martedì 15 giugno 2010

Il Brasile passa con Maicon e Elano, ma quanti applausi per la Corea del Nord

Alla fine sono applausi per tutti. Per il Brasile di Dunga, come da pronostico vincitore del match grazie alle reti di Maicon e Elano, ma anche, e soprattutto, per la Corea del Nord di Kim Jong-Hun, sconfitta ma capace di inchiodare i fortissimi avversari sullo 0-0 per 55 minuti e di metterli in difficoltà nei minuti finali dopo aver trovato la rete dell'1-2. Alla faccia di chi pronosticava una facile goleada di marca verdeoro. La differenza di ranking, d'altronde, alla vigilia non lasciava spazio a dubbi: i brasiliani favoriti per il mondiale e al numero 1 della classifica Fifa contro gli asiatici numero 105 nella graduatoria delle nazionali. E alla fine vittoria è stata per i campioni sudamericani, ma con una fatica che probabilmente nessuno si sarebbe mai immaginato, contro una Corea del Nord a tratti commovente per impegno e intensità.
Dunga, criticato da tempo in patria per le sue scelte tattiche considerate troppo difensiviste, presenta al via un 4-2-3-1 con Bastos terzino sinistro e il trio Kakà-Robinho-Elano dietro all'unica punta Luis Fabiano. C'è molta Serie A nell'undici brasiliano, con Julio Cesar, recuperato all'ultimo, in porta, Juan, Maicon e Lucio in difesa e Felipe Melo a fare da diga a centrocampo insieme al ''greco'' Gilberto Silva. Solo in panchina il blaugrana Dani Alves, considerato doppione di Maicon sulla destra. Nel 4-4-2 molto europeo di Kim Jong-Hun l'unica stella è invece l'attaccante numero 9 Jong Tae Se, uno dei pochi a militare all'estero, nel campionato giapponese, soprannominato ''il Rooney di Pyongyang". Che prima ancora del calcio d'avvio del match si distingue per le lacrime durante l'esecuzione dell'inno nordcoreano.
Si parte, con la sensazione che sia la serata giusta per vedere una pioggia di gol. E in effetti già al 7' Robinho avrebbe sul destro la palla buona per fare 1-0 ma spreca malamente dopo una bella verticalizzazione di Kakà. Chi pensa però che la Corea stia timidamente ad aspettare l'avversario si sbaglia: certo, la differenza tecnica tra le due squadre è talmente abissale che gli asiatici sono costretti a chiudersi in difesa e ad alzare le barricate, a volte anche con 9 uomini. Ma nonostante questo la squadra di Kim non rinuncia ad uscire dalla propria area appena se ne presenta l'evenienza e a cercare Jong Tae Se, che riesce persino in un paio di occasioni a calciare, seppur senza rendersi pericoloso, verso la porta di Julio Cesar. Dall'altra parte invece il Brasile non riesce proprio a sfondare, un po' a causa della sterilità del proprio centrattacco, dove Luis Fabiano è poco e mal servito, ma anche e soprattutto per l'impeccabile organizzazione difensiva dei nordcoreani, atleticamente preparati e velocissimi nell'anticipare e fermare soprattutto Robinho e Kakà. Per creare qualche pericolo alla porta di Myong deve provarci addirittura Maicon con il classico tiro della disperazione, che il numero 1 asiatico mette con i pugni in angolo. All'intervallo è 0-0, un risultato assolutamente clamoroso ma meritato da una Corea del Nord tenace e volitiva. Il Brasile che torna in campo nella ripresa, evidentemente scosso da Dunga nell'intervallo, cerca però fin da subito di cambiare registro alla propria partita. Robinho e Kakà iniziano finalmente a cercarsi con più insistenza e i gran tiri del fantasista del Manchester City e di Bastos nei primi minuti sono il preludio al gol tanto atteso che arriva grazie a Maicon al 10'. Il terzino (per ora) dell'Inter penetra sulla destra dell'area di rigore avversaria approfittando di un raro buco difensivo concesso dai nordcoreani, guarda al centro, dove però Luis Fabiano e Kakà sono marcati, e da posizione molto defilata lascia partire una staffilata diretta invece verso la porta, cogliendo impreparato il portiere Myong che si aspettava il cross. E' 1-0 Brasile, figlio di un gol forse più fortunoso che realmente voluto. Ma tant'è che il Brasile, sbloccatosi nel punteggio, gioca con più lucidità e tranquillità, provando anche a sfiorare il raddoppio con un altro gran tiro di Bastos e con il primo squillo del match di Luis Fabiano. La Corea del Nord comincia a soffrire le accelerazioni dei verdeoro, ma non si scompone, cercando di riorganizzare al meglio il proprio gioco. Questo, almeno, fino al raddoppio brasiliano al 27' grazie ad un colpo da biliardo di Elano con il destro dopo un pallone messo dentro con il contagiri da Robinho. Sotto di due reti e fiaccati dalla prestazione al massimo delle loro possibilità, gli uomini di Kim cominciano a calare in fase di attenzione e il Brasile potrebbe addirittura triplicare con il neo entrato Nilmar, fermato in due occasioni dal portiere Myong. Ma la Corea non ci sta e vuole realizzare almeno un gol per entrare nella storia. Ci prova al 40' Jong Tae Se, che al momento di calciare è stoppato in calcio d'angolo da un ottimo intervento di Juan, ma 2' dopo una stupenda azione di prima della nazionale asiatica libera al tiro il centrocampista Yu Nam Ji, che con un bel sinistro batte Julio Cesar. E' il gol della Corea del Nord, l'1-2, meritatissimo. E nei minuti finali Jong Tae Se e i compagni provano addirittura a spingersi in avanti alla ricerca del pareggio, che però non arriva. Finisce 2-1 per un Brasile bruttissimo nel primo tempo e decisamente buono nella ripresa; ma questa Corea del Nord, piacevole scoperta del giorno, non deve essere sottovalutata dalle prossime avversarie Portogallo e Costa D'Avorio.

BRASILE:
Julio Cesar; Maicon, Lucio (c), Juan, Bastos; Gilberto Silva, Felipe Melo (84' Ramires); Elano (73' Dani Alves), Kakà (78' Nilmar), Robinho; Luis Fabiano. All: Dunga

COREA DEL NORD: Myong-Guk Ri; Chol Jin Pak (c), Kwang Chon Ri, Song Chol Nam, Nam Chol Pak Il; Jun-Il Ri, Yu Nam Ji, Yong Hak An, In Guk Mun (80' Kim Il Kum); Yong Jo Hong, Jong Tae Se. All: Kim Jong-Hun
Reti: 55' Maicon (B), 72' Elano (B); 89' Yu Nam Ji (C)

Ammoniti: Ramires (B)

Arbitro: Kassai (Ung)

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