venerdì 18 giugno 2010

Domenech, il fallimento della presunzione

E' proprio vero che la fortuna bussa sempre due volte? A giudicare dalla situazione francese potremmo dire di no. Tanto aiutata dalla sorte nella qualificazione "furto" contro l'Irlanda del Trap, tanto abbandonata e maltrattata in questo avvio di Mondiale.

I transalpini sono praticamente fuori, salvo qualche miracolo assai improbabile: loro che non sarebbero nemmeno dovuti essere presenti a questo Torneo, vivono una sorta di legge del contrappasso firmata Raymond Domenech. Un tecnico poco simpatico che vede il fallimento del proprio calcio, abbastanza presuntuoso nelle scelte e nell’atteggiamento in campo.

A nulla sono serviti i diktat da colonnello e a nulla è servita una rosa piena zeppa di grandi campioni: Gallas, Malouda, Ribery, Govou, Anelka e il tanto discusso Gourcuff sembravano degli spaventa passeri preoccupati dalla loro stessa ombra.


Sorprende vedere i vice campioni del mondo in una situazione simile: una squadra che già aveva lasciato a desiderare negli ultimi europei, protagonista di un cammino tutt’altro che costante nelle ultime competizioni. L’era Domenech, durata ben sei anni, ha portato pochi frutti e molte polemiche: tolta la finale contro l’Italia del 2006, il Ct transalpino ha collezionato l’ultimo posto nel girone agli Europei del 2008. Il resto lo conosciamo, così come ricordiamo quei gladiatori chiamati Barthez, Thuram, Desally; le fantasie del vero Zidane e gli stop di Deschamps; la regia di Djorkaeff e i colpi decisivi di Henry e Guivarc’h.

Evocando tempi ormai remoti, non possiamo fare altro che dire: aur revoir France.

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