sabato 6 novembre 2010

Le deluse in Europa cercano riscatto in Italia

Guardiamo il bicchiere mezzo pieno. Le italiane impegnate in Europa, questa settimana, certo non hanno brillato. I sette i team nazionali impegnati tra Champions e Europa League hanno raccolto un bottino che definire misero è riduttivo: pari per Milan, Juve e Samp, ko per Inter, Napoli e Palermo. Ha sorriso solo la Roma, che ha espugnato – seppur di fatica – Basilea.
Dicevamo, però, di guardare il bicchiere mezzo pieno. I freni a mano tirati in Europa saranno senz’altro mollati in territorio nazionale: vuoi le motivazioni diverse, vuoi perché dopo una sberla si reagisce sempre, c’è da scommettere sulle deluse.

INTER Senz’altro è quella che guida la schiera. La notte londinese è una ferita profonda, forse non un sintomo ma la diagnosi di una malattia conclamata che nel calcio si chiama crisi. Per fortuna a San Siro arriva il Brescia, assolutamente alla portata dei ragazzi di Benitez.
MILAN Il bicchiere a metà, a dire il vero, Allegri l’ha riempito già mercoledì sera. Alzi la mano chi non avrebbe messo la firma su un 2-2 con il Real di Josè. Credo sarebbero pochi. Ora c’è il Bari. Avversario non insuperabile, specie se del pareggio al ’94 (leggi beffa) si fa virtù.
JUVENTUS L’alibi c’è, eccome: la sfilza di infortunati che cresce ogni giorno. Buffon, Manninger, De Ceglie, Rinaudo, Legrottaglie, Chiellini, Martinez, Lanzafame, Krasic e Amauri, tanto per citare i “big”. Certo l’impegno di domani può rilanciare i bianconeri, che affrontano il modesto – seppur pericoloso – Cesena.
ROMA La situazione giallorossa è la più delicata. La vittoria di Basilea può essere letta in mille modi. Può essere quella del rilancio oppure una risicata risalita che finirà qui. Certo per la Maggica c’è l’impegno più difficile del week-end: quel derby, senza Totti.
PALERMO Ritrovato Miccoli, c’è da archiviare in fretta la batosta di Mosca. Il 3-1 non lascia adito a alibi o scappatoie. Delio Rossi è sulla graticola. Ecco perché domani, il test interno con il Genoa, ha tutto il sapore di ultima spiaggia.
NAPOLI Al San Paolo, dopo la batosta di Liverpool, arriva il Parma. Verifica importante per gli azzurri, orfani di Cavani, che dovranno mettere in pratica le parole del presidente De Laurentiis, che vuole che il ko di Liverpool serva da lezione.
SAMPDORIA Un pari inutile quello di giovedì, e senza dubbio il Pazzo e soci cercheranno di continuare quantomeno a far bene in campionato. Arriva il Catania, quattro punti sotto in classifica.

venerdì 5 novembre 2010

Cresce l'attesa per il derby: una sfida che vale una stagione

Di solito un derby è la partita più attesa, ricca di rivalità e di orgoglio. A Roma, invece, è la gara che può valere un'intera stagione. Un campionato nel campionato, una finalissima il cui esito verrà raccontato per mesi e mesi e forse anni. Il derby capitolino si presenta con un discreto grado di tensione e qualità sportiva: gli ingredienti per assistere ad uno spettacolo sul campo sembrano esserci. La Lazio si trova alla vera prova della verità: vincere il derby per dimostrare alla Serie A quanto può valere la formazione di Reja. Consolidare il primato in classifica. Entusiasmare l'ambiente biancoceleste che sta gradualmente dimenticando precedente stagione da incubo.
Ma di entusiasmi deve vivere anche la Roma: soprattutto per rilanciarsi e rimettersi in marcia sul campionato: l'inizio stentato, le contestazioni a Ranieri e i fantasmi sul futuro del tecnico, le vicende societarie. Una partita potrebbe, e sì qua potrebbe, mandare via in un colpo solo tutti questi problemi.

LAZIO: MUSLERA RECUPERA, STENDARDO PER BIAVA

Tifosi Laziali in allarme per Muslera: in settimana sembrava essere a rischio, ma poco fa la sua presenza è stata confermata e il portiere uruguaiano cercherà di impressionare tra i pali come ha già fatto nell'ultima partita contro il Palermo. Biava, squalificato, verrà sostituito con il gigante Stendardo che farà coppia centrale con l'esplosivo Dias. Brocchi, Mauri e Ledesma comporranno il terzetto di centrocampo che proteggerà le spalle di Hernanes, inventore per le punte Zarate e Floccari. Ma non è detto che dal primo minuto non scenda in campo Tommaso Rocchi.

ROMA: TOTTI NO, C'E' MENEZ. RIENTRA MEXES.

In queste ore Claudio Ranieri sta ultimando gli allenamenti di rifinitura, disegnando una formazione d'emergenza visti i diversi infortuni con cui è costretto a combattere: Pizarro, Taddei e Brighi non saranno infatti disponibili. A loro si aggiunge capitan Totti, bloccato per squalifica. Dubbi, ma non troppi, su Burdisso che aveva accusato alcuni problemi alla caviglia. In difesa rientra Mexes, fermo in settimana contro il Basilea, insieme a Juan. In attacco, intoccabile Vucinic: lui sì che di goal ai biancocelsti se ne intende (vedi la doppietta dell'anno scorso)

giovedì 4 novembre 2010

Europa League: Juve, che stecca! Napoli, che beffa! Samp ok, Palermo giù

Due pareggi casalinghi a reti bianche contro formazioni non proprio irresistibili e due sconfitte esterne, seppur contro due squadra piuttosto ostiche come Liverpool e Cska Mosca, con il medesimo punteggio: il quarto turno della fase a gironi di Europa League riserva l'ennesima serata amara per un calcio italiano sempre più vicino, almeno in questa competizione, alla debacle totale. Stupisce, più ancora per la pochezza del gioco espresso che per il risultato finale, la prova della Juventus all'Olimpico di Torino contro il Salisburgo: i bianconeri si presentavano con una formazione ricca più di indisponibili che di giocatori della prima squadra e con una panchina di soli Primavera, ma contro gli austriaci era lecito attendersi il primo successo stagionale nel girone. Un risultato tutto sommato non così scontato invece per la Sampdoria di Carlo, ancora scossa dal caso Cassano, che contro gli ucraini del Metalist Kharkiv, imbattuti in trasferta, coglie uno 0-0 tutto sommato utile per giocarsi le ultime due sfide contro il molle Debrecen in Ungheria e soprattutto l'insidiosissimo Psv Eindhoven in casa. Niente da fare invece per Napoli e Palermo, entrambe a lungo in vantaggio ad Anfield Road e a Mosca ma rimontate con identico punteggio finale, 3-1, da Liverpool e Cska. Il ''3'' è il numero che accomuna in questa serata le italiane di Europa League: tutte e quattro le nostre squadre sono terze nei rispettivi gironi. E per evitare, come detto, un nostro debordante fiasco calcistico in Europa, sarà fondamentale per Juventus, Sampdoria, Napoli e Palermo vincere le prossime due sfide e passare il turno.

Girone A
Juventus - Salisburgo 0-0
Tanti sbadigli, emozioni a dosi omeopatiche e due infortuni, gli ennesimi, in casa bianconera. Non c'è davvero quasi nulla da salvare nel confronto dell'Olimpico tra gli uomini di Delneri e la squadra di Mister Red Bull, Dietrich Mateschitz, allenata da Huub Stevens. Con il baby Giandonato in campo dall'inizio e la panchina totalmente occupata dai giovani di casa Juve, tra cui il nipote di Boniperti, Filippo, la Juve regala una prestazione a dir poco mediocre, con l'unico sussulto di un gol in fuorigioco annullato a Del Piero. Tra gli altri, pessima ancora una volta la prestazione di Amauri e netta bocciatura anche per il troppo irruento Momo Sissoko. E, come all'andata, gli austriaci rischiano di uscire dal confronto con il bottino pieno grazie ad un'occasione capitata al centrocampista Leitgeb. Chi invece esce anticipatamente dal confronto a metà ripresa è Milos Krasic (per lui problema al polpaccio, non sembra grave) che lascia il posto all'esordiente Buechel, classe '91. Nel finale brutte notizie anche per Nicola Legrottaglie, a sua volta in campo al posto di Chiellini, costretto ad abbandonare per un problema al ginocchio negli ultimi 10 minuti e a sostituzioni terminate. Una brutta serata quindi che si conclude con il quarto pareggio in quattro gare per la truppa di Delneri e il 2 punto negli ultimi due match per gli austriaci. Complice l'inaspettata vittoria del Lech Poznan sul Manchester City, la Juve dovrà per forza uscire con i 3 punti proprio dal difficile scontro del Primo Dicembre in terra polacca.

Lech Poznan - Manchester City 3-1
Clamoroso scivolone degli uomini di Mancini, che voci d'Oltremanica danno già a rischio esonero, in Polonia contro il Lech Poznan, allenato da Jacek Zielinski. I padroni di casa trovano il vantaggio esattamente alla mezz'ora del primo tempo con la rete del centrocampista serbo Injac, ma bastano 6' a inizio ripresa ai Citizens per raddrizzare il confronto con il tocco vincente sottoporta di Adebayor. Gli inglesi aumentano la pressione ma, a 4' dal 90', è il Lech a trovare di nuovo il vantaggio con un autentico gollonzo del centrale colombiano Arboleda: colpo di testa del centrale del City, Boyata, ad allontanare il pallone con lo stesso che, colpendo la testa del difensore avversario, si infila imparabilmente nell'angolino della porta di Hart. Al 91' Mozdzen chiude i conti, regalando una serata indimenticabile al pubblico di Poznan. Lech ora a pari punti con la formazione di Mancini, ma in vantaggio nella differenza reti.

Classifica: Lech Poznan 7, Manchester City 7, JUVENTUS 4, Salisburgo 2.


Girone B
Bayern Leverkusen - Aris Salonicco 1-0
Niente reti bianche come nel confronto in Grecia dello scorso turno: è un gol al 90' del cileno Vidal a rompere l'equilibrio quasi eterno tra Bayer e Aris. 3 punti preziosi per le ''Aspirine'' dopo una partita di sofferenza contro i greci, sospinti in avanti dal trio ispanico Calvo-Ruiz-Koke. I tedeschi mantengono così il comando del Girone davanti all'Atletico Madrid, con cui si scontreranno per un match probabilmente decisivo proprio sul terreno amico della Bayer Arena di Leverkusen dopo la trasferta a Trondheim contro il Rosenborg, già praticamente eliminato.


Rosenborg - Atletico Madrid 1-2
Dopo il facile e netto successo al Vicente Calderòn, l'Atletico di Quique Sànchez Flores si ripete anche al Lerkendal di Trondheim superando il Rosenborg di Nils Arne Eggen, fresco campione di Norvegia per la 22° volta nella sua storia. Pronti, via e gli spagnoli colpiscono subito, con il Kun Aguero a segno già al 4'. Gli scandinavi però non ci stanno a fare gli sparring partner come 15 giorni fa e rispondono al 7' della ripresa con Henriksen, che riporta i conti in parità. L'1-1 resiste quasi sino al termine del match, per la precisione fino al minuto 39' della ripresa, quando l'ex juventino Tiago si inventa un grandissimo destro da fuori area su cui il portiere di casa Orlund non può nulla. Atletico secondo a quota 7, Rosenborg ad un passo dal baratro e fermo a 3.

Classifica: Bayer Leverkusen 8 , Atletico Madrid 7, Aris Salonicco 4, Rosenborg 3


Girone C
Levski Sofia - Lille 2-2
Botta e risposta all'Aspahurov di Sofia tra il Levski padrone di casa e i francesi del Lille, in un match aperto e mai scontato. Bulgari in vantaggio dopo 11' con un gran tiro dell'ivoriano Dembelè dalla destra dell'area di rigore che si infila quasi all'incrocio senza lasciare scampo al portiere avversario Landreau. I transalpini rispondono a metà primo tempo con un altro ivoriano, Gervinho, che confeziona l'assist da calcio l'angolo per il colpo di testa vincente del brasiliano Tùlio De Melo (meteora in Italia con la maglia del Palermo) al 35'. Nella ripresa, quasi nel finale, si accendono i fuochi d'artificio: il Levski si riporta in vantaggio al 37' con un gran tiro da fuori area di Gadhzev, ma regala il pareggio agli ospiti 6' dopo con la maldestra deviazione del difensore di casa Ivanov che spiazza il proprio portiere Akalski. Lille secondo a quota 5, Levski Sofia a 4 punti insieme al Gent.

Gent - Sporting Lisbona 3-1
La vendetta è servita. Dopo l'umiliante 5-1 subito nella gara in Portogallo, il Gent si riscatta tra le mura amiche del Jules Ottenstadion superando nettamente la squadra di Paulo Sergio. Ad aprire le danze già al 7' è il calcio di rigore concesso dall'arbitro danese Rasmussen ai padroni di casa per fallo di Abel su Ljubijankic e trasformato dal capitano del Gent, Smolders. I portoghesi reagiscono però con veemenza, cogliendo il pareggio al 37' con un preciso colpo di testa di Carlos Saleiro su assist di Cedric Soares. L'equilibrio regna fino a metà della ripresa, quando l'espulsione di Abel per doppia ammonizione lascia in dieci gli ospiti, che appena 3' dopo subiscono il 2-1 belga con il destro di Ibrahima Contè, su assist ancora di Smolders, che si infila alla sinistra di Hildebrand. Altri 3' e Arbeitman di testa sigilla il risultato. Prima vittoria per il Gent, che in classifica aggancia il Levski Sofia.

Classifica: Sporting Lisbona 9, Lille 5, Levski Sofia 4, Gent 4


Girone D
Bruges - Dinamo Zagabria 0-2
Vittoria senza troppi problemi per i Campioni di Croazia della Dinamo Zagabria, impegnati in Belgio contro l'ultima del Girone, il Bruges. Dopo un primo tempo in controllo, bastano due guizzi in 4' del brasiliano Sammir per chiudere la pratica a favore degli ospiti: al 10' un gran tiro da centro area del numero 10 dei croati si infila imparabilmente alla sinistra dell'estremo difensore belga De Vlieger; al 14' è capitan Biscan, di testa su punizione proprio di Sammir, a stabilire il risultato sul 2-0 a favore della Dinamo, che sarà poi il risultato finale. Croati ora in testa a quota 7 insieme al Paok Salonicco e davanti al Villareal.

Paok Salonicco - Villareal 1-0
Un'altra delle sorprese di giornata viene dalla Grecia, per la precisione dallo stadio Toumba di Salonicco. In un clima rovente è infatti il Paok a spuntarla nel durissimo confronto contro il Villareal, con Giuseppe Rossi inizialmente in panchina e in seguito in campo nella ripresa. Dopo un primo tempo di marca spagnola, con la sfortunata traversa colpita da Cani al 25', sono i greci a passare nella ripresa, proprio al 25', con un colpo di testa del portoghese Vierinha su assist dell'ex Milan e Real Madrid, Pablo Garcia. Successo fondamentale per gli ospiti, ora al comando con la Dinamo Zagabria. Il ''Sottomarino Giallo'' rimane a quota 6, ma può sperare nel controsorpasso grazie al match casalingo del prossimo turno contro la Dinamo.

Classifica: Paok Salonicco 7, Dinamo Zagabria 7, Villareal 6, Bruges 2


Girone E
Dinamo Kiev - AZ Alkmaar 2-0
Con Andriy Shevchenko relegato in panchina, ci pensa Artem Milevskiy, da molti considerato il suo erede, con una doppietta a stendere gli olandesi dell'AZ allenati da Verbeek. Senza il nostro Graziano Pellè, fuori per infortunio, la squadra ospite resiste per tutto il primo tempo; bastano però appena 2' della ripresa al numero 10 della Dinamo per portare in vantaggio i suoi con un destro da centro area su assist dell'ex Udinese e Lecce, Roman Eremenko. Poco oltre il quarto d'ora, all 16', azione fotocopia sull'asse Eremenko-Milevskiy per il 2-0 finale che chiude l'incontro e mantiene gli ucraini al secondo posto, con un vantaggio piuttosto rassicurante proprio sugli olandesi.

Bate Borisov - Sheriff Tiraspol 3-1
I Campioni di Bielorussia del Bate Borisov replicano il successo di 15 giorni in Moldavia, battendo anche nella gara casalinga lo Sheriff Tiraspol, a sua volta campione nel proprio paese. Dopo 15' è un destro di Rodionov a portare in vantaggio i bielorussi, che però allentano la presa e subiscono il pari ospite a metà tempo con il colpo di testa vincente di Erokhin. Il Bate soffre anche nella ripresa, sino al 25', quando Pavlov riporta avanti di testa i padroni di casa. 10' dopo una deliziosa punizione del brasiliano Renato Bressan fissa il punteggio sul definitivo 3-1. Bate in testa con 10 punti e già qualificato al prossimo turno con due gare di anticipo.

Classifica: Bate Borisov 10, Dinamo Kiev 7, AZ Alkmaar 3, Sheriff Tiraspol 3


Girone F
Cska Mosca - Palermo 3-1
Nulla da fare, nonostante l'inizio convincente e il gol di Maccarone in apertura. Il Palermo esce dal durissimo confronto dell'Arena Khimki di Mosca con un'altra sconfitta dopo l'umiliante 0-3 di 15 giorni fa al Barbera, ma questa volta la squadra di Delio Rossi può davvero mangiarsi le mani per avere regalato un uomo in più per un'ora e, in particolare, quindici minuti di follia nella ripresa agli avversari. L'allenatore rosanero manda in campo in Russia una formazione largamente rimaneggiata tra squalifiche (Pastore), indisponibilità secondo regolamento (Ilicic e Bacinovic), infortuni (Hernandez) e turnover (a riposo Sirigu, Cassani e Balzaretti, a casa Liverani). La buona notizia è il rientro da titolare di Miccoli che, molto attivo, parte benissimo confezionando azione e assist dalle quali nasce il gol del Palermo al 10': finta a saltare Shennikov e cross perfetto per la testa di ''Big Mac'' Maccarone, che anticipa Berezutski e fulmina Akinfeev. L'inizio perfetto dà convinzione ai siciliani, nonostante i russi non restino a guardare con le conclusioni di Mamaev e Tosic. Dopo una bella parata di Akinfeev su Maccarone alla mezz'ora, ecco il patatrac: secondo giallo per Nocerino a causa di un brutto intervento su Mark Gonzalez e Palermo in 10. Il Cska non si fa pregare e il fortino degli uomini di Delio Rossi regge solo per l'ultimo quarto d'ora del primo tempo. Nei primi 15' della ripresa si scatena implacabile la furia dei russi: già dopo 2' è un sinistro del giapponese Honda su passaggio filtrante di Tosic a ristabilire la parità, al 5' è invece un destro di Necid su assist di Mamaev a fare 2-1. Altri 4' e al 9' Necid chiude il discorso, fulminando ancora Benussi su assist di Honda. Il Palermo se non altro evita la goleada; fondamentale sarà ora lo scontro casalingo del prossimo turno contro lo Sparta Praga, 4 punti sopra, per evitare l'eliminazione.


Losanna - Sparta Praga 1-3
Dopo il rocambolesco pareggio agguantato a Praga con un gol al 96', non riesce neanche questa volta al Losanna, squadra-favola di questa edizione di Europa League, la missione di portare a casa il primo successo del girone. La squadra allenata da Martin Rueda, qualificatasi alla competizione grazie al secondo posto nella Coppa di Svizzera ma militante nella Serie B del proprio paese, culla per quasi tutto il primo tempo sogni di gloria grazie al gol del vantaggio firmato da Katz dopo 6'. A spegnere le illusione ci pensa però l'attaccante ospite Wilfried, pareggiando di destro proprio sul finale di tempo. Gli sforzi della modesta ma ammirevole squadra locale reggono fino a metà ripresa, quando il camerunense Kweuke porta in vantaggi lo Sparta. Nel finale, al 96', terzo gol ancora dell'ivoriano Wilfried, con un pregevole pallonetto da fuori area a scavalcare il portiere svizzero Favre. Cechi secondi dietro il già qualificato Cska.

Classifica: Cska Mosca 12, Sparta Praga 7, PALERMO 3, Losanna 1


Girone G
Aek Atene - Anderlecht 1-1
Perfetta parità ad Atene tra Aek e Anderlecht, che non approfittano della contemporanea vittoria dello Zenit San Pietroburgo sul campo dell'Hajduk Spalato, rimanendo appaiate al secondo posto appena un punto sopra i croati. Dopo un primo tempo a reti inviolate, la partita si decide nei primi 10' della ripresa: al terra il difensore ungherese degli ospiti, Juhasz, atterra in area la punta dei padroni di casa Djebbour; dal dischetto l'argentino Blanco non fallisce e porta in vantaggio i suoi. Al 9' però un diagonale di Polak su assist di Legear riporta il confronto in parità, sino al termine dei 90' di gioco.

Hajduk Spalato - Zenit San Pietroburgo 2-3
Preziosissima vittoria dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, che vince sul non facile campo di Spalato, contro un Hajduk sostenuto da una tifoseria rovente, mettendo così in ghiaccio la qualificazione alla fase successiva. Il tecnico toscano dà fiducia sin dall'avvio ad Alessandro Rosina, largo a sinistra, con l'ungherese Huszti dalla parte opposta e Ionov al centro nel 4-2-3-1 della formazione russa. Proprio la mezzapunta numero 57 dello Zenit è l'autore del vantaggio ospite al 32', con un preciso destro dentro l'area che coglie in controtempo il numero 1 croato, Subasic. Nei primi 5' della ripresa gli uomini di Spalletti chiudono i conti: in apertura il centrale croato Buljat stende Bukharov in area e dal dischetto Huszti non fallisce. 3' dopo va a referto anche Rosina, che con un gran sinistro sotto la traversa fà 3-0. Lo Zenit si rilassa un po' e subisce il ritorno dell'Hajduk, che con Ljubicic al 23' e Vukusic al 37' si rifà sotto, ma i 5' di recupero finali non cambiano più il risultato. Zenit a 12, Hajduk per ora ultimo a 3 punti.

Classifica: Zenit San Pietroburgo 12, Anderlecht 4, Aek Atene 4, Hajduk Spalato 3


CorsivoGirone H
Odense - Young Boys 2-0
Rompe finalmente il digiuno, sia di punti che di vittorie, l'Odense di Uls Pedersen, che sul proprio terreno stende i Campioni di Svizzera dello Young Boys con un gol per tempo, vendicando in qualche modo il 2-4 subito a Berna. Mattatore della serata danese il centrocampista centrale Hans Henrik Andreasen, che prima al 12' del primo tempo spedisce sotto la traversa un assist su punizione di Chris Sorensen, e poi al 15' della seconda frazione spedisce direttamente su punizione la palla sotto l'incrocio dei pali della porta del portiere svizzero Burki. Il risultato riporta in qualche modo in vita le speranze della formazione danese, che aggancia il Getafe a quota 3, rimanendo dietro a Stoccarda e Young Boys.

Getafe - Stoccarda 0-3
Prestazione da incorniciare per lo Stoccarda di Jens Keller, in difficoltà in Bundesliga ma a punteggio pieno e già qualificato in Europa League. Con gli ex juventini Molinaro e Camoranesi in campo dall'inizio, i tedeschi travolgono un Getafe sottotono, che deve ringraziare l'Odense per la sua vittoria contro lo Young Boys e soprattutto deve vincere le prossime due partite. Nel primo tempo, al 26', sblocca l'incontro il rumeno Marica con un gran diagonale da fuori che spiazza il portiere spagnolo Ustari. Gebhart e Harnik, rispettivamente al 19' e al 31', chiudono l'incontro, macchiato per i tedeschi solo dall'espulsione di Marica dopo una mini rissa per un fallo dello stesso attaccante rumeno su Cata Diaz.

Classifica: Stoccarda 12, Young Boys 6, Getafe 3, Odense 3


Girone I
Sampdoria - Metalist Kharkiv 0-0
Senza, ovviamente, il quasi ex Antonio Cassano e con un Pazzini a mezzo servizio, la Sampdoria esce indenne dal confronti di Marassi contro un Metalist Kharkiv imbattuto da 6 mesi in Europa. Un pareggio che comunque non può lasciare soddisfatto Mimmo Di Carlo, anche in virtù del calendario, che nel prossimo turno opporrà i blucerchiati alla capolista di girone PSV Eindhoven mentre il Metalist riceverà il debole Debrecen.

PSV Eindhoven - Debrecen 3-0
Come ampiamente previsto e pronosticato, facile successo degli olandesi al Phillips Stadion contro i Campioni d'Ungheria, fermi a quota 0-0. Ai biancorossi bastano 3 lampi nel match per sbrigare la formalità: apre Afellay, a quanto pare corteggiato dall'Inter, al 22', raddoppia Reis nel finale del primo tempo con un ottimo destro da fuori e sigilla il risultato a 2' dal 90' il giovane Wuytens. PSV primo e ad un passo dalla qualificazione.

Classifica: PSV Eindhoven 10, Metalist Kharkiv 7, SAMPDORIA 5, Debrecen 0.


Girone J
Paris Saint Germain - Borussia Dortmund 0-0
Sfida quasi d'altri tempi al Parco dei Principi di Parigi tra due nobili decadute del calcio europeo: alla fine il pareggio serve decisamente di più ai francesi padroni di casa, che vengono superati dal Siviglia ma mantengono a distanza di 3 punti i tedeschi allenati da Jurgen Klopp. E alla fine la formazione di Kombouare può pure recriminare per le occasioni fallite da Erding e Luyindula; tra i tedeschi in ombra e ammonito il talento argentino, naturalizzato paraguaiano, Lucas Barrios.

Siviglia - Karparty Lviv 4-0
Tutto troppo facile al Ramon Sànchez Pizjuan di Siviglia per la formazione di Gregorio Manzano contro i modesti ucraini del Karpaty Lviv. Grande protagonista, soprattutto nel primo tempo, l'esterno degli andalusi Alejandro Alfaro, a segno prima di destro e poi di testa in apertura e chiusura di primo tempo. In mezzo splendida la punizione trasformato dall'ex Atalanta, Parma e Napoli, Luca Cigarini, schierato titolare da Manzano. Al 6' della ripresa Negredo completa il poker andaluso che proietta gli spagnoli in testa al girone.

Classifica: Siviglia 9, Paris Saint Germain 8, Borussia Dortmund 5, Karpaty Lviv 0


Girone K
Liverpool-Napoli 3-1

Steaua Bucarest - Utrecht 3-1
Vittoria e risveglio per lo Steaua Bucarest di Marius Lacatus, che con la vittoria sull'Utrecht e la concomitante sconfitta del Napoli a Liverpool passa dall'ultimo posto al secondo. Rumeni avanti a metà primo tempo con un sinistro di Gardos, al quale l'olandese Mertens replica però appena 4' dopo. Nella ripresa, in 2' minuti si scatena la punta dei padroni di casa, Stancu: due diagonali al 7' e all'8 e primi tre punti per lo Steaua in questa Europa League.

Classifica: Liverpool 8, Steaua Bucarest 5, NAPOLI 3, Utrecht 3

Girone L
Porto - Besiktas 1-1
Non bissa la vittoria ottenuta in terra turca il Porto di Jorge Jesus. All'Estadio Do Dragao i portoghesi vanno in vantaggio al 36' del primo tempo su rigore, trasformato da Falcao dopo un atterramento ai suoi danni. Il Porto controlla, ma al 17' della ripresa Nihat si inventa forse il più bel gol di giornata con una sassata da 40 metri che non lascia scampo all'estremo difensore portoghese.

Rapid Vienna - CSKA Sofia 1-2
Un Rapid Vienna distratto e sciupone perde forse l'ultimo treno per rimanere agganciato al discorso qualificazione: dopo un primo tempo sonnolento gli ospiti bulgari vanno in vantaggio al 5' della ripresa con un diagonale di Yanchev. 6' dopo Salihi pareggia su rigore per i padroni di casa austriaci dopo un fallo ai suoi danni, ma a spianare la strada agli ospiti è un'uscita errata del portiere austriaco Hedl, che lascia al portoghese Marquinhos la possibilità di trafiggerlo con un lob al 19' del secondo tempo, per il 2-1 finale del Cska. Prima vittoria per i bulgari che agganciano a quota 3 proprio il Rapid.

Classifica: Porto 10, Besiktas 7, Rapid Vienna 3, Cska Sofia 3

mercoledì 3 novembre 2010

Milan-Real Madrid 2-2: le pagelle

Il Milan ci mette l'anima, ma quella di Mourinho è davvero una super squadra. E Pedro Leon rovina la festa a Inzaghi.

MILAN
Abbiati 5,5 - Pronti, via e Higuain lo chiama ad un intervento non facile in tuffo basso con deviazione in angolo. Salvato due volte da Pirlo a metà primo tempo su un colpo di testa dello stesso Higuain e sul successivo tiro quasi a botta sicura di Ozil, è incolpevole sul vantaggio madridista firmato dall'attaccante argentino di Mourinho. Nella ripresa, dopo un paio di ottime risposte sulle conclusioni di Cristiano Ronaldo e Ozil, si arrende in extremis alla conclusione ravvicinata di Pedro Leon, sulla quale però non è esente da colpe, con la palla che gli si infila sotto le gambe.

Abate 6 - Ingaggia un duello, a tratti parecchio ruvido, con Cristiano Ronaldo sulla fascia destra, anche se la forza della manata rifilata al portoghese nel primo tempo è inversamente proporzionale alla sceneggiata dello stesso numero 7 dei Blancos, che in compenso gli rifila una tacchettata sulla coscia destra. Nella prima parte del match, in corrispondenza al momento di maggiore difficoltà degli uomini di Allegri, soffre ma non troppo dalla sua parte pur essendo il ''bersaglio'' preferito degli urlacci dell'allenatore dei rossoneri. Nel secondo tempo riesce anche a confezionare un paio di buoni cross, anche se su di lui come sul resto della difesa milanista pesa l'errato posizionamento in occasione del pareggio di Pedro Leon.

Nesta 5 - Per buona parte del primo tempo Higuain gli fa ballare la samba e Di Maria lo costringe al raddoppio. Sul vantaggio del Real è decisivo nel movimento errato che tiene in gioco la stessa punta argentina, che si ritrova così a tu per tu con Abbiati. Aiutato da un ottimo compagno di reparto come Thiago Silva compie qualche buon anticipo nella ripresa, ma è lui a dover marcare Pedro Leon in quell'ultima maledetta azione del match in pieno recupero.

Thiago Silva 6 - Al rientro dall'infortunio e non al massimo della forma, il brasiliano dimostra il suo spessore con una serie di chiusure scintillanti su Higuain e Di Maria, dando spesso avvio alle ripartenze rossonere. In difficoltà come tutta la retroguardia rossonera sulle folate offensive dei Galacticos, è sicuramente il migliore della linea difensiva di Allegri.

Zambrotta 5 - Fa una figura leggermente migliore della partita di Madrid, dov'era stato quasi deriso da CR7 e dalle sue giocate, ma anche Di Maria con lui spesso e volentieri va a nozze: si veda l'occasione dell'ex Benfica nel primo tempo, con il numero 19 rossonero messo a sedere e la conclusione di sinistro fuori di un nulla, e le svariate situazioni nella ripresa in cui il fantasista madridista lo taglia fuori. Corre tanto, ma a vuoto.

Boateng 5,5 - Allegri lo mette dall'inizio confidando nella sue caratteristiche migliori, ovvero grinta e fisicità. Peccato che a difettare, e parecchio, sia la precisione. Sbaglia un po' troppi passaggi, pur servendo un paio di buoni palloni che Ibrahimovic però non trasforma in oro come dovrebbe. Nel complesso, tra alti e bassi, da lui ci si aspetta qualcosa di più.

Pirlo 6,5 - Merita la lode soprattutto per i due straordinari salvataggi nel primo tempo, sulla linea di porta e ad Abbiati battuto, su Higuain e Ozil. Cuore e piedi buoni per una volta utili più alla difesa che all'attacco; senza di lui non staremmo sicuramente parlando di pareggio.

Gattuso 7 - Inizia con qualche sbandamento sull'asse Ronaldo-Di Maria, ma una volta prese le misure Ringhio sfodera una delle sue migliori prestazioni da un po' di tempo a questa parte, mettendo tanto agonismo, che non gli è mai mancato, e soprattutto tanta sostanza nel frenare le scorribande del campione portoghese del Real. Alla faccia di chi lo considerava finito già da un pezzo. Dulcis in fundo, confeziona l'assist che Inzaghi (in fuorigioco) sfrutta per realizzare il 2-1. Esce tra gli applausi scroscianti di San Siro.
(dal 38 s.t. Seedorf s.v.)

Pato 5,5 - Prova ad ingaggiare diversi duelli in velocità sia con Carvalho che con Marcelo, ma raramente trova lo spunto per saltare l'avversario. In più cade nove volte su dieci nella trappola del fuorigioco, magistralmente orchestrata dalla retroguardia spagnola. Perlomeno ci prova senza quella supponenza che aveva fatto vedere nelle ultime partite. Siamo ancora lontani dal miglior Papero, ma i fischi che lo accompagnano al momento della sostituzione sono forse un po' ingenerosi.
(dal 28 s.t. Ambrosini s.v.)

Ronaldinho 5,5 - Vale in parte lo stesso discorso di cui sopra: da qui al miglior Dinho ce ne passa, però vanno anche registrati un paio di pregevoli palloni, tra cui uno quantomai goloso che Ibra nel primo tempo spreca malamente sull'uscita di Casillas. Non si contassero sulle dita di una mano, le occasioni create dal dentone brasiliano potrebbero davvero cambiare il match. Dopo poco meno di 15' della ripresa è Allegri a non dargliene più l'opportunità, sostituendolo con Inzaghi. Dinho non apprezza ma là davanti con Pippo è tutta un'altra cosa.
(dal 15 s.t. Inzaghi 8 - L'uomo della provvidenza, ma soprattutto l'uomo dei record. Due gol, anche se il secondo in nettissimo fuorigioco, che consacrano questo ''vecchietto'' 37enne con un cuore e due polmoni grandi così nella storia del calcio. 70 gol nelle Coppe Europee, alla pari con Raul nell'Olimpo dei cannonieri di tutti i tempi in Europa e 125 con la maglia del Milan, uno in più di Marco Van Basten. Che altro dire? Il primo è un gol da rapace come solo lui sa esserlo, il secondo, offside a parte, la dimostrazione che l'età non conta. Se Allegri saprà continuare a dosarne l'impiego i 287 gol della sua incredibile carriera sono destinati ad aumentare.)

Ibrahimovic 5 - In una partita così, nella quale servirebbe il miglior Ibra, lo svedese come all'andata si chiama fuori. Sempre inefficace nell'uno contro uno contro Carvalho o Pepe, si mangia pure un paio di occasioni clamorose nella prima frazione: la prima da due passi e a tu per tu con Casillas su assist invitante di Boateng, la seconda su pallone delizioso di Dinho con un lob completamente fuori di misura sull'uscita di Casillas. Sul primo gol di Inzaghi, il ''merito'' è più di Casillas, che sbaglia l'uscita regalando palla a Superpippo, che dello svedese e del suo brutto cross.

All: Allegri 6,5 - La squadra ha grinta da vendere e soprattutto, dopo aver rischiato una figuraccia-bis sotto l'artigliera pesante del Real nel primo tempo, un'ottima capacità di reazione, anche dopo la sconfitta di campionato contro la Juventus. Il problema è capire il confine tra il cuore dei singoli e l'efficacia delle disposizione tattiche volute dal mister rossonero, al quale comunque va dato pieno merito nella scelta di Inzaghi, anche se forse sarebbe stato più corretto sostituire Pato prima ancora di Ronaldinho. E magari pure avvicendare Ibra con Robinho.

REAL MADRID
Casillas 5 - Il portiere Campione del Mondo non dà certo sfoggio di grande sicurezza nella serata di San Siro; graziato dallo sciupone Ibra da due passi, è fortunato sull'errore di Ibra, che rischia di castigarlo in pallonetto dopo un'uscita non felice. Ma il numero 1 del Real è protagonista in negativo soprattutto in occasione del pareggio del Milan, uscendo male sul cross di Ibra e regalando palla a Inzaghi.

Sergio Ramos 6 - Attento in difesa, dove copre bene su Ronaldinho e Zambrotta, e propositivo pure in attacco, dove arriva a crossare più di qualche volta per la testa di Higuain e a sovrapporsi con l'ispirato Di Maria.

Pepe 5,5 - Nel primo tempo fa e disfa, rendendosi protagonista di ottime chiusure su Pato e Ibra, coadiuvato dal più esperto connazionale Carvalho, ma allo stesso tempo mangiandosi un gol di testa da pochi passi, con palla troppo schiacciata e sul fondo. Nel secondo tempo si rilassa giusto il primo quarto d'ora, prima dell'ingresso di Inzaghi, che lo mette in difficoltà fino a costringerlo all'errore, dal quale nasce il cross di Ibra per l'1-1 rossonero. Esce nel finale, sul 2-1 Milan, per far spazio a Pedro Leon, mossa che si rivelerà decisiva.
(dal 35 s.t. Pedro Leon 7,5 - il giovane talento ex Getafe è semplicemente l'uomo giusto al momento giusto; movimento perfetto a tagliare fuori la difesa rossonera e destro potente sotto le gambe di Abbiati per il 2-2 definitivo al 94'. Vista la probabile partenza di Benzema a gennaio può diventare la prima scelta tra i ''panchinari'' di Mourinho)

Carvalho 7 - Il pupillo di Josè Mourinho, che lo aveva fortemente voluto sia ai tempi del Chelsea che a quelli attuali del Real, non tradisce la fiducia del suo allenatore. Partita praticamente perfetta, con chiusure, anticipi e raddoppi sempre puntuali ed efficaci. Se le punte rossonere ''non la vedono mai'' è quasi sempre merito suo.

Marcelo 6,5 - Quando parte il brasiliano è la solita furia: cross e slalom in quantità, in difesa come in attacco, anzi soprattutto in attacco. Sempre valido nell'assistere un Cristiano Ronaldo in serata decisamente più opaca rispetto alla partita del Bernabeu di 15 giorni fa.

Xabi Alonso 6,5 - Solito instacabile lavoro da metronomo davanti alla difesa, con licenza di offendere sulla trequarti. Nel primo tempo un suo calibratissimo destro da fuori mette i brividi ad Abbiati. Quando il Real parte e spinge tutte le azioni partono da lui; vederlo sbagliare un passaggio è quasi una rarità.

Khedira 6 - Meno appariscente del compagno di linea mediana, anche perchè la sua funzione è più quella di fare da filtro tra la coppia di difesa Pepe-Carvalho e i 3 uomini di centrattacco, ovvero il trio Ozil-Ronaldo-Di Maria. Anche lui sbaglia raramente, pur andando un po' in affanno nel secondo tempo quando il vecchio Gattuso gli fa vedere come funziona il mestiere del mediano.

Di Maria 7,5 - Il talento argentino ex Benfica è il più scatenato dei suoi: quando parte e si accentra, specie nel primo tempo, Zambrotta e Nesta sembrano alzare bandiera bianca. Sfiora il gol di un nulla dopo aver messo a sedere proprio i due rossoneri di cui sopra e quando non arriva alla conclusione sforna assist deliziosi per Higuain, di cui uno assolutamente perfetto sfruttato dal connazionale Higuain per il vantaggio madridista. Una vera spina nel fianco per la retroguardia rossonera.

Ozil 7 - Altra costante spina nel fianco, non solo per la difesa di Allegri, ma anche per la linea mediana milanista. Il tedesco di origine turche parte infatti, con profitto, anche da centrocampo, trovando spesso la conclusione e chiamando prima Abbiati con una gran parata all'intervento e poi trovando un maestoso Pirlo a negarli la segnatura personale.
(dal 49 s.t. Raul Albiol s.v.)

Cristiano Ronaldo 6 - L'inizio di match, con le sue solite giocate tutte colpi di suola e tacchetti, lasciano intendere che la forma del portoghese ex Pallone d'Oro sia la stessa di 15 giorni fa al Bernabeu. Poi, complice un buon Abate e soprattutto un gigantesco Gattuso, CR7 si fa notare per il dialogo con il compagno Di Maria e per gli screzi con gli stessi Abate e Gattuso. Nel primo tempo dimostra di avere una spiccata predisposizione per la recitazione, reagendo a dir poco eccessivamente a una leggera manata involontaria del numero 20 rossonero, e compensandola con una gratuita tacchettata sulla coscia dell'avversario, non visto dall'arbitro Webb.

Higuain 7 - Certo, dovrebbe ringraziare il cielo di avere compagni di squadra come Di Maria, Ozil, Ronaldo o Ramos: con loro è tutto più facile e i cross utili per l'argentino non si contano. Per fortuna del Milan, Abbiati, Thiago Silva e Pirla limitano i danni e se non altro evitano all'attaccante dell'albiceleste argentina di aumentare il bottino dopo la rete nel finale di primo tempo. A vederlo viene da ripensare al Diego Milito dello scorso anno: Mourinho si fida ciecamente di lui e lo ritiene indispensabile e la punta argentina sembra dargli ragione con le sue prestazioni una volta di più.
(dal 28 s.t. Benzema 5 - Pochi minuti, ma è sfiduciato e si vede.)

All: Mourinho 7- Il gol di Pedro Leon, cambio azzeccatissimo, al 94' evita alla sua squadra la prima sconfitta stagionale, che oltretutto sarebbe stata immeritata, ma la sensazione è che il Real, ogni giorno e ogni partita che passi, sia sempre più una squadra ''Special'' lanciata verso grandissimi traguardi. E forse, non a caso, in certi momenti giocatori come Marcelo, Xabi Alonso e Higuain sembrano ricordare i Maicon, Cambiasso e Milito del ''triplete'' interista. Insomma, questo Real fa davvero paura, tanta, e gioca benissimo. Non ci fosse stato il gol di Inzaghi in fuorigioco forse la partita avrebbe preso decisamente un'altra piega.

Arbitro: Webb 5 - Il fischietto inglese, già arbitro della finale mondiale, non dirige male, ma pecca clamorosamente, mal assistito dal guardalinee Collin, in occasione del raddoppio di Inzaghi: al momento del passaggio di Gattuso, Superpippo è in fuorigioco almeno di 1 metro.

domenica 31 ottobre 2010

Juve, tutto come ai vecchi tempi! La Lazio batte il Palermo e continua a volare.

Una grande Juventus spegne la rincorsa del Milan, e lo fa dopo cinque anni nella Fossa dei Leoni, ovvero in quel teatro di nome San Siro che è considerato il vero tempio del calcio italiano. La squadra di Del Neri, con un goal per tempo di Quagliarella e Del Piero, ha dimostrato di essere un gruppo unito nonostante le assenze di molti giocatori importanti, e soprattutto di non essere Krasic dipendente. Situazione capovolta in casa Milan, dove Ibrahimovic resta, a quanto pare, l'unico uomo squadra. Il team di Allegri ha provato a giocarsela a denti stretti offrendo sprazzi di ottimo calcio, ma evidenziando ancora una volta la lentezza e la vecchiaia del reparto arretrato.
La Juventus ha fatto capire di non volersi accontentare di un semplice quarto posto, e di essere pronta a competere ad armi pari con le altre pretendenti al titolo.

La Lazio mantiene salda la vetta vincendo di misura a Palermo grazie ad una rete di Dias. I padroni di casa avrebbero meritato il pareggio e possono recriminare per alcuni episodi nell'area biancoceleste, dove un grandissimo Muslera ha ripetutamente salvato il risultato. I capitolini, in dieci uomini per l'espulsione al 77' di Biava, possono godersi questo lungo weekend aspettando i risultati del pomeriggio: comunque vada, la Lazio sarà ancora in testa alla classifica per un'altra settimana.