giovedì 9 settembre 2010

Bari, cercasi conferme disperatamente

Di Paolo Pappagallo


I miracoli, si sa, hanno tre caratteristiche fondamentali. La prima è che accadono quando meno te lo aspetti, anzi, quando sono totalmente insperati. La seconda è che solitamente hanno un carattere di unicità, e quindi molto difficilmente si ripetono. La terza, e più importante, è che quando accadono si ricordano per sempre. E in questi termini, calcisticamente, per i tifosi del Bari la stagione appena trascorsa sarà ricordata come una delle più positive nella massima serie della storia del club. Il decimo posto finale raggiunto, secondo miglior piazzamento di sempre, porta la firma in calce di Giampiero Ventura, approdato in Puglia tra lo scetticismo generale dopo l'esonero a sorpresa di Antonio Conte, artefice del ritorno in Serie A dei galletti. E chi, dopo questa mossa, aveva auspicato un immediato ritorno dei biancorossi tra i cadetti ha dovuto invece fare i conti con l'ottima organizzazione di gioco trasmessa dal tecnico ligure ai suoi uomini. Appunti tecnici talmente efficaci da trasformare il duo di difesa Ranocchia-Bonucci in una delle coppie di centrali più forti di tutta Europa e Gillet, di conseguenza, in uno dei portieri meno battuti della Serie A. Senza dimenticare, tra le altre cose, l'ottima stagione di Almiron, reduce dai flop con le maglie di Fiorentina e Juventus, e del gioiellino Barreto, pur condizionato da una serie di infortuni. Degli artefici di quel miracolo quest'anno Ventura dovrà far a meno dei due giovani talenti difensivi, sostituiti dall'ex bolognese Raggi e dall'ex doriano Rossi, mentre Almiron e Barreto sono rimasti come punti cardine della squadra. Come detto all'inizio però i miracoli spesso hanno carattere di unicità, quindi (certamente non volendo gufare all'indirizzo dei tifosi baresi) appare molto difficile una conferma del Bari sui livelli della scorsa stagione. L'ingaggio dell'ex senese Ghezzal e la brillante partenza di campionato, con vittoria, sulla Juve sembrerebbe per ora dire il contrario. Starà ancora alla sagacia e alla bravura di mister Ventura, una volta esaurito l'effetto sorpresa dello scorso anno, il compito di evitare alla squadra lo scotto di una stagione nettamente al di sotto delle aspettative.

LA STELLA: Il talento di Paulo Vitor Barreto, infortuni permettendo, può illuminare ancora il campionato dei galletti a suon di gol, assist e giocate. In sua assenza il ruolo di leader della squadra è stato assunto da Sergio Almiron, diventato ormai al pari di Barreto idolo incontrastato della tifoseria.

COSA VA: Ventura sembra aver già compattato il gruppo a livello dell'anno scorso. La scelta di spostare Ghezzal sull'out sinistro di centrocampo, permettendogli all'occorrenza di inserirsi come terminale offensivo, sembra finora azzeccata. Da segnalare anche l'ottimo stato di forma di Almiron e Alvarez, apparsi in forma smagliante durante il pre-campionato.

COSA NON VA: Persi Ranocchia e Bonucci, i nuovi centrali difensivi titolari Andrea Masiello-Marco Rossi non sembrano dare la stessa sicurezza dei loro predecessori. Le perplessità però riguardano soprattutto il reparto avanzato: si spera ovviamente sempre nel miglior Barreto, ma Kutuzov, Castillo e Caputo non sono propriamente dei goleador. Senza contare che Ventura ha chiesto, ma non ottenuto, di poter avere un rinforzo in difesa (Rinaudo) e a centrocampo (Giovinco).

POSSIBILE PIAZZAMENTO: La salvezza resta ampiamente alla portata dei biancorossi, anche se tutto fa presupporre che quest'anno sia lotta vera con le dirette concorrenti fino all'ultima giornata.

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