giovedì 17 giugno 2010

E' grande Messico con Hernandez e Blanco, la Francia crolla ed è quasi fuori!

Stavolta è praticamente finita. Concedendo alla matematica, che tiene ancora in vita le risicatissime speranze transalpine, il beneficio del dubbio mai come questa sera Raymond Domenech e la sua Francia sono vicinissimi alla parola ''fine''. Del Mondiale chiaramente ma soprattutto dell'esperienza, con poche luci e molte, moltissime ombre, dell'ex centrale del Lione anni '70 sulla panchina dei blues d'oltralpe. Certo, l'addio del controverso commissario tecnico era cosa nota già da tempo, con l'ex tecnico del Bordeaux Laurent Blanc ingaggiato dalla federazione per prendere in mano i ''galletti'' dopo il mondiale. Ma un conto è lasciare cercando di smentire un intero paese schierato contro offrendo delle prestazioni all'altezza, un altro è mollare così, senza neanche provarci, senza un minimo di reazione, come se quei due tiri messicani infilatisi oltre la linea della porta difesa da Lloris non fossero mai entrati. Alla fine quindi il 2-0 conquistato dal Messico nel match serale di Polokwane è un risultato meritatissimo un po' per l'ottima prova della squadra di Aguirre, nuovamente più simile alla squadra vista in amichevole contro l'Italia che non a quella dell'esordio contro il Sudafrica, e un po' per la deludente prova dei transalpini soprattutto nei secondi 45', incapaci di concretizzare negli ultimi 20 metri ma soprattutto spentisi completamente dopo l'1-0 di Hernandez. Ora per sperare nel miracolo servirà una vittoria a suon di gol contro il Sudafrica pregando che Uruguay e Messico non si accontentino di un pareggino tranquillo che proietterebbe entrambe agli ottavi di finale.

Al via, come annunciato alla vigilia, nella formazione francese non c'è ''l'epurato'' Gourcuff che fa spazio a Malouda nel 4-4-2, si dice, ''imposto'' dai senatori della squadra a Domenech. Ribery è così più libero di cercare la giocata sulla fascia e di servire le punte, con il confermato a Govou, preferito ad Henry, accanto ad Anelka. Nel Messico di Aguirre il modulo è invece lo stesso dell'esordio, il 4-3-3, e l'unica novità è Moreno sull'out difensivo di destra al posto di Aguilar. A formare il trio d'attacco sono Vela, Dos Santos e Franco.

Bastano pochi minuti di gioco per capire quello che sarà il leit-motiv della prima frazione; la Francia prova a fare la partita con Ribery e Malouda che si cercano e si trovano spesso sulla corsia di sinistra, mentre il Messico è pronto a chiudere ogni varco e a creare pericoli sviluppando contropiedi rapidissimi. Da uno di questi nasce la prima azione pericolosa del match, ma Vela, costretto poi prima dell'intervallo ad uscire per infortunio, al 9' spara altissimo da buona posizione. Dall'altra parte è Malouda, quasi sempre efficace nell'uno contro uno, la mina vagante nella trequarti di sinistra messicana, anche se la mancanza di un centravanti di ruolo nei transalpini si fa sentire e di occasioni vere, quelle che possono mettere i brividi al portiere messicano Perez, non ne arrivano. Peraltro anche il Messico, pur spingendo tantissimo soprattutto grazie alle sortite di Giovani Dos Santos, non riesce a concludere nel modo migliore azioni sviluppate spesso in modo interessante da Salcido e Franco, che comunque danno la sveglia in un paio di occasioni a Lloris. All'intervallo è 0-0.

Si riparte con con un cambio nella Francia, dove l'impalpabile Anelka lascia il posto al corpulento Gignac, e la novità sembra apportare effettivamente dei miglioramenti ai transalpini, soprattutto in fase di conclusione. Al 9' è Malouda a chiamare Perez ad un intervento non facile su un destro potente da appena fuori area. Aguirre fa però capire al collega Domenech che il Messico è in campo per vincere, togliendo il centrocampista Juarez per il talentuoso neo acquisto del Manchester United, Javier Hernandez, detto ''el Chicharito". Poco dopo è il turno della staffetta Franco-Blanco, con l'ingresso del 37enne numero 10 in maglia verde. E la sorta premia le scelte del ct messicano: al 19' è bravissimo Hernandez, lanciato da Marquez, a scattare sul filo del fuorigioco approfittando di una pennichella della difesa francese, dribblare Lloris e depositare in rete. E' 1-0 Messico. Domenech manda a scaldare Henry (che poi non entrerà) e inserisce un'altra punta, Valbuena, ordinando, se così si può ormai dire, ai suoi di alzare i ritmi; ma il risultato è una manovra lenta e confusa, figlia forse anche della tensione, ma che non produce quasi nulla. Anzi, la Francia sembra non volersi spremere fino in fondo per provarci. E al 33' arriva l'episodio che di fatto chiude il match: Barrera, l'ultimo neo entrato per i messicani, salta tutti sulla destra dell'area di rigore, anche Diaby, che però entra in ritardo e lo stende. E' rigore e dal dischetto l'esperto Blanco non fallisce. La Francia si squaglia e ci prova ancora meno di prima fino al fischio finale. Finisce 2-0 per il Messico, che festeggia un ottavo di finale davvero molto vicino. Per la gioia del popolo centroamericano...e di quello irlandese.

FRANCIA: Lloris; Sagna, Gallas, Abidal, Evra (c); Toulalan, Malouda, Diaby, Ribery; Govou (69' Valbuena), Anelka (46' Gignac). All: Domenech

MESSICO: Perez; Moreno, Osorio, Rodriguez, Salcido; Juarez (55' Hernandez), Marquez (c), Torrado; Dos Santos, Franco (62' Blanco), Vela (32' Barrera). All: Aguirre
Reti: 64' Hernandez, 79' Blanco (rigore)

Ammoniti: Abidal, Toulalan (F); Rodriguez, Moreno, Juarez, Franco (M)

Arbitro: Al Ghamdi (SAU)

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