, 16' Perrotta, 20' Crespo, 30' Mancini, 54' Panucci, 56' Crespo, 89' Panucci ma allora si tratto' di coppa Italia.

Non resta che goderci lo spettacolo.

giovedì 23 settembre 2010

Super Palermo, tre schiaffi alla Juve.

La Juventus crolla in casa di fronte ad un grande Palermo, confermandosi squadra ancora da rodare e con grosse lacune difensive.

Ai rosanero bastano appena due minuti per passare in vantaggio: Pinilla calcia in porta ma trova la respinta del portiere bianconero Storari: Pastore è più veloce di tutti e butta in rete. Il centrocampista argentino è ispirato e prende la sua squadra per mano: proprio in finale di tempo rischia di ferire nuovamente la retroguardia juventina, centrando clamorosamente il palo.
Juventus ferma, salvo la reazione di Del Piero due minuti dopo, ma per lui c'è la traversa.

Secondo tempo con lo stesso copione: bianconeri ancora statici nonostante gli ingressi di Amauri e Iaquinta. Si vede anche Aquilani che sostituisce Del Piero. Ma la gara è tutta del Palermo prima IIicic, poi Bovo segnano il definitivo K.O. Inutile il goal di Iaquinta a pochi minuti dalla fine.

Ottima prova dei siciliani, che spengono le furie del presidente Zamparini già polemico con il suo allenatore nella scorsa settimana. Per Del Neri la salita è ancora ripida, e intanto l'Inter guarda già a più sei.

Inter già in volo, stasera la Juve. Male il Milan e la Roma.

La notizia di giornata non è di facile scelta. Ne fa più l'Inter capolista per il sesto anno di fila o l'arbitraggio scandaloso di Russo?
Davvero difficile. Indubbie sono due cose: i nerazzurri hanno ritrovato Milito e con lui un arsenale micidiale là davanti e la Roma è stata penalizzata vergognosamente, forse irreparabilmente da un punto di vista morale, a soli 3 giorni dalla sfida proprio con i ragazzi di Benitez. Le rondinelle, conniventi nel furto ai danni di Ranieri e i suoi, spiccano il volo: 9 punti in classifica e secondo posto alla pari con il Chievo, che ha distrutto 3-1 il Napoli al San Paolo, non senza dubbi sull'operato della terna.
Per il resto, ottima prestazione della Lazio, che blocca un Milan troppo statico in campo e troppo preso a guardarsi allo specchio. Cinici i biancocelesti, che pareggiano con un gol di Floccari su squisito suggerimento di Hernanes.
Il Cesena, invece, spegne il motore a Catania e ferma a tre la sua serie positiva. Ci sarà tempo per rifarsi.
Chi invece non si rialza più è l'Udinese, colpita e, forse, affondata a Bologna. Per Guidolin la panchina si fa rovente.
Pari negli scontri Genoa - Fiorentina, Cagliari - Samp e Lecce - Parma (rete n° 200 per Crespo).
Questa sera tocca alla Juve: una vittoria (difficile), lancerebbe i bianconeri in un virtuale 4° posto ma, soprattutto, significherebbe, almeno momentaneamente, porsi come unica big a caccia dell'Inter.

LA CLASSIFICA REALE

Come promesso, settimana dopo settimana, terremo costantemente aggiornata la classifica reale, ovvero la classifica SENZA aiuti arbitrali.

Nella qurta di campionato gli errori sono stati sesquipedali, come detto, in Brescia - Roma. Il rigore per i locali non c'era: palla piena di Mexes e fallo fuori area. In velocità, però, l'errore dell'arbitro ci può stare, quello del guardalinee no. Ma a pesare sono i (almeno) due rigori negati a Borriello. Probabilmente, con un arbitraggio diverso, avremmo visto il 2 in schedina.
Recrimina il Napoli, e ha ragione. Il 2-1 del Chievo è viziato, e c'era un rigore su Lavezzi. Gara condizionata.

INTER            10
CESENA        7
SAMPDORIA  7 (-2)
CHIEVO         7 (+2)
LAZIO             7
CATANIA        7
 BRESCIA      6 (+3)
CAGLIARI      6
ROMA            5 (-3)
NAPOLI         5
BARI               5
FIORENTINA 5 (-4)
MILAN             5
PARMA           5
GENOA           5
BOLOGNA      5
JUVENTUS    3 (+1)
LECCE         2 (+2)
PALERMO    1
UDINESE      0




p.s. Nel compilare la classifica "reale" si tiene conto soltanto degli episodi condizionanti, ovviamente. I rigori presunti saranno considerati tali solo se palesi. E' ovvio che tale classifica non ha alcun valore se non quello di divertire e sollevare qualche polverone.Tra parentesi vi sono i punti aggiunti o sottratti da episodi arbitrali favorevoli o meno.

mercoledì 22 settembre 2010

CLASSIFICA REALE: erroracci ininfluenti.

Come promesso, settimana dopo settimana, terremo costantemente aggiornata la classifica reale, ovvero la classifica SENZA aiuti arbitrali.

Nella terza giornata tanti errori arbitrali, alcuni clamorosi (quello di Rocchi in Cesena - Lecce su tutti) ma tutto sommato nessuna squadra si può lamentare dell'arbitraggio a senso unico. Diverse occasioni sono molto molto fuligginose, pertanto preferiamo sorvolare.
Aggiorniamo la classifica semplicemente contando l'errore della prima, sfuggitoci, in Fiorentina - Napoli: il gol di Cavani andava annullato.





CESENA        7
INTER            7

SAMPDORIA  6 (-2)
CHIEVO         6
LAZIO            6
BRESCIA       6
CAGLIARI      5
NAPOLI          5
BARI              5
FIORENTINA 5 (-4)
MILAN           4
CATANIA      4
PARMA         4
GENOA         4
JUVENTUS    3 (+1)
BOLOGNA    2
ROMA           2
PALERMO    1
LECCE         1 (+2)
UDINESE      0




p.s. Nel compilare la classifica "reale" si tiene conto soltanto degli episodi condizionanti, ovviamente. I rigori presunti saranno considerati tali solo se palesi. E' ovvio che tale classifica non ha alcun valore se non quello di divertire e sollevare qualche polverone.Tra parentesi vi sono i punti aggiunti o sottratti da episodi arbitrali favorevoli o meno.

lunedì 20 settembre 2010

Inter e Juve ci siamo. Per la Roma è ancora crisi.

INTER, RIECCOTI! BENITEZ NON SBAGLIA

L'ultima giornata ha segnato il ritorno dell'Inter sulla scena dei protagonisti: della squadra Campione d'Italia tengono banco due vicende, quella legata al digiuno di Milito e l'altra, che riguarda il coraggio di Benitez nel sostituirlo. L'asso argentino è in una fase di profonda astinenza, iniziata con la sconfitta in Supercoppa Europea contro l'Atletico, proseguita nel pareggio all'esordio in Champions League e culminata nel match di ieri contro il Palermo: e proprio al "Barbera", Benitez, sostituendolo, ha trovato la mossa giusta. Eto'o non più sulla tre quarti ma sulla fascia: il camerunense risponde con una doppietta decisiva. Sta per iniziare, forse, il turn over forzato con qualche settimana di anticipo e il primo ad essere sacrificato potrebbe chiamarsi proprio Diego Milito.

LA JUVE SI RISVEGLIA CON UN KRASIC IN PIU'

La Juventus risorge a Udine offrendo finalmente un bel calcio, dimostrato dalla sonora vittoria per 4 a 0 ai danni dei friulani. La squadra di Del Neri non è però ancora rodata: anche ieri si sono viste alcune disattenzioni difensive, con Motta in difficoltà e un Grygera da collaudare. E' stata la giornata di Krasic, il cui paragone con Nedved non sembra più un azzardo, e di Quagliarella, autore di una rete alla "Bettega". Ha fatto poi discutere il comportamento di Iaquinta, che ha esultato polemicamente contro la propria ex squadra: la critica si è divisa, ma di sicuro il gesto dell'attaccante non è da manuale dell'etica.

ROMA, LA CRISI CONTINUA

Chi non dorme sonni tranquilli è la Roma: per il gruppo di Ranieri un altro risultato deludente contro il Bologna. A rovinare la giornata a Totti e compagni, questa volta ci ha pensato Marco Di Vaio che ha piegato le speranze dei giallorossi di ottenere i primi tre punti della stagione. La sfuriata del tecnico contro la stampa per scacciare via la crisi, non è servita: mercoledì a Brescia, si spera di voltare pagina.

IL PERSONAGGIO DELLA GIORNATA: EZEQUIEL LAVEZZI

Non segna, ma sfodera una prestazione eccellente facendo volare il suo Napoli contro la Sampdoria: Lavezzi è ovunque; crea gioco, copre, batte i corner, inventa assist per i compagni e soprattutto impressiona per i suoi continui scatti. Una forza fisica che non ha rivali, almeno finora.


IL GOAL: CIRO CAPUANO

Una vera e propria prodezza per il centrocampista del Catania, che a San Siro contro il Milan calcia al volo il pallone da un errato rinvio a campanile di Pirlo. Il goal è fantastico per potenza, distanza e precisione. Abbiati è battuto.


Luca Cipriano

domenica 19 settembre 2010

Cesena da sogno, primo con l'Inter. Si risveglia la Juve. Roma e Palermo nel tunnel.

Tutto come previsto? Non si direbbe, anzi. La giornata di campionato riserva una piacevolissima sorpresa, e mezza.
Partiamo dalle cose ovvie. Inter in testa alla classifica, di nuovo. Cambiano i mister (terzo in quattro anni) ma non i risultati. Sono serviti appena 270' minuti a Rafa Benitez per gustarsi il piatto più ricco della Serie A: il primo posto. Certo, la portata non è quella adatta ai palati dei tifosi nerazzurri, abituati a degustarlo da soli. In vetta, in condominio, c'è il Cesena, quello dei miracoli.

Siamo arrivati alla sorpresa di giornata, e non solo. Apri la classifica e leggi: CESENA 7, INTER 7. I bianconeri sono in testa, nonostante gli arbitri. Clamorosa la svista di giornata di Rocchi, che poteva penalizzare fortemente i bianconeri. Ha espulso Colucci per un fallo (inesistente) di Nagatomo. Ma è andata bene e ora comanda, in virtù delle vittorie (odierna) con il Lecce, firmata Bogdani e con il Milan, griffata Bogdani e Giaccherini. Chiude il tris il pari con la Roma. Se non soffre di vertigini, il team romagnolo ce ne farà vedere delle belle...

E la mezza? L'avrete capito tutti. Si tratta della Juventus, che si è risvegliata di soprassalto. Asfaltando l'Udinese. Quattro reti, ottima prestazione. I proclami (non da noi, non per il momento) arriveranno: si parlerà di Juventus "rinata", di bianconeri stellari. La verità è un'altra. E' stata sconfitta - in maniera netta e positiva, lo ammettiamo - una squadra al momento fallimentare. Sicuramente un grande passo avanti rispetto alle gare con Samp e Lech, ma ora c'è bisogno di continuità.

Le note negative di giornata, invece, si chiamano Roma e Palermo. Le panchine dei due - specie quella di Rossi - si fanno, se non roventi, quantomeno calde.
Per i giallorossi, che non più tardi di 20 giorni fa urlavano "pronti per lo scudetto" si tratta di un pareggio da leggere in chiave negativa, fallimentare, poiché arriva dopo due ko. La "Magica" è un'altra cosa.
Il Palermo perde la terza gara in 7 giorni. Tutte di misura, verissimo, ma in classifica è penultima con un punto in 3 giornate. Peggio, solo l'Udinese.

LA GIORNATA


Fiorentina - Lazio 1-2 (Lijajc (F), Ledesma rig (L), Kozak (L))
Milan - Catania 1-1 (Capuano (C), Inzaghi (M))
Bari - Cagliari 0-0
Cesena - Lecce 1-0 (Bogdani)
Chievo - Brescia 0-1 (Diamanti)
Palermo - Inter 1-2 (Iliacic (P), Eto'o, Eto'o(I))
Parma - Genoa 1-1 (Toni rig.(G), Zaccardo (G))
Roma - Bologna 2-2 (Borriello (R) aut Rubin (B), Di Vaio (B), Di Vaio (B))
Udinese - Juventus 0-4 (Bonucci, Quagliarella, Marchisio, Iaquinta)
Sampdoria - Napoli h 20.45


CLASSIFICA (in rosso una gara in meno)


CESENA 7
INTER 7
CHIEVO 6
LAZIO 6
BRESCIA 6
CAGLIARI 5
BARI 5
JUVE 4
MILAN 4
SAMP 4
PARMA 4
CATANIA 4
GENOA 4
LECCE 3
NAPOLI 2
BOLOGNA 2
ROMA 2
PALERMO 1
FIORENT. 1
UDINESE 0

Bene la Lazio. Milan, non va. Oggi l'Inter di scena a Palermo.

LAZIO CORSARA, LA FIORENTINA E' IN CRISI

La Lazio ha sbancato l'Artemio Franchi con una prestazione determinata che condanna la Fiorentina ad un'altra sconfitta: gara in salita per i biancocelesti, che passano in svantaggio grazie ad un rigore, piuttosto dubbio, trasformato da Ljajic. L'illusione viola è però effimera: prima Ledesma e poi il gigante Kozac affondano il team di Mihajlovic.

IL CATANIA FERMA IL MILAN: ADESSO ALLEGRI HA PAURA

In serata, il Milan non è andato oltre l'1 a 1 contro il Catania: le difficoltà per i rossoneri non sono mancate, vittime dei contropiedi etnei. Il grande goal di Capuano gela San Siro e dà forza ad un Catania imprevedibile che per buona parte della gara continua a mettere sotto i diavoli. A rimediare, per il Milan, ci pensa il solito Inzaghi. Alla faccia dell'età, e dei magnifici quattro.



LE PARTITE DI OGGI:

Spuntano Palermo - Inter e Udinese - Juventus. I Campioni d'Italia sono alla caccia dei primi punti in trasferta, ma al "Barbera" non sarà facile visto il clima incandescente tra i rosanero. A Udine una gara tra incerottate: l'Udinese ferma ancora a zero punti attende una Juve in cerca di riscatto, ma finora deludente. La capolista Chievo ospita il Brescia, Roma in casa contro il Bologna.

12:30 Bari - Cagliari


15:00 Roma - Bologna


15:00 Cesena - Lecce


15:00 Chievo - Brescia


15:00 Palermo - Inter


15:00 Parma - Genoa


15:00 Udinese - Juventus


20:45 Sampdoria - Napoli