venerdì 17 settembre 2010

Serie A, domani Fiorentina - Lazio e Milan - Catania

Dopo la settimana di coppe europee e il magro bottino delle italiane, si riparte con la terza giornata di campionato. Un turno che vedrà alcuni scontri interessanti, a partire dai primi due anticipi di domani pomeriggio: la Lazio farà visita ad una Fiorentina non ancora convincente mentre il Milan dovrà dimostrare di avere risolto i problemi di gioco contro il Catania. Occhi aperti anche sul posticipo conclusivo di domenica sera tra Sampdoria e Napoli e sulla trasferta dell'Inter a Palermo. Seguiremo, infine, la Juventus nella difficile gara di Udine.

Fiorentina - Lazio, ore 18.00

I viola cercano i primi punti della stagione, e ci proveranno tra le mura amiche contro una Lazio in ripresa. Mihajlovic a Eurosport ha gettato acqua sul fuoco, quasi giustificando i primi due scarsi risultati dei suoi, senza però puntare l'indice contro gli errori arbitrali: "siamo alla terza giornata di campionato e altre squadre come Milan, Roma, Juve e Palermo non hanno fatto meglio pur avendo speso più di noi". Gioia e dolore in formazione: non ci sarà l'infortunato D'Agostino, sostituito da Ljajic, mentre rientrerà Vargas. Probabile l'impiego di Marchionni sull'out di destra dal primo minuto.

La Lazio di Reja cerca il primo risultato in trasferta dopo l'ottima prova casalinga contro il Bologna: la novità è rappresentata dall'impego di Rocchi come unica punta. Alle sue spalle il solo Hernanes, vertice di un centrocampo folto dove non ci sarà spazio per Brocchi. Panchina per Zarate, pronto ad entrare a gara già avviata. Out Floccari.
Poche ore fa, il tecnico Reja ha risposto duramente a chi lo accusava di avere le idee confuse: il cambio di modulo non è sintomo di caos ma è un modo alternativo per affrontare la Fiorentina.


Milan - Catania, ore 20.45

Le parole di Ibrahimovic nel dibattito televisivo con Arrigo Sacchi, hanno lasciato perplesso l'ambiente rossonero e l'ex tecnico del Milan e della Nazionale ha risposto con una lettera alla Gazzetta, in cui sottolinea il comportamento non proprio esemplare dell'asso svedese.
Il dubbio di Allegri è legato all'attacco: chi affiancare a Ibra nella gara contro il Catania? Con l'infortunio di Pato, la scelta sembra ricadere su Robinho, ma non è esclusa la pista Inzaghi. Di sicuro, il reparto offensivo sarà composto da tre punte per cercare altrettanti punti contro un Catania sì ambizioso, ma tecnicamente inferiore. In difesa rientra Nesta, mentre a centrocampo ci sarà Boateng al posto di Ambrosini.

Agli etnei non manca l'entusiasmo, e le parole del tecnico Giampaolo sono eloquenti: "Sappiamo che è una gara difficile, ma negli anni scorsi l'abbiamo sempre affrontata con il piglio giusto". Una panchina corta a causa delle numerose assenze: Bellusci, Barrientos, Martinho non faranno parte del match. Presenti regolarmente Maxi Lopez e Mascara.

giovedì 16 settembre 2010

Juve, non sbagliare e rialza questa coppa.

di Alessandro Mascia

Quella conto il Lech Poznan, gara d'esordio della Juventus in Europa League (ore 19, Torino) è una da non sbagliare. Non va sbagliata primo per la coppa in sé: la vecchia coppa Uefa sta recuperando in fascino, e il fatto di vedere squadre come il fortissimo Manchester City, la detentrice Atletico Madrid, altri team di blasone quali Porto, Liverpool, Psg, Napoli e nuove leve come Zenit le ha donato un appeal decisamente maggiore rispetto agli anni passati. Da febbraio poi si aggiungeranno le 8 terze dei gironi di Champions. Alzare questa coppa, 17 anni dopo, potrebbe significare tantissimo, sia in termini di trofei (riportare qualcosa di europeo in bacheca) sia in termini di riapertura di un ciclo.
Poi, non va sbagliata perché riuscire a fallire il terzo appuntamento consecutivo potrebbe spingere i bianconeri in quella spirale discendente, la stessa che li ha fatti implodere l'anno scorso.
Terzo, Delneri si è appena rimangiato le parole di domenica, definedo, tra le righe, possibile lo Scudetto. Certamente una massiccia dose di fiducia nei suoi giocatori che, sbagliando, si sfalderebbero.

Il Lech, dal canto suo, è carico. Delneri l'ha definito "avversario di tutto rispetto", la verità è un'altra, come confermano i bookmakers. Campione polacco in carica è in crisi, con 8 punti raccolti in 5 giornate. Per Betclic la sua vittoria è quotata a 10, per Bwin addirittura in 11. Vincere, per loro, sarà un 'impresa. Ma anche un pareggio, per la Juve, sarà una sconfitta. Il pericolo più grosso è quello di sottovalutare l'avversario. Segei Krivets migliore dei suoi, ha suonato la carica. "Sono sicuro che ci sottovaluteranno - ha ammesso il centrocampista - e noi faremo del nostro meglio".

PROBABILI FORMAZIONI:

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Krasic, F. Melo, Sissoko, Lanzafame; Iaquinta, Del Piero. All. Delneri.

LECH POZNAN (4-2-3-1): Kotorowski; Wojtkowiak, Arboleda, Djurdevic, Henriquez; Krivets, Injac; Kikut, Stilic, Peszko; Rudnevs. All. Zielinski.

mercoledì 15 settembre 2010

Milan, che Ibra! La Roma è ancora convalescente.

Le italiane in Champions portano tre risultati differenti: ieri sera il pareggio dell'inter, poco fa la vittoria del Milan e la sconfitta della Roma.

Milan Auxerre 2 - 0

Ibrahimovich c'è: una sua doppietta consente al Milan di battere l'Auxerre e di fare ritornare il sorriso sul volto di Massimiliano Allegri, tecnico che cercava una prova di carattere dai suoi dopo la sconfitta inaspettata in campionato contro il Cesena. I rossoneri non hanno però brillato, soprattutto nel primo tempo: l'Auxerre si è rivelata come una squadra veloce, seppur poco incisiva sotto porta. La ripresa è rossonera e "Ibra" sale in cattedra: apre le marcature al 21' su assist di Boateng, e replica quattro minuti più tardi con una precisa conclusione di destro, sfruttando un'azione di contropiede innescata da Ronaldinho. Brividi per Abbiati sulla traversa di Coulibaly e nel finale con il colpo di testa di Ouliech.


Bayern Monaco - Roma 2 - 0

Risultato analogo all'Allianz Arena, ma con un clima tutt'altro che positivo per la Roma, sconfitta dal Bayern con le reti di Muller e Klose. Ranieri non è riuscito a scuotere i suoi, reduci dalla disastrosa prestazione di Cagliari. Nonostante le pesanti assenze di Robben e Ribery nelle file tedesche, i giallorossi sono scesi in campo con una formazione fin troppo difensiva che ha portato poco gioco e scarse occasioni da goal. Borriello si rende pericoloso sul finale del primo tempo impegnando Butt. Il Bayern preme sull'acceleratore e sono diverse le situazioni in cui Julio Sergio è protagonista: la porta del romanista viene però violata grazie ad gran destro di Muller che batte l'estremo difensore. Siamo al 78' e il Bayern è in vantaggio. La Roma prova a reagire con Borriello poco dopo, ma all'83' Klose chiude i conti e porta i primi tre punti del girone ai suoi.

martedì 14 settembre 2010

Champions League: Barça, che spettacolo! Vola il Valencia, delude il Manchester

GIRONE A

Werder Brema-Tottenham 2-2
Nel gruppo di Inter e Twente, il Tottenham spreca una ghiotta opportunità facendosi rimontare a Brema i due gol di vantaggio dai padroni di casa. Per quasi tutto il primo tempo gli Spurs dominano il match, con Crouch che fa letteralmente impazzire il suo diretto marcatore Pasanen. Ed è proprio il difensore finlandese del Werder a regalare al 12' il vantaggio agli ospiti, deviando imparabilmente in scivolata nella propria porta un cross dalla destra di Bale. Appena 6' dopo gli uomini di Redknapp trovano anche il raddoppio proprio con Crouch, perfetto nello stacco di testa in area su preciso assist di Van der Vaart. Il Werder, inguardabile e disordinato, sembra avviato ad una sicura sconfitta, ma al primo vero squillo della loro partita i tedeschi trovano il gol al 43' con Hugo Almeida, che beffa Cudicini da due passi sbucando in mezzo tra King e Assou-Ekotto. Tempo 3 minuti dall'inizio della ripresa e il Werder trova pure il pareggio con una stupenda azione personale di Marko Marin, che di destro dal limite conclude lì dove Cudicini non ci può arrivare. Nel finale Crouch avrebbe l'opportunità per riportare avanti gli inglesi, ma il risultato non cambia. A Brema finisce 2-2.

Classifica: Twente 1, Inter 1, Werder Brema 1, Tottenham 1

GIRONE B

Benfica-Hapoel Tel Aviv 2-0
Vittoria, non senza qualche patema, per il Benfica di Jorge Jesus, che all'Estadio Da Luz supera i campioni israeliani dell'Hapoel riscattando in parte il peggior avvio della sua storia in campionato (una vittoria nelle prime quattro partite). Il grande protagonista nel primo tempo è il centrocampista portoghese Carlos Martins, imprendibile sulla destra, che al 21' mette al centro per Luisao: l'attaccante lusitano è bravissimo a con uno stupendo destro al volo a non lasciare scampo al portiere avversario Enyeama e a portare in vantaggio i suoi. Nella ripresa gli israeliani, all'esordio in Champions, provano a creare qualche apprensione alla porta di Roberto, ma il Benfica al 68' chiude la partita con Cardozo, dopo una respinta di Enyeama su Maxi Pereira. Nel finale palo degli ospiti con Tamuz.

Lione-Schalke 04 1-0
Notte fonda per lo Schalke 04 di Felix Magath, alla quarta sconfitta in altrettante gare stagionali. Nonostante l'esordio europeo della coppia Raul-Huntelaar in avanti (ma la mancanza di intesa tra l'ex bandiera del Real Madrid e l'ex milanista al momento appare evidente) i tedeschi cedono sul campo della semifinalista della scorsa edizione di Champions, che pure in Ligue One non se la passa meglio (5 punti in altrettante gare). Anche gli episodi decisivi sono, in pratica, dei gentili omaggi della formazione di Gelsenkirchen: al 21' è il difensore tedesco Moritz, con un retropassaggio errato, a regalare palla a Bastos; l'esterno brasiliano non si fa pregare e con un perfetto pallonetto fulmina Neuer. Al 38' a completare la frittata ci pensa Howedes, che si fa cacciare per un fallaccio sullo stesso Bastos.

Classifica: Benfica 3, Lione 3, Schalke 04 0, Hapoel Tel Aviv 0


GIRONE C

Manchester United-Glasgow Rangers 0-0
Nonostante il rientro in campo di Rooney, dopo l'assenza impostagli da Ferguson in Premier per ''riprendersi'' dagli scandali coniugali, il Manchester non va oltre il pareggio a reti bianche all'Old Trafford contro i vice campioni di Scozia. Con alcuni titolari a riposo e l'impiego di Giggs e del ''Chicharito'' Hernandez dal 1' i Red Devils comandano il gioco, specie nel primo tempo, ma senza creare troppe occasioni, con gli ospiti bravi a difendere ma spuntati in attacco, dove l'unica punta Miller galleggia inutilmente in solitudine. L'episodio più rilevante del match viene purtroppo dal terribile infortunio all'esterno ecuadoregno del Manchester, Valencia, che in un contrasto con Bradfoot è costretto ad uscire in barella addirittura con il supporto della maschera per l'ossigeno. Per lui si parla di frattura a tibia e perone con interessamento dei legamenti; nelle ipotesi più ottimistiche rientrerà la prossima estate.

Bursaspor-Valencia 0-4
Tutto facile per il Valencia in terra turca contro il Bursaspor, squadra campione del proprio paese ma, per quel che si è visto, davvero modesta tecnicamente. I catalani, nonostante le cessioni eccellenti di Villa e Silva per riassestare il bilancio societario, possono consolarsi con il centrocampista ex Montpellier Tino Costa, protagonista prima, al 16', di un grandissimo destro da 40 metri che fulmina il portiere avversario Ivankov (il gol più bello visto sin qui) e poi ,al 41', di una punizione a giro che colpisce la traversa turca, sulla quale Aduritz di testa corregge in rete per il 2-0 ospite. Nella ripresa gli uomini di Emery dilagano, prima ad inizio ripresa con un tocco di punta di Pablo Hernandez (precedentemente fermato dalla traversa) e poi con un contropiede di Soldado a 10' dalla fine.

Classifica: Valencia 3, Manchester United 1, Glasgow Rangers 1, Bursaspor 0


GIRONE D

Barcellona-Panathinaikos 5-1
E' festa al Camp Nou per il Barcellona di Pep Guardiola, in una serata che cancella l'imbarazzante flop interno nella Liga contro l'Hercules. Eppure a passare in vantaggio per primi sono proprio gli ospiti greci, che confermano quanto il calcio spesso e volentieri siano uno sport cinico. Dopo 20' senza aver praticamente mai toccato palla e senza aver mai superato la metacampo blaugrana, un rinvio del portiere Tzorvas seguito da un pregevole tacco di Cissè mettono Govou a tu per tu con Victor Valdes. L'attaccante transalpino non sbaglia, portando in vantaggio i greci nonostante le statistiche impietose (90% di possesso palla a favore del Barcellona!). Ci sarebbe di che essere frustrati, ma il Barça dalla sua ha campioni come Xavi e Messi: e proprio sull'asse tra il 6 e il 10 blaugrana nasce il pareggio, appena 2' dopo, con Messi che scavalca Tzorvas con un destro morbidissimo. Dieci minuti dopo gli uomini di Guardiola ristabiliscono le gerarchie, con l'assist di Busquets per Villa su angolo e il primo gol in Champions per il Guaje ex Valencia. Prima del finale di tempo arriva anche il 3-1 con un'azione da cineteca firmata da Xavi, Messi e Pedro: doppio triangolo perfetto e conclusione imparabile della Pulce argentina. Nella ripresa continua il Messi show, nonostante il Pallone d'Oro fallisca pure un calcio di rigore: al 33' con una conclusione da posizione defilatissima la palla colpisce entrambi i pali, prima della deviazione vincente di Pedro; al 92' un assist-cucchiaio al bacio manda in rete pure Dani Alves. Spettacolo puro.

Copenhagen-Rubin Kazan 1-0
Il Rubin fallisce il gol partita, il Copenhagen no. Dopo l'occasionissima a 5' dalla fine sprecata dalla punta dei campioni di Russia Kassaev, è il Copenhagen a portarsi a casa l'intera posta in palio grazie alla rete di N'Doye a 4' dal 90', con un colpo di testa su punizione di Vingaard. La vittoria per i danesi arriva così al termine di una partita non esaltante; in campo per il Rubin c'è anche l'ex interista Oba Oba Martins, ma i tempi dei gol conditi dalle capriole sembrano parecchio lontani.

Classifica: Barcellona 3, Copenhagen 3, Rubin Kazan 0, Panathinaikos 0

Inter, due lampi contro il Twente, ma la luce è ancora lontana

Di Paolo Pappagallo
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Inizia con un pareggio, esattamente come un anno fa, l'avventura dell'Inter nel Gruppo A della Champions League edizione 2010/2011. Ma con un Balotelli, e soprattutto un Mourinho, in meno e un Mariga e un Benitez in più le differenze tra il 2-2 di Enschede contro i Campioni d'Olanda del Twente e lo 0-0 casalingo contro il Barcellona di dodici mesi fa sembrano piuttosto nette. Sia per la caratura dell'avversario, anche se il Twente non è squadra da buttare ed è pure dotata di un paio di interessanti individualità, sia sotto il profilo del gioco e del carattere, che pur mostrando piccoli miglioramenti ancora lasciano piuttosto a desiderare, anche ricordando che in campo stasera c'erano 10/11 dei reduci della finale di Madrid. E tra quei dieci l'eroe del 22 maggio, Diego Milito si è distinto sì per il ritorno al gol, ma nella porta sbagliata.

E sì che ''il Principe'' sembrava aver mostrato confortanti segnali di risveglio sin dall'avvio, in particolare al 13': finta delle sue a spiazzare Rosales e diagonale ad impegnare il portiere del Twente Mihajlov, con Sneijder prontissimo a infilare sulla respinta da due passi per l'1-0 Inter. Il Twente, come detto, non è però assolutamente squadra ''materasso'' e, anzi, a centrocampo i piedi buoni non mancano. Come quelli di Janssen ad esempio, preciso ed implacabile nello spedire al 19' una punizione nel sette, là dove Julio Cesar non può arrivarci, per l'1-1 olandese. Il numero 8 del Twente è senza dubbio l'elemento più pericoloso della squadra allenata da Preud'homme: al 29' Julio Cesar deve esibirsi in una delle sue migliori parate per togliere dall'angolino alto un suo sinistro destinato in rete, e sul corner successivo, battuto ancora da Janssen, Milito anticipa Janko deviando però di testa nella propria porta e beffando Julio Cesar. 2-1 Twente e le cose sembrano mettersi male per gli uomini di Benitez. Ma tra tante ombre nerazzurre la luce che tiene accesa la partita si chiama ancora Samuel Eto'o, al secondo gol consecutivo. Su sponda di Pandev è infatti il camerunense, con un colpo da biliardo, a beffare Mihajlov e a realizzare il 2-2 al 41' con cui le squadre vanno all'intervallo.

La ripresa si apre però ancora con una pessima notizia per tutti gli interisti: al quarto d'ora Pandev si infortuna alla caviglia lasciando il posto a Coutinho. Un infortunio, quello del macedone, ancora da valutare ma che sembra piuttosto serio. Il giovane brasiliano è comunque una delle note più positive in una ripresa dai ritmi bassi, in cui entrambe le squadre sembrano sostanzialmente accontentarsi del pareggio, con l'Inter che ci prova unicamente con un paio di iniziative di Eto'o e dello stesso Coutinho. Milito invece continua ad essere il fantasma del bomber della scorsa stagione e in questo senso le scelte di Benitez lasciano doppiamente perplessi: tenere l'argentino in campo per 87' per poi sostituirlo con Muntari sul 2-2 avrà fatto venire a più di qualche tifoso una terribile nostalgia di Mourinho e dei suoi schemi ultraspregiudicati. La buona notizia comunque, sia per Inter che per Twente, viene da Brema: il 2-2 anche tra Werder e Tottenham significa pari e patta per tutte e quattro le contendenti ai due posti per gli ottavi. Appuntamento quindi al 29 settembre per Inter-Werder Brema e Tottenham-Twente.

Inter, amuleto Rafa. A Enschede non si sbaglia.

di Alessandro Mascia

Per i nerazzurri la missione è facile. Il Twente è un avversario più che abbordabile, senza esperienza internazionale e ha nel suo palmares appena un campionato olandese (lo scorso) due coppe nazionali (l'ultima nel 2001) e una fresca supercoppa. Ma vale quanto una squadra di mezza classifica del campionato italiano, forse anche meno.

VALORE AGGIUNTO Eppoi, diciamola tutta, l'Inter ha dalla sua uno dei migliori allenatori d'Europa. Rafa Benitez, negli ultimi anni, quando c'era da scendere in campo per giocare per la coppa dalle grandi orecchie ha sempre estratto la bacchetta magica. L'unico flop è stato quello dell'anno scorso, quando il suo Liverpool è uscito al primo turno, eliminato da Fiorentina e Lione.
Negli anni precedenti ha sempre fatto miracoli. Nel 2005 portò il Liverpool alla conquista del titolo, nella magica notte di Istanbul. Nel 2007 fu ancora finale. Ma una semifinale e due quarti di finale, il tutto in 7 anni, sono davvero un ottimo biglietto da visita. Aggiungiamo che, a quello che probabilmente è, assieme a Mourinho, il miglior allenatore del mercoledì sera (e anche del martedì) e quest'Inter mostra di avere tutte le carte in regola per bissare il titolo del 22 maggio.

ATTENTI A QUEI DUE: in attacco il team olandese schiererà il tridente formato da Ruiz, Janko e Chadli. Quest'ultimo deve ancora dimostrare il proprio valore. Ruiz, invece, è stato protagonista a suon di gol della conquista del titolo 2010. Janko, prelevato dallo Salisburgo in estate, è partito con 3 reti in quattro gare.

Così in campo:
TWENTE (4-3-3): Mihaylov, Rosalers, Douglas, Wisgerhof, Tiendalli/ Brama, De Jong, Jannsen/ Ruiz, Janko, Chadli. All. Preud'homme.
INTER (4-2-3-1): J. Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti, Mariga, Cambiasso, Pandev, Sneijder, Eto'o, Milito. All. Benitez.

PRONOSTICO. Vittoria dell'Inter. Ritorno al gol di Milito.

lunedì 13 settembre 2010

La crisi delle big, il goal più bello e il personaggio dell'ultima giornata

Con il posticipo tra Napoli e Bari si è conclusa una giornata da capogiro: non tanto per lo spettacolo offerto, quanto per una serie di risultati decisamente sorprendenti, a dimostrazione che il torneo, forse, potrebbe non essere poi così scontato.

INTER, CHE FATICA!

Il primo processo è per i Campioni d'Italia rei di non avere acquistato alcun giocatore di peso nell'ultimo calciomercato: Benitez ha il pesante compito di gestire un'eredità galattica e finora, eccezione fatta per la vittoria in Supercoppa contro la Roma, non ha dimostrato tutta la propria forza. Contro l'Udinese tre punti sofferti e un centrocampo surclassato dalle cavalcate di Inler e Sanchez. Primo "step" della verità domani sera al debutto in Champions.

MILAN, CANTIERE APERTO

Fare scendere subito in campo Ibrahimovic e Robinho non è stata una buona idea: i due, che a malapena conoscono i nomi dei propri compagni di squadra, non hanno affatto brillato e il team di Allegri ha steccato incredibilmente contro il Cesena. Non saranno certo gli ultimi arrivati a risolvere i problemi di una squadra fin troppo vecchia, traballante in difesa e a centrocampo. La società ritornerà sul mercato? Probabile.

ROMA, I CINQUE SCHIAFFI DI CAGLIARI

E' stato uno dei risultati più clamorosi e lo scivolone della Roma al Sant'Elia rimarrà, almeno per qualche settimana, ben stampato nella mente dei giocatori di Ranieri. Ai giallorossi è andato tutto storto: l'espulsione di Burdisso e l'idea di non essere praticamente mai entrati in partita sono un pessimo biglietto da visita per il Bayern, dove però ci sarà il ritrovato Adriano. Bravo, bravissimo il Cagliari che ha riproposto i gemelli del goal Matri e Acquafresca, specchio e riflesso della magica squadra allenata da Allegri nella scorsa stagione.

NAPOLI, CHE PRESUNZIONE NELLA PARTITA DELLE STATUINE

Il vero spettacolo del San Paolo lo hanno offerto le difese di Napoli e Bari, protagoniste in negativo nel posticipo della seconda giornata: immobile la retroguardia partenopea sul primo goal di Barreto. Sorpresa, fin troppo, quella pugliese sulla rete di Cavani, lasciato incredibilmente solo al limite dell'area. Nella ripresa lo stesso copione: ampie praterie che permettono al Napoli di galoppare sulle fasce e a Cannavaro di realizzare il momentaneo vantaggio. E mentre gli azzurri festeggiano in campo, si dimenticano che la partita finisce con il triplice fischio del direttore di gara. Detto fatto: serpentina senza paletti di Almiron che appoggia comodamente per Castillo. E' 2 a 2.


IL GOAL PIU' BELLO: TOMMASO ROCCHI IN LAZIO - BOLOGNA

La Lazio riprende il volo grazie alle prodezze della vecchia guardia e del proprio capitano: non a caso, il goal più bello della giornata nasce dall'intesa tra Mauri e Rocchi. Il primo lancia a perfezione il numero 9 biancoceleste che con un preciso pallonetto lascia il portiere Viviano, e metà stadio, a bocca aperta.

IL PERSONAGGIO: EMANUELE GIACCHERINI

Lo chiamano la "Pulce", soprannome che ricorda più i fenomeni sudamericani (vedi Messi), che i talenti europei. Di sicuro ad Emanuele Giaccherini piace divertirsi un po' come nel calcio samba: lo ha dimostrato sabato sera contro il Milan nel goal del k.o. rossonero, ma si era già messo in luce all'Olimpico contro la Roma. Dopo la gavetta con Forlì e Pavia, approda a 23 anni nella massima Serie per regalare al Cesena e a sè stesso un periodo di grandi successi.

Juve, ma quale Scudetto? Marotta e Delneri tornano dalla Luna

di Alessandro Mascia

Marotta e Delneri hanno definito, nel post partita di Juve – Samp “utopistico” che i bianconeri possano vincere lo Scudetto. Complimenti. Ci sono voluti quattro mesi, vittorie stentate contro dilettanti irlandesi, Sturm Graz, ko all’esordio in campionato contro il Bari e un pari rubacchiato con la Samp per farglielo capire. E un mercato ridicolo, e scusate lo sfogo.
Passo indietro. Analizziamo la gara di ieri. Bianconeri assenti per tutta la prima frazione, Samp in costante pressing. Motta è “un birillo”, l’attacco non riceve palloni. Solo Krasic e Marchisio riescono a suonare appena la sinfonia bianconera. Giusto per contraddire tutto quello che ho detto su di loro nei giorni passati.
Melo, statistiche alla mano, è quello che più di tutti riceve e smista palloni. C’è da pensare. Storari salva diversi gol, in attacco Quagliarella e Del Piero hanno creato pressoché nulla. C’è, ancora, da pensare.
I gol di Pepe e Quagliarella erano in offside. Senza anche soltanto uno di questi due, probabilmente, la Signora sarebbe ancora più vecchia e ancora più in fondo. Diciamola tutta. Sarebbe ultima, a zero punti. Una vergogna.
Bisogna rimettersi in carreggiata in fretta, senza pensare che “col tempo ci ritroveremo”. Bisogna dare fiducia ad alcuni elementi (Sissoko?) e fare di tutto per trattenerli poi a gennaio.

BEN FATTO: Krasic. Mi ha impressionato, pensavo fosse un bidone di scorie radioattive, invece, davvero, mi ha ricordato Pavel in qualche occasione. Certo, anche Diego alla seconda l’anno scorso aveva fatto il fenomeno…

DA RIVEDERE: Motta e De Ceglie. Inguardabile il primo, a singhiozzo il secondo. Per Motta c’era Cassano a dargli fastidio, ma davvero mi ha fatto rimpiangere Grygera.
De Ceglie invece continua a non convincermi. Forse Grosso è ancora un punticino superiore. Certo, rimpiangere Molinaro……

Juve, era un punto in meno. La CLASSIFICA REALE


Come promesso, settimana dopo settimana, terremo costantemente aggiornata la classifica reale, ovvero la classifica SENZA aiuti arbitrali.

Nella seconda giornata molti gli episodi da rivedere. La Fiorentina si vede annullare un gol regolarissimo, il Milan anche, ma a tenere banco sono i DUE gol irregolari convalidati alla Juventus.

CHIEVO 6
SAMPDORIA 6 (-2)
CAGLIARI 4
CESENA 4
BARI 4
INTER 4
PARMA 3
MILAN 3
CATANIA 3
LAZIO 3
BRESCIA 3
GENOA 3
NAPOLI 2
FIORENTINA 2 (-1)
LECCE 1 (+2)
PALERMO 1
BOLOGNA 1
ROMA 1
UDINESE 0
JUVENTUS 0 (+1)

p.s. Nel compilare la classifica "reale" si tiene conto soltanto degli episodi condizionanti, ovviamente. I rigori presunti saranno considerati tali solo se palesi. E' ovvio che tale classifica non ha alcun valore se non quello di divertire e sollevare qualche polverone.
Tra parentesi vi sono i punti aggiunti o sottratti da episodi arbitrali favorevoli o meno.

domenica 12 settembre 2010

Seconda giornata, risultati e marcatori

Un secondo turno davvero sorprendente: eccezione fatta per l'Inter, crollano le big e dopo la sconfitta di ieri del Milan, la Juve non va oltre il pareggio casalingo contro la Sampdoria. All'ora di pranzo il Brescia sorprende e convince contro il Palermo. Tre punti anche per il Catania, vittoriosa sul Parma e per il Lecce che mette al tappeto la Fiorentina. Risorge la Lazio. Bene il Chievo, che guida la classifica a punteggio pieno. Nel posticipo il Bari al San Paolo blocca il Napoli sul 2-2.


BRESCIA-PALERMO 3-2
3' Dallamano (B), 21' Pastore (P), 27' Eder (B), 43' rig. Caracciolo (B), 82' Balzaretti (P)

CATANIA-PARMA 2-1
12' rig. Mascara (C), 81' rig. Antenucci (C), 91' Giovinco (P)

GENOA-CHIEVO 1-3
5' Destro (G), 45' Moscardelli (C), 55' Marcolini (C), 74' Pellissier (C

JUVENTUS-SAMPDORIA 3-3
36' Pozzi (S), 43' Marchisio (J), 50' Pepe (J), 64' Cassano (S), 66' Quagliarella (J), 77' Pozzi (S)

LAZIO-BOLOGNA 3-1
67' Mauri (L), 75' Rocchi (L), 77' Mudingayi (B), 93' rig. Hernanes

LECCE-FIORENTINA 1-0
8' Di Michele (L)


NAPOLI-BARI 2-2
12' Barreto (B), 30' Cavani (N), 87' Cannavaro (N), 88' Castillo (B)

Juventus-Sampdoria 3-3: Le Pagelle

di Paolo Pappagallo
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JUVENTUS
Storari 6 - Quando una squadra prende tre gol si pensa subito alle responsabilità del portiere, ma l'estremo difensore bianconero è sostanzialmente incolpevole su tutte le segnature doriane. Anzi, nel primo tempo evita pure il patatrac, fermando Pozzi a tu per tu dopo un errore grossolano di Felipe Melo a centrocampo.
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Motta 4,5 - Non è un terzino, è un birillo. Nel primo tempo Cassano dalla sua parte fa quello che vuole, ovvero lo salta nel 99,9% dei casi. Prova a rifarsi appoggiando le scorribande sulla fascia di Krasic e Pepe, ma non ci siamo proprio. La cosa pazzesca è che vedere entrare Grygera al suo posto è quasi un sospiro di sollievo.
(dal 30 s.t. Grygera 6 - Peggio di Motta non può fare, per stavolta.)
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Bonucci 5 - Nel primo tempo tutto sommato è abbastanza ordinato, come il suo compagno di reparto Chiellini, ma nella ripresa si squaglia come burro al sole. Che dormita sul secondo gol di Pozzi!
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Chiellini 5,5 - Come Bonucci e tutto il reparto difensivo cala vistosamente nella ripresa, ma a differenza dei compagni si batte e si propone costantemente in proiezione offensiva, non sempre con risultati considerevoli.
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De Ceglie 5 - Al solito, corse e lotta a perdifiato, ma pochissimi cross decenti e ancora meno diagonali difensive azzeccate. Sarà Traorè la risposta a tutti i problemi difensivi sulla fascia sinistra?
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Krasic 6,5 - Nel primo tempo trotterella sia a destra che a sinistra senza troppo convincere Delneri, che infatti medita di sostituirlo già a fine primo tempo. Ma proprio a 2' dal 45' confeziona la sponda per il gol di Marchisio e anche nella ripresa è un suo cross dalla sinistra a generare il gol di Pepe. In generale, sempre nel secondo tempo, è il più pericoloso della Juve con continui accentramenti saltando l'uomo e tiri da lontano.
(dal 32 s.t. Iaquinta 6 - Si rivede in campo, ed è già una notizia. Nel finale ha anche una buona occasione, non concretizzata, per il 4-3)
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Felipe Melo 6 - Quando poco prima di metà primo tempo regala palla scioccamente alla Samp, con Pozzi che si ritrova a tu per tu con Storari, verrebbe voglia di linciarlo come l'anno scorso. E dire che solo poco prima il pubblico lo aveva applaudito per alcuni recuperi di palla ed interventi grintosi. In generale, alterna buonissime cose alle solite stupidate che lo hanno ormai reso famoso. E nel finale è pure sfortunato a spedire di pochissimo a lato di testa su calcio d'angolo il possibile 4-3.
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Marchisio 6,5 - Fino al 43' del primo tempo sembra un fantasma. Non si vede mai toccare palla e ci si chiede perchè, visti anche gli ultimi acciacchi uniti ad un periodo non straordinario, Delneri non abbia puntato su Aquilani dal 1'. Poi il bel gol su sponda di Krasic, con cui sfoga tutta la sua rabbia, lo riaccende. Nel secondo tempo si vede di più e meglio.
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Pepe 6,5 - La solita generosità unita alla solita imprecisione ne fanno il solito Pepe. Tuttavia gli vanno riconosciuti i meriti per 2 gol su 3. Nel secondo è infatti lesto (ma in sospetto fuorigioco) a raccogliere la respinta di Curci sulla linea dopo l'errore di Gastaldello. Sul terzo è invece bravo a spedire sul palo di Curci un tiro insidiosissimo, sulla cui respinta si avventa felicemente Quagliarella (anche lui in più che sospetto fuorigioco).
(dal 32 s.t. Aquilani s.v.)
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Del Piero 5,5 - Nel giorno del suo diciassettesimo compleanno in bianconero (esordio il 12 settembre 1993 contro il Foggia) e della notizia della terza gravidanza della moglie Sonia, si sbatte parecchio per cercare il gol, sfiorandolo in un paio di occasioni con altrettante punizioni delle sue, appena appena larghe. Ma per il resto è troppo lento.
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Quagliarella 6 - Più in palla dell'esperto e illustre compagno d'attacco, cerca più volte un gol dei suoi con gran tiri di controbalzo dalla distanza. Sul secondo gol juventino lascia insaccare il pallone a Pepe e sul terzo è puntuale, ma in dubbio fuorigioco, all'appuntamento con la respinta.
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All:Delneri 6 - La difesa, in particolar modo i terzini, sono assolutamente da rivedere. Può consolarsi con un Krasic, almeno nella ripresa, finalmente congeniale ai suoi schemi. Ma questa, nonostante lo spessore dell'avversario, era una partita da vincere.
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SAMPDORIA
Curci 6 - Vale quanto detto per Storari, anche se sul gol di Quagliarella si fa un po' sorprendere sul suo palo dal tiro di Pepe. Meriterebbe miglior fortuna per il riflesso da gatto con il quale toglie dalla porte il pallone deviato da Gastaldello sul cross di Krasic, ma Pepe da due passi non sbaglia.
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Zauri 5,5 - Vive fasi alterne contro un Pepe inizialmente non eccezionale e poi contro un Motta che lo è meno ancora. Qualche sortita offensiva, non impeccabile contro il numero 23 bianconero sul gol di Quagliarella.
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Lucchini 5,5 - Spiazzato dalla sponda di Krasic in occasione del primo gol, combina meno danni dell'altro centrale blucerchiato. Sul terzo gol juventino sembra dimenticarsi di Quagliarella, ma in realtà aspetta la chiamata del guardalinee su un fuorigioco che probabilmente ci sarebbe.
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Gastaldello 5 - Ok nel primo tempo, quando tiene a bada Del Piero e soprattutto Quagliarella, si addormenta nella ripresa, tra l'altro propiziando il gol di Pepe con un goffo intervento a gamba alta sul pallone sul cross dalla sinistra di Krasic.
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Ziegler 6 - Ha contro De Ceglie e questo indubbiamente lo favorisce. Soffre un po' Krasic nella ripresa, ma nel complesso fa il suo senza grossi errori.
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Semioli 6 - L'ex vecchia conoscenza di Delneri, che lo ha allenato proprio nella Samp e prima ancora nel Chievo, propizia spesso cross e inserimenti dalla fascia approfittando del disastroso Motta. Cala nella ripresa e Di Carlo lo cambia.
(dal 23 s.t. Marilungo 6,5 - Il giovane talento offensivo impatta molto bene nel match, regalando anche a Pozzi l'assist per il definitivo 3-3)
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Palombo 6,5 - Il solito geometra di centrocampo. Con le sue aperture, spesso e volentieri per Cassano, mette in difficoltà il reparto arretrato della Juve. Sempre propositivo confeziona l'assist per il 2-2 di Cassano.
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Dessena 6 - Chiamato a sostituire Guberti si batte più volte contro Marchisio, in un confronto che, non fosse per il gol del numero 8 bianconero, finirebbe sostanzialmente pari.
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Koman 5 - Il giovane ungherese, ex Bari, è il più timido del centrocampo di Di Carlo. Cerca più volte di imbastire azioni, ma con poca convinzione. Resta comunque un talento, gli manca ancora un po' di grinta e fisicità.
(dal 13 s.t. Obiang 6 - Il 18enne spagnolo, di origine africana, mette in mostra alcuni tratti interessanti all'esordio in Serie A. Si farà)
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Cassano 7,5 - Nel primo tempo fa venire gli incubi a Motta, saltandolo regolarmente nell'uno contro uno. Ma Fantantonio da Bari è anche agganci stupendi, tocchi di prima, assist per il primo gol di Pozzi e pregevole sinistro di controbalzo per il secondo gol blucerchiato. La cura Prandelli sembra stia funzionando.
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Pozzi 7,5 - Tutti aspettano Pazzini e la notizia del suo mancato impiego per una lombalgia dell'ultimo minuto sembra un ottimo segnale per i tifosi juventini. Invece riecco l'ex empolese come non lo si vedeva da tempo. Sempre attivo, con il passare dei minuti migliora sempre di più l'intesa con Cassano. Dopo aver fallito un occasione a tu per tu con Storari realizza con un destro magistrale il vantaggio doriano. Nella ripresa, complice Bonucci, è puntuale e spietato sul cross dalla sinistra di Marilungo per il 3-3 finale.
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All: Di Carlo 6,5 - Come Delneri, non può essere contento della sua difesa ma la grande notizia è che la coppia gol della Samp non è più solo Cassano-Pazzini. Azzecca la mossa Marilungo nella ripresa e lancia il giovanissimo Obiang al posto del timido Koman. Un pareggio meritato.
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Arbitro: Mazzoleni 6 - Dirige tutto sommato bene. E' scarsamente aiutato dai suoi collaboratori in occasione del secondo e terzo gol bianconero, anche se in entrambe le occasioni si è trattato di chiamato al limite e molto difficili.

Si completa la seconda giornata, il clou è Juventus-Sampdoria

Dopo i sorprendenti esiti degli anticipi di sabato, la seconda giornata di Serie A si completa con le rimanenti sette partite della domenica. A cominciare da Brescia-Palermo, che aprirà alle 12.30 inaugurando ufficialmente, dopo gli esperimenti della scorsa stagione, la tradizione della partita all'ora di pranzo.

Nel pomeriggio, tra le altre, occhi puntati soprattutto sull'Olimpico di Torino dove Delneri e Marotta ritroveranno il loro recente passato doriano. Per dg e allenatore della Juve ci sarà poco spazio per la nostalgia: contro la Samp di Di Carlo, Cassano e Pazzini l'imperativo è vincere e, se possibile convincere, dopo lo scivolone dell'esordio contro il Bari. Ecco, nel dettaglio, le ultime novità sulle formazioni in campo (fischio d'inizio alle 15, tranne Napoli-Bari, in campo in posticipo alle 20.45).


Brescia - Palermo:
Dopo la sconfitta a Parma nella prima giornata, Iachini sembra orientato a sostituire Budel e Kone con Cordova e Hetemaj. In avanti torna Caracciolo, che farà quindi coppia con Eder con Diamanti ad agire da regista alle loro spalle. Confermato Dallamano a sinistra in difesa, con il nuovo acquisto Daprela in panchina.

Con Miccoli ancora non al top e Pinilla out un mese, Delio Rossi sceglie a sorpresa Kasami e non Maccarone come partner d'attacco dell'uruguagio Hernandez. Confermato Munoz al centro della difesa accanto a Bovo, con il polacco Glik in panchina.

Catania - Parma:
Nonostante l'ottima prova con la propria nazionale, allenata da Zaccheroni, e il successivo appello a mister Giampaolo per giocare di più, il giapponese Morimoto partirà ancora dalla panchina. In attacco dal 1' giocheranno infatti Maxi Lopez e Mascara, con l'argentino Ricchiuti ad agire alle loro spalle sulla trequarti. Diversi ballottaggi da risolvere per Giampaolo, ma salvo sorprese sono favoriti per una maglia da titolare Alvarez, Terlizzi e Ledesma su Potenza, Spolli e Carboni.

Marino è orientato a confermare in toto gli undici vincenti e convincenti contro il Brescia. Spazio quindi al tridente Giovinco-Bojinov-Marques, con Valiani e Gobbi esterni di centrocampo (Candreva parte ancora dalla panchina) e Antonelli, reduce dall'ottimo esordio in nazionale, in difesa sull'out di sinistra.


Genoa - Chievo:
Niente recupero last minute per Luca Toni, che non andrà nemmeno in panchina. Al suo posto, al centro dell'attacco, il giovane Mattia Destro, scuola Inter, con Sculli e Palacio ali offensive. Gasperini ha scelto Moretti come esterno destro di difesa, con Ranocchia-Dainelli coppia di centrali (in panchina il nuovo acquisto, l'ex milanista Kaladze). Con Rossi e Veloso centrali di centrocampo, panchina anche per Milanetto e per Mesto, autore del gol partita contro l'Udinese.

Nessun dubbio per mister Pioli nelle scelte per l'undici iniziale anti-Genoa. In avanti, dopo il gol alla prima in A (a 30 anni), confermato Moscardelli come partner offensivo di Pellissier. Promosso anche Andreolli al centro della difesa insieme allo sloveno Cesar dopo il buon esordio contro il Catania. A centrocampo sarà Marcolini ad agire centralmente (panchina per Guana e Bogliacino) con Luciano e Rigoni sulle fasce.


Juventus - Sampdoria:
L'unico vero dubbio per Delneri riguarda la scelta del terzino sinistro: fiducia a De Ceglie o esordio per l'ex Arsenal Traorè? Il dubbio è forte e il giovane valdostano sembra leggermente favorito, ma scopriremo le intenzioni dell'allenatore bianconero solo all'ultimo. Nessun dubbio invece a centrocampo, dove esordirà Aquilani accanto a Felipe Melo, con Krasic e Pepe sugli esterni. Confermata la coppia Del Piero-Quagliarella in avanti, ma si rivede Iaquinta in panchina, occupata anche da Marchisio.

Con Guberti out, Di Carlo si affida a Dessena in mezzo al campo davanti a Palombo, con Semioli e Mannini esterni larghi. In avanti, ovviamente, spazio a Cassano e Pazzini. In panchina Pozzi e non Marilungo.



Lazio - Bologna:
Con Bresciano ancora in panchina, Reja a centrocampo si affiderà al filtro e alle geometrie di Brocchi, Ledesma e Mauri, che avranno il compito di aiutare la difesa (si rivede Radu sulla sinistra) e di supportare il trio delle meraviglie Hernanes-Zarate-Rocchi in avanti. Il talentino brasiliano in particolare, dopo l'ottima prova da singolo all'esordio, è chiamato a dare conferma delle sue qualità in fase offensiva.

Il nuovo tecnico Malesani cercherà subito di rimescolare le carte a propria disposizione. Via dunque il 4-4-2 si passa ad un più sbilanciato 3-4-1-2, con Garics avanzato ad esterno di centrocampo. In mezzo il nuovo acquisto Perez sarà affiancato da Mudingayi, con Rubin esterno sinistro e Casarini, provato trequartista, dietro a Di Vaio e Gimenez.


Lecce - Fiorentina:
Dopo la brutta sconfitta dell'esordio contro il Milan, De Canio presenterà una formazione rivoluzionata in ogni reparto e con gli ultimi acquisti di calciomercato. A destra in difesa spazio all'ex bresciano Rispoli, a centrocampo ci sarà l'ex senese Coppola e in attacco l'ex granata Di Michele, rientrato in Puglia dove già aveva militato l'anno scorso. In avanti ci sarà anche Chevanton, questa volta dal 1', con Corvia in panchina accanto all'altro nuovo acquisto Jeda, ex Cagliari.

Mihaijlovic è pronto a confermare la formazione della prima di campionato, con Gilardino unica punta supportato alle sue spalle dal trio Cerci - D'Agostino (in gol contro il Napoli) - Marchionni. A centrocampo ci sarà Zanetti (Donadel ancora in panchina) e in porta, nonostante l'appello di Boruc, sempre Frey.


Napoli - Bari:
Niente esordio dall'inizio per i nuovi Yebda e Sosa. Mazzarri non vuole infatti snaturare la squadra vista finora e per questo a centrocampo ci saranno ancora Gargano e Pazienza, con il solito duo Hamsik-Lavezzi a svariare alle spalle di Cavani più avanzato. Con Zuniga in panchina, spazio a Grava sull'out di difesa.

Nessuna sostanziale modifica per mister Ventura nello schieramento tipo del suo Bari, eccezion fatta per Parisi che, provato più volte nel corso del pre-campionato da centrale, sarà il partner di Andrea Masiello in mezzo alla difesa. A centrocampo, complici i problemi fisici di Gazzi, scontata la conferma di Donati. In attacco la solita coppia Barreto-Kutuzov.