mercoledì 9 giugno 2010

Giappone, il Sol Levante è già sul viale del tramonto?

Chi ha vissuto la propria infanzia a cavallo tra gli anni '80 e '90 del novecento può dire in qualche modo di aver visto il Giappone vincere un mondiale di calcio, trascinato dalle prodezze di Oliver ''Holly'' Hutton in attacco e Benjamin ''Benji'' Price tra i pali. Senza dimenticare gli assist di Tom Becker, i gol di Mark Landers, le acrobazie sulla traversa dei gemelli Derrick, Phil Callaghan e tutti gli altri che correvano in quei campi lunghi a volte anche dieci puntate. Scherzi a parte, la serie cartoon ''Holly & Benji'', amatissima in Italia quanto nel proprio paese d'origine, ha contribuito in parte tra le altre cose ad avvicinare negli anni '80 i giapponesi al calcio, dopo che per anni il football nipponico era stato eclissato da altri sport come sumo, wrestling e baseball. La popolarità è andata poi via via sempre in crescendo, specie dopo il lancio della J League, il massimo campionato nipponico, nel 1992, e la conquista della prima partecipazione mondiale nel 1998, pur con l'eliminazione al primo turno senza aver conquistato alcun punto e dopo la sconfitta rimediata persino dalla Giamaica. Nonostante la magra figura rimediata, quel primo storico mondiale si è rivelato il trampolino di lancio per giocatori come Nakata, Nanami e Ono, approdati nei maggiori campionati europei tra la gioia e l'orgoglio dei propri compatrioti. Quattro anni dopo, nell'edizione dei Mondiali organizzata insieme alla Corea, il Giappone è stato capace di raggiungere persino gli ottavi, prima di essere eliminato dalla Turchia. Risultato non confermato dal Mondiale di Germania, dopo sono arrivate 2 sconfitte contro Brasile e Australia e un pareggio con la Croazia.

A livello continentale invece, il Giappone è stato capace di vincere la Coppa d'Asia sia nel 2000 che nel 2004, confermando comunque i progressi di una nazione sempre più innamorata del calcio e sempre più desiderosa di buoni risultati da parte dei propri idoli. E dando un'occhiata ai convocati del ct nipponico Takeshi Okada, artefice della qualificazione del '98 e tornato sulla panchina della nazionale nel 2007, possiamo notare come i giocatori provengano quasi tutti dal campionato di casa: solo in quattro giocano in Europa, in netta controtendenza rispetto ai 9 ''emigrati'' chiamati in causa nel mondiale tedesco. Questo anche per il livello più competitivo della J League giapponese, anche se il problema attuale è costituito dalla scarsità di nuovi talenti, specie appetibili dai maggiori campionati europei. I 22 anni del catanese Morimoto e i 23 della promessa del Cska Mosca Honda sono quasi l'eccezione in una squadra che viaggia verso i 28 anni di età media, come l'Italia per capirci, e che ha raggiunto l'obiettivo qualificazione non senza qualche brivido, classificandosi alle spalle dell'Australia. In ogni caso i Blues asiatici faranno del loro meglio nell'ostico Girone E, dove troveranno Olanda, Danimarca e Camerun, e saranno sicuramente sostenuti anche da qualche nostalgico non solo di Holly & Benji, ma anche di Mai Dire Banzai e Takeshi's Castle.

Difesa - In porta giocherà titolare il 34enne Narazaki, alla sua quarta partecipazione mondiale, al pari della propria nazionale. Analoga situazione per il suo secondo, il 35enne Kawaguchi, che a Francia '98 giocò da titolare le tre gare disputate. Prima esperienza internazionale invece per il terzo portiere Kawashima. In mezzo alla difesa uno dei pochi giovani in rosa, il 22enne Uchida, formerà il duo di centrali con il brasiliano naturalizzato giapponese Markus Tullio Tanaka. A sinistra proverà a dare spinta alla manovra capitan Nakazawa, con il suo omologo Abe chiamato a fare altrettanto sulla fascia di destra. Le alternative per il ct Okada sono gli esterni Komano e Nagatomo, piccolo ma veloce, e i centrali Konno e Iwamasa, con il primo adattabile anche ad una posizione di raccordo con la linea difensiva.

Centrocampo - Il prudente 4-4-1-1 a cui si affiderà il ct nipponico si regge soprattutto sull'estro e sulla fantasia dell'ex reggino Shunsuke Nakamura, a cui sarà dato il compito di assistere l'unica punta e provare a saltare i diretti avversari, oltre ovviamente a calciare le punizioni e gli eventuali rigori. Dietro di lui, a gestire la linea mediana, ci saranno Endo e Hasebe, quest'ultimo uno dei quattro europei convocati, in forza in Germania nelle file del Wolfsburg. Proprio Hasebe è il dubbio principale per Okada, a causa di un fastidio all'anca che potrebbe condizionarne il rendimento. In alternativa, potrebbe essere dirottato al centro l'esterno di centrocampo Inamoto, ex di diverse squadre europee tra cui Arsenal, Fulham e Galatasaray, o ancora potrebbe essere schierato l'incontrista Matsui. Sulla fascia sinistra opererà sicuramente il giovane Honda, quest'anno messosi in luce in Champions League con la maglia del Cska Mosca, con la quale ha realizzato anche il gol con cui i russi hanno eliminato il Siviglia negli ottavi di finale della competizione. A lui il ct Okada affiderà anche il compito di trovare la via del gol. Resta a disposizione anche un altro centrocampista, Kengo Nakamura.

Attacco - Per il ruolo da unica punta il ballottaggio è tra il bomber della J League Okazaki, che può vantare anche l'ottima media di 16 reti in 24 gettoni con la propria nazionale, e il catanese Morimoto, reduce però da una stagione in chiaroscuro, nella quale ha patito in particolar modo la concorrenza di Maxi Lopez, che è riuscito a toglierli il posto da titolare conquistato l'anno precedente. L'esperto centravanti Tamada dovrebbe partire quindi dalla panchina, giocandosi ulteriormente il posto anche con il 28enne Okubo, autore di fugaci apparizioni in Europa con le maglie di Maiorca e Wolfsburg, e il 26enne Yano, altro protagonista del campionato nipponico a suon di gol.

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