mercoledì 16 giugno 2010

Un super Forlan trascina l'Uruguay, Sudafrica ad un passo dal baratro

Partiamo dalla fine: quando l'esterno uruguagio Alvaro Pereira al minuto numero 93 appoggia in rete l'assist di Suarez realizzando il 3-0 definitivo a favore dell'Uruguay, anche l'ultima vuvuzela del Loftus Versfeld Stadium di Pretoria tace. Forse per la prima volta dall'inizio del Mondiale. Potenza, si fa per dire, di una serata terribile per il Sudafrica padrone di casa, lento, confusionario e irriconoscibile rispetto all'ottimo esordio, di fronte ad un Uruguay al contrario praticamente perfetto e finalmente concreto in avanti a differenza del match contro la Francia. Merito anche e soprattutto di un grandissimo Diego Forlan, autore della prima doppietta di questa rassegna, supportato da un Suarez in veste di uomo assist con Cavani, in campo dopo la panchina con la Francia, che del trio è il meno ispirato e si fa notare più per le occasioni mancate che per quelle realmente concretizzate. Con i tre punti conquistati la ''celeste'' mette un piede, se non qualcosa di più, negli ottavi di finale; per il Sudafrica il sogno non può dirsi sfumato del tutto, ma se domani dovesse vincere una tra Francia e Messico per i Bafana Bafana gli ottavi di finale diventerebbero un traguardo davvero quasi irraggiungibile.

Rispetto ai match d'esordio i due tecnici Parreira e Tabarez agiscono in maniera contrapposta: il primo conferma 10/11 della bella squadra vista contro il Messico con la sola novità di Masilela terzino sinistro al posto di Thwala; in avanti è sempre la stella Pienaar il designato ad ispirare la manovra e ad assistere l'unica punta Mphela. Il secondo decide di passare dal 3-4-1-2 visto contro la Francia ad un più spregiudicato 4-3-3 con Fucile a sinistra e Maxi Pereira arretrato a destra in difesa e Cavani nel trio d'attacco con Suarez e Forlan. Gli esclusi, in panchina, sono Victorino e Gonzalez.

Si parte con la Celeste che cerca subito di imporre il proprio gioco sull'asse Forlan-Suarez. I due si cercano spesso, anche con la collaborazione di Fucile, ma i tiri del primo quarto d'ora non creano esattamente brividi alla porta di Khune. Dall'altra parte il primo a cercare lo specchio dei pali difeso da Muslera è l'eroe dell'esordio Tshabalala che, probabilmente gasato dalla segnatura con il Messico, cerca più volte la conclusione, spesso ignorando compagni di squadra piazzati meglio. Il Sudafrica dà comunque l'impressione di essere eccessivamente prudente, quasi timido e improntato più alla distruzione del gioco avversario che non alla costruzione del proprio. Ma proprio quando, verso la mezz'ora, l'Uruguay sembra aver momentamente abbassato il proprio ritmo per riorganizzare le idee, ecco arrivare l'episodio che cambia completamente l'inerzia del match: Forlan guadagna palla sulla trequarti e da circa trenta metri esplode un destro molto potente che, deviato dalla schiena di Mokoena, assume una traiettoria impossibile e beffarda per l'estremo difensore sudafricano Khune infilandosi appena sotto la traversa. E' 1-0 Uruguay al 24'. Il gol subìto riporta finalmente e con più convinzione i padroni di casa nella metacampo avversaria e a provarci, senza spaventare troppo Muslera, ci provano in un paio di occasioni Mphela e il solito Tshabalala. Ma la squadra di Tabarez prima dell'intervallo potrebbe addirittura raddoppiare con Suarez, che al 33' spedisce sull'esterno della rete dopo aver dribblato in area il suo diretto marcatore, e Cavani, che un minuto dopo solo davanti al portiere fallisce l'aggancio vanificando una bella invenzione di Forlan. L'1-0 dell'intervallo alla Celeste va addirittura un po' stretto.

Si riparte con un Uruguay ancora più deciso a voler chiudere la pratica prima possibile. Ci provano subito Cavani, che mette a lato dopo aver ben anticipato Mokoena, e il capitano Diego Lugano, che completamente solo colpisce però malissimo di testa su una punizione dalla trequarti di Diego Forlan. La superiorità tattica espressa dalla formazione di Tabarez appare ancora più evidente, mentre il Sudafrica pecca nei movimenti senza palla. Eppure gli uomini di Parreira qualche grattacapo a Muslera lo riescono pure a creare, con un colpo di testa di Mphela che al 20' chiama il portiere della Lazio a deviare in angolo e un tiro da fuori di Modise. Ma l'Uruguay, implacabile, non appena si riporta nell'area di rigore avversaria trova l'episodio che di fatto chiude il match. Suarez, forse in posizione di fuorigioco, è bravo ad intervenire su un pallone sporco calciato da Forlan e, tentando di saltare Khune, finisce a terra. Il contatto tra il piede sinistro del portiere e quello dell'attaccante celeste sembra più cercato da quest'ultimo, ma in ogni caso l'arbitro Busacca è irremovibile: rigore ed espulsione per l'estremo difensore dei Bafana Bafana. Dal dischetto Forlan calcia in modo impeccabile, sotto il sette, infilando il portiere di riserva Josephs per il 2-0 dell'Uruguay all'80'. Gli ultimi dieci minuti di gara e l'abbondante recupero servono solo a prolungare l'agonia dei padroni di casa, mentre i sostenitori locali cominciano ad abbandonare in massa lo stadio di Pretoria. Giusto prima del fischio finale c'è tempo e gloria anche per Alvaro Pereira di deviare sottoporta il gol del 3-0 finale. E qui torniamo all'inizio: le vuvuzelas tacciono (finalmente) per un Sudafrica ad un passo dalla fine del sogno. Soprattutto per merito di un ottimo Uruguay.

SUDAFRICA:
Khune; Gaxa, Mokoena (c), Khumalo, Masilela; Letsholonyane (57' Moriri), Dikcagoi, Modise, Tshabalala; Pienaar (79' Josephs); Mphela.

URUGUAY: Muslera; M. Pereira, Lugano (c), Godin, Fucile (71' A. Fernandez); Perez (90' Gargano), Arevalo Rios, A. Pereira; Forlan, Cavani (89' S. Fernandez), Suarez.
Reti: 24' Forlan, 80' Forlan (rigore), 93' Alvaro Pereira

Ammoniti: Dikcagoi, Pienaar (S)

Espulso: 77' Khune (S)

Arbitro: Busacca (SVI)

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