martedì 14 settembre 2010

Inter, due lampi contro il Twente, ma la luce è ancora lontana

Di Paolo Pappagallo
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Inizia con un pareggio, esattamente come un anno fa, l'avventura dell'Inter nel Gruppo A della Champions League edizione 2010/2011. Ma con un Balotelli, e soprattutto un Mourinho, in meno e un Mariga e un Benitez in più le differenze tra il 2-2 di Enschede contro i Campioni d'Olanda del Twente e lo 0-0 casalingo contro il Barcellona di dodici mesi fa sembrano piuttosto nette. Sia per la caratura dell'avversario, anche se il Twente non è squadra da buttare ed è pure dotata di un paio di interessanti individualità, sia sotto il profilo del gioco e del carattere, che pur mostrando piccoli miglioramenti ancora lasciano piuttosto a desiderare, anche ricordando che in campo stasera c'erano 10/11 dei reduci della finale di Madrid. E tra quei dieci l'eroe del 22 maggio, Diego Milito si è distinto sì per il ritorno al gol, ma nella porta sbagliata.

E sì che ''il Principe'' sembrava aver mostrato confortanti segnali di risveglio sin dall'avvio, in particolare al 13': finta delle sue a spiazzare Rosales e diagonale ad impegnare il portiere del Twente Mihajlov, con Sneijder prontissimo a infilare sulla respinta da due passi per l'1-0 Inter. Il Twente, come detto, non è però assolutamente squadra ''materasso'' e, anzi, a centrocampo i piedi buoni non mancano. Come quelli di Janssen ad esempio, preciso ed implacabile nello spedire al 19' una punizione nel sette, là dove Julio Cesar non può arrivarci, per l'1-1 olandese. Il numero 8 del Twente è senza dubbio l'elemento più pericoloso della squadra allenata da Preud'homme: al 29' Julio Cesar deve esibirsi in una delle sue migliori parate per togliere dall'angolino alto un suo sinistro destinato in rete, e sul corner successivo, battuto ancora da Janssen, Milito anticipa Janko deviando però di testa nella propria porta e beffando Julio Cesar. 2-1 Twente e le cose sembrano mettersi male per gli uomini di Benitez. Ma tra tante ombre nerazzurre la luce che tiene accesa la partita si chiama ancora Samuel Eto'o, al secondo gol consecutivo. Su sponda di Pandev è infatti il camerunense, con un colpo da biliardo, a beffare Mihajlov e a realizzare il 2-2 al 41' con cui le squadre vanno all'intervallo.

La ripresa si apre però ancora con una pessima notizia per tutti gli interisti: al quarto d'ora Pandev si infortuna alla caviglia lasciando il posto a Coutinho. Un infortunio, quello del macedone, ancora da valutare ma che sembra piuttosto serio. Il giovane brasiliano è comunque una delle note più positive in una ripresa dai ritmi bassi, in cui entrambe le squadre sembrano sostanzialmente accontentarsi del pareggio, con l'Inter che ci prova unicamente con un paio di iniziative di Eto'o e dello stesso Coutinho. Milito invece continua ad essere il fantasma del bomber della scorsa stagione e in questo senso le scelte di Benitez lasciano doppiamente perplessi: tenere l'argentino in campo per 87' per poi sostituirlo con Muntari sul 2-2 avrà fatto venire a più di qualche tifoso una terribile nostalgia di Mourinho e dei suoi schemi ultraspregiudicati. La buona notizia comunque, sia per Inter che per Twente, viene da Brema: il 2-2 anche tra Werder e Tottenham significa pari e patta per tutte e quattro le contendenti ai due posti per gli ottavi. Appuntamento quindi al 29 settembre per Inter-Werder Brema e Tottenham-Twente.

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