domenica 9 gennaio 2011

Una domenica da pazzi! Milan-Udinese da tachicardia, superflop della Lazio, l'Inter c'è

Parafrasando il film di Checco Zalone, campione d'incassi in questi giorni nei cinema, verrebbe da dire: ''Che bella giornata!'' O, meglio ancora, che pazza giornata questa 19° di Serie A, ultima di andata e quindi vero giro di boa della stagione. Una domenica che entra di diritto tra le più incredibili degli ultimi anni, sicuramente la più elettrizzante di questo campionato, in attesa peraltro delle ulteriori emozioni forti che promette il posticipo del San Paolo tra il coriaceo Napoli di Mazzarri e l'incerottata ma grintosa Juventus di Delneri. Una partita da piani altissimi in una classifica che si fa sempre più corta e promette ulteriori stravolgimenti da qui a fine stagione. Anche perchè la capolista Milan non sembra più così insuperabile neppure in difesa alla luce del clamoroso 4-4 interno contro l'Udinese; tantomeno la Lazio fin qui sorpresa del campionato, sconfitta in casa contro tutti i pronostici dal Lecce penultimo; e il discorso si può estendere alle altre squadre nei primi sei posti (oltre a Napoli e Juve, la Roma sconfitta a Genova dalla Samp e il Palermo bloccato a Verona dal Chievo). Occhio invece a chi occupa il settimo posto, ovvero l'Inter di Leonardo, ora a -11 dalla vetta e con due match da recuperare, contro il Cesena in casa e la Fiorentina fuori. Insomma, il campionato è più vivo e vegeto che mai.

JUAN, CHE DISASTRO! - Le avvisaglie che sarebbe stata una giornata particolarmente scoppiettante erano già venute dal match delle 12.30 a Marassi tra la Sampdoria di Di Carlo, vogliosa di riscatto dopo le tre sberle subite dal Palermo e con ''Kiko'' Macheda in panchina, e la Roma di Ranieri, in serie positiva da 6 turni ma traballante in trasferta. La scelta del tecnico testaccino di premiare Vucinic dopo la decisiva doppietta contro il Catania, affiancandolo in avanti a Borriello e sacrificando capitan Totti alla panchina, sembrava aver portato subito i suoi frutti, con il gran gol del montenegrino dopo 17': partenza da metà campo, dribbling secco su Lucchini e diagonale a fulminare l'estremo difensore blucerchiato Curci. Un vantaggio giusto, legittimato dal buon possesso palla giallorosso del primo tempo, con un'unica ottima occasione per i padroni di casa sprecata da Marilungo a tu per tu con Julio Sergio. A riaprire una partita indirizzata su binari giallorossi ecco però ad inizio ripresa l'errore, primo e non ultimo della sua partita, del romanista Juan, subentrato a Mexes: il centrale, senza pressione addosso, serviva al suo portiere un retropassaggio cortissimo e lentissimo che si trasformava in un assist al bacio per il blucerchiato Palombo, steso in pieno area da Julio Sergio in un disperato tentativo di recupero. Espulsione inevitabile e rigore trasformato da Pozzi alle spalle del neo-entrato Doni. Da qui, inevitabilmente, cambiava l'inerzia della partita, con la Samp aggressiva ma imprecisa (con Pazzini, reduce dalla febbre, e l'esordiente Macheda in campo al posto di Marilungo e Pozzi) e la Roma costretta a difendersi, ma capace di creare qualche brivido in avanti sull'asse Vucinic-Borriello. Tutto questo fino al 38', secondo atto del ''Juan Horror Show'': incredibile la dormita del brasiliano davanti a Doni, con la difesa giallorossa ferma, e facile la zampata di Guberti per il vantaggio blucerchiato. Niente da fare per la Roma nel finale, nonostante la doppia espulsione dei centrali avversari Lucchini e Gastaldello, e l'ingresso nel finale di Totti.

CASA DOLCE CASA? -  Dopo il consueto ''antipasto'' dell'ora di pranzo, ecco quindi le portate principali della giornata, servite regolarmente alle 15. I primi tempi, in verità, fanno pensare ad un pasto piuttosto magro, magari in linea con la dieta post-natalizia, vista la penuria di gol nei primi 30' (uno solo, quello di Aquafresca al 22' nel vantaggio del Cagliari a Parma). Ad ingrossare il bottino negli ultimi quindici minuti ci pensano poi Diamanti (strepitoso nell'1-0 provvisorio del Brescia a Firenze), Ekdal, Di Natale, Muslera (sfortunatissimo - palla sul palo e poi contro la schiena del portiere laziale - nel vantaggio esterno del Lecce) e proprio in extremis Pato e Cordova. A guardare i risultati finali dei primi tempi spicca un curioso dato: pareggio del Milan a parte, nessuna delle squadre impegnate sul proprio terreno di gioco è stata capace di realizzare una rete nei primi 45'. Un dato parziale ma comunque indicativo di una giornata al di fuori di qualsiasi schema precompilato, soprattutto per gli scommettitori. Difficile per chiunque prevedere una Lazio sottotono e sotto nel punteggio contro un buon Lecce, abbonato però al mal di trasferta; altrettanto difficile immaginare il Brescia penultimo e in difficoltà sopra di 2 reti in casa della Fiorentina e a secco di vittorie in toscana da 41 anni; imponderabile anche lo 0-2 del Parma contro il Cagliari. Forse un po' meno impronosticabile il pareggio casalingo del Milan, incerottato a centrocampo, contro l'Udinese: negli ultimi anni la sfida tra i rossoneri e i friulani aveva sempre regalato parecchi gol. Anche se mai, nell'entità del punteggio, come quelli a destinati a vedersi nella ripresa.

SPETTACOLO PIROTECNICO - Sì, perchè nella ripresa, a San Siro e non solo succede di tutto: ad inaugurare la fiera dell'assurdo è Mauri al 2', che realizza in modo molto rocambolesco (e in probabile fuorigioco) il pareggio della Lazio su punizione battuta da Ledesma. All' 8' del match di San Siro ci pensa invece il cileno Sanchez a scuotere il campionato, con una zampata nell'area milanista in anticipo sullo sciagurato Bonera che finisce alle spalle di Amelia. L' 1-2 per l'Udinese accende definitivamente i fari anche sugli altri campi: l'Inter, dopo un primo tempo abulico a Catania, prova a scuotersi contro la formazione di Giampaolo, che però tiene bene il proprio terreno (una sola sconfitta interna nel 2010). Ma quando da Milano arriva la notizia del terzo gol dell'Udinese, firmato da Di Natale, Leonardo capisce che l'occasione per assottigliare il distacco dalla vetta è di quelle da non lasciarsi scappare e spedisce dentro Pandev al posto di Chivu. Ti aspetti il vantaggio nerazzurro e invece è il Catania  al 24' a passare: Castellazzi, provvidenziale ad inizio ripresa in un paio di occasioni su Maxi Lopez, respinge un altro tiro dell'argentino, che poi ci riprova e trova il salvataggio di Stankovic sulla linea; sulla respinta del serbo la cannonata dell'altro argentino Gomez è micidiale e si infila sotto la traversa. Milan sotto, Inter sotto e un minuto dopo pure Lazio sotto! Clamoroso il buco difensivo biancoceleste sull'assist di Munari che permette a Grossmuller, praticamente indisturbato, di battere in diagonale Muslera per il 2-1 leccese (che sarà il risultato finale). Tutto finito? Macchè, anzi! A Catania due inserimenti offensivi di Cambiasso ribaltano in 5' (tra il 29' e il 34') l'incontro a favore dell'Inter, mentre a Milano succede di tutto, con i rossoneri prima sul 2-3 al 33' grazie ad un clamoroso autogol di testa di Benatia su tiro di Pato e poi sul 3-3 grazie allo stesso ''Papero'' al 37'. Nel frattempo anche a Firenze succede l'inverosimile, con la formazione di Mihajlovic, fischiata e contestata, che trova la forza di ribaltare lo 0-2 negli ultimi 18' grazie ad un colpo di testa di Gilardino, ad una deviazione sottoporta di Santana e ad un destro preciso di Ljajic. Ma le ultime emozioni da crepacuore vengono ancora da Milan-Udinese: con Cassano in campo i rossoneri premono fortissimamente alla ricerca di un tanto fondamentale quanto sostanzialmente immeritato 4-3, ma a trovare il quarto gol a 1' dal 90' è invece in contropiede l'Udinese, con un guizzo da rapace d'area di rigore di Denis in anticipo sul solito inguardabile Bonera. Sembra fatta per i friulani, ma al 93' Ibrahimovic, servito da Cassano, fulmina per la quarta volta il povero Handanovic. 4-4! E c'è tempo per un ultimissimo brivido, con Abate che da buona posizione non sfrutta la palla del possibile e pazzesco 5-4.

Milan a quota 40, a +6 sulla Lazio, ma in caso di vittoria del Napoli nel posticipo i partenopei si porterebbero addirittura a -4 dalla vetta; in caso di vittoria della Juve il secondo posto andrebbe invece a favore dei bianconeri in coabitazione con la Lazio. In attesa dunque di ulteriori dosi di adrenalina ''fuori orario'', prendete una camomilla e rilassatevi. Lo spettacolo è appena cominciato.

 19° Giornata:


Sampdoria - Roma 2-1 (17' Vucinic (R), 58' Pozzi (rigore), 83' Guberti)

Bari - Bologna 0-2 (38' Ekdal, 69' Di Vaio)

Catania - Inter 1-2 (71' Gomez (C), 74'e 79' Cambiasso)


Cesena - Genoa 0-0

Chievo - Palermo 0-0


Fiorentina - Brescia 3-2 (30' Diamanti (B), 49' p.t. Cordova (B), 72' Gilardino, 86' Santana, 88' Ljajic)

Lazio - Lecce 1-2 (39' autogol Muslera, 51' Mauri (L), 72' Grossmuller)


Milan - Udinese 4-4 (35' Di Natale (U), 46' Pato, 53' Sanchez (U), 66' Di Natale (U), 78' autogol Benatia,  82' Pato, 89' Denis (U), 93' Ibrahimovic)

Parma - Cagliari 1-2 (22' Acquafresca, 31' Acquafresca, 54' Giovinco (P))

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