mercoledì 9 giugno 2010

Dalle stelle alle stalle: chi il Mondiale lo vivrà in poltrona


di Alessandro Mascia

Quello del cittì, si sa, non è un mestiere facile. L’Italia, si dice, è ormai un paese di santi, poeti e allenatori. All’incirca 30 milioni, facendo una stima degli appassionati di calcio. Lippi, quindi, ha avuto il suo bel da fare per mettere a tacere in continuazione i nuovi tormentoni da aggiungere alla lista convocati. E come lui, anche gli altri selezionatori.
Se fin ora abbiamo presentato squadre e stelle di questo mondiale in arrivo, è difficile prescindere dalle tante, tantissime stelle che, per un motivo o per un altro, questo mondiale lo guarderanno nel proprio televisore, comodamente (ma siamo sicuri?) seduti sul proprio divano.

Non si può non partire con un numero uno, e qui il grande escluso tra i pali è Sebastien Frey, portiere della Fiorentina ma da sempre al margine della rosa della Francia. Sempre tra i galletti, inspiegabili altre due assenza:quella di Philippe Mexés, colonna portante della difesa della Roma e in attacco del franco-algerino del Real Madrid, Karem Benzema. Molto meno incredibile, invece, l’assenza di Patrick Vieira.
Ma la nazionale “ONU” – chiamiamola così – degli esclusi, è composta da molti altri pezzi pregiati. Menzionarli tutti sarebbe impresa dantesca, e ci limitiamo ai pezzi grossi.
Restando nel Vecchio Continente, ma passando al dì qua delle Alpi, si può asserire che l’Italia sia forse la nazionale con gli esclusi più illustri. Oltre al tormentone Cassano e a Balotelli, sì fuoriclasse ma pur sempre protagonisti di una stagione giocata tra alti e bassi, Lippi ha lasciato a casa bomber come Marco Borriello ma soprattutto Fabrizio Miccoli. Evidentemente il ct di Viareggio ha preso alla lettera il gesto d’esultanza (quel celeberrimo “you can’t see me” di Ceniana memoria) del Romario del Salento. E non dimentichiamo Er Pupone, Francesco Totti
In Inghilterra sono due le assenze degne di nota è quella di Wayne Bridge, che ha rifiutato ogni chiamata a causa dello sgarro del suo ex amico John Terry. In corso d’opera, purtroppo per Don Fabio, ha dovuto salutare Rio Ferdinand. Un colpo durissimo per i Lions.

Anche Maradona ha fatto gridare allo scandalo: nell’Argentina“dimenticati” Gago, Cambiasso e Zanetti. Risultato? Probabilmente un centrocampo da ottavi di finale, niente di più. Là davanti, tra vari campionissimi, non pesano le assenze del Pocho Lavezzi e di Lisandro Lopez.
Spostandosi in Brasile, Dunga, ct della Selecao brasiliana, ha detto no ad Alex e Marcelo, ma ancor più incredibilmente a Pato (anche se il lungo infortunio patito nella stagione ne aveva già messo in dubbio la partecipazione), Ronaldinho e Julio Sergio.
Tra gli infortuni dell’ultim’ora, pesa come un macigno le assenza per il Portogallo di Nani. La Germania aveva già il cuore in pace: Westermann, Adler e Ballack sapevano già che non avrebbero fatto le valige per il Sudafrica. Tra le africane, nella Nigeria ko Obi Mikel, nel Ghana Essien.

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