giovedì 9 dicembre 2010

Pallone d'Oro, il Barça fa triplete: vince Iniesta, Sneijder giù dal podio. Giusto così?

Nonostante la neve che negli ultimi giorni ha imbiancato il nord Italia, la Lombardia in particolare, ad Appiano Gentile, quartier generale dell'Inter, piove. Piove sul bagnato, su una squadra che vive un presente sempre più grigio e tormentato e ora vede anche mettere in discussione il valore dei traguardi raggiunti nel massimo momento di splendore. Non è infatti un mistero che, nell'annata dello storico triplete, la società nerazzurra mirasse, grazie ai singoli, a conquistare anche il premio più ambito da ogni giocatore, ovvero il Pallone d'Oro Fifa, nato quest'anno dall'unione tra il premio creato dalla rivista sportiva transalpina ''France Football'' e il Fifa World Player, assegnato dal massimo organismo calcistico internazionale.

E invece, dopo la già beffarda e contestatissima esclusione di Diego Milito dalla lista dei 50 preselezionati al titolo, è arrivata la doccia fredda anche per l'altro favoritissimo nerazzurro Wesley Sneijder, dato vincitore alla vigilia anche dai bookmakers: niente da fare per l'olandese, addirittura giù da un podio dove a dominare è il colore blaugrana. Il Pallone d'Oro 2010 è infatti del catalano Andres Iniesta, prodotto della ''Cantera'' del Camp Nou e autore del gol decisivo per la Spagna nella finale mondiale contro l'Olanda; alle spalle del 26enne di Fuentealbilla, secondo posto per il 30enne regista Xavi Hernandez, considerato già da parecchi anni uno dei più forti centrocampisti del mondo, e terza piazza per la ''Pulce'' Leo Messi, già vincitore nel 2009 di entrambi i premi prima della loro unione. Un risultato che dunque premia in modo straordinario la stagione della formazione di Guardiola e, nel caso di Iniesta e Xavi, suggella il primo storico successo mondiale della nazionale spagnola; in attesa della premiazione ufficiale, prevista per il prossimo 10 gennaio nella sede della Fifa a Zurigo, non mancano però in questi giorni le polemiche legate alla mancata vittoria, o perlomeno ad un piazzamento tra i primi tre, del numero 10 olandese dell'Inter, peraltro capocannoniere e trascinatore della sua nazionale alla finale mondiale in Sudafrica. Giusta quindi la decisione della Fifa di lasciarlo fuori dai primi tre in lizza per il titolo di miglior giocatore dell'anno? E Iniesta merita davvero questo ambitissimo e importantissimo riconoscimento internazionale? Sentiamo le opinioni a riguardo dei nostri redattori e, come sempre, vi invitiamo a dire la vostra, commentando questo post o scrivendoci sulla nostra pagina Facebook.


Risponde Luca Cipriano
Se fossimo rimasti nel mese di luglio, questa decisione sembrerebbe decisamente assurda: Sneijder era l'anima candida dell'Inter, aveva appena vinto uno scudetto e una Champions League, raggiungendo poi la finalissima del mondiale sudafricano contro la Spagna. Purtroppo per lui siamo a dicembre, e l'assegnazione del pallone d'oro è un appuntamento che tiene presente le prestazioni di un giocatore nell'intero anno solare. Parlano chiaro anche i due punti del regolamento che considerano 1) l'insieme delle prestazioni individuali e di squadra nel corso dell'anno considerato 2) La personalità e il carisma. Dall'inizio dell'attuale stagione, il centrocampista olandese vive un periodo difficile, accompagnato agli scarsi risultati dell'Inter. E' stato praticamente un fantasma e il mese scorso ha addirittura dichiarato di essere "stanco". Ecco perchè, paradossalmente, un giocatore come Messi che non ha per nulla brillato al mondiale, ma ha dato continuità nel lungo periodo, rischia di portarsi a casa il premio più ambito. Stesso discorso per Xavi e Iniesta, motori di quel Barcellona forse non più stellare, ma comunque spettacolare. E' la dura legge del calcio, almeno quando il calcio si fa duro.


Risponde Alessandro Mascia
Scandaloso, incredibile, assurdo. Taluni hanno definito così la mancata assegnazione del Pallone d'Oro a Wesley Sneijder. La verità è un'altra: la conquista del premio di Andrés Iniesta è sacrosanta. Ha trascinato le sue squadre ben oltre il Wesley fuorioso: alla conquista di un campionato con avversari capaci e non in crisi e alla conquista di un Mondiale incredibile. Ricordiamo, inoltre, che il Barca è uscito dalla Champions proprio per mano dell'Inter, indirettamente di Sneijder. MA: il Pallone d'Oro valuta due varianti aggiuntive, sulle quali Iniesta ha "dato biava" all'interista. La personalità e il carisma e l'insieme delle prestazioni individuali e di squadra nel corso dell'anno considerato. Senza dimenticare clamorose cadute di stile - una su tutte l'espulsione in campionato per l'applauso all'arbitro - Sneijder paga caro, carissimo il momento no dell'Inter. Il Pallone d'oro valuta 12 mesi: Sneijder ne ha giocati bene 6. Da luglio Iniesta ha guadagnato punti senza problemi: il suo Barca vola, l'Inter arranca. Non si può pretendere di vincere un premio del genere giocando sei mesi e deludendo l'altra metà dell'anno solare. No davvero: se poi vogliamo parlare dell'esclusione dal podio, beh, questo sì che è scandaloso.


Risponde Matteo Franco
Patetici, questa edizione del pallone d'oro, la prima da quando il premio è stato ceduto alla Fifa, rischia di essere come la presa in giro più grande della storia del calcio. Sì, non dare il premio a Wesley Sneijder è una presa in giro e un duro affronto, non esagero. Premetto che la sensazione è che se Blatter, i francesi o la crème del calcio mondiale possano non premiare una squadra Italiana vivono meglio e ci godono pure. Affermazioni forti? No, non dimentichiamoci la figuraccia in mondovisione del boss elvetico della fifa non premiando di persona gli azzurri nel 2006 a Berlino
. E complice anche il premio non dato a Mourinho e l'esclusione di Milito dai finalisti, che ricordiamo ha solo segnato 22 gol in campionato e 6 in Champions di cui 2 in finale e 1 in semifinale, questo sentimento di inquietudine generalizzato si trasforma in forte rabbia. Wesley Sneijder ha disputato, statistiche alla mano la migliore stagione da quando gioca a calcio trascinando due formazioni mediaticamente un po' deboli in fondo a tutte le competizioni in cui ha giocato, vincendone tre. I numeri parlano chiaro. Se analizziamo i dati di Iniesta e Sneijder infatti noteremo parecchie incongruenze. Punto primo, lo spagnolo non ha affatto disputato una grande annata, con il Barcellona ha giocato poco e al mondiale, a parte il gol nel recupero, non si è quasi mai visto. Nella Liga Spagnola ha giocato 29 partite segnando solo 1 gol mentre in Champions è stato disponibile in 9 occasioni non gonfiando mai la rete e, come dimenticarlo, nelle fasi calde della competizione, compresa semifinale contro i milanesi, era infortunato. Guardando i dati di Sneijder si capisce tutto il suo peso specifico nel gioco di Inter e Olanda. Le 26 presenze e i 4 gol di campionato si sommano alle 4 presenze e 1 gol in Coppa Italia, alle 11 partite e 3 marcature in Champions (con 2 assist in finale, 1 in semifinale, 1 gol nei quarti di ritrono contro lo Spartak di Krasic, e 1 assist a Stamford Bridge contro il Chelsea), e al capolavoro Sadafricano di cinque gol in sette partite al Mondiale. I grandi numeri della stagione scorsa poi gli sono valsi i seguenti premi: Uomo-assist della Champions League, Miglior centrocampista della Champions League, Miglior centrocampista della Champions League, Scarpa di bronzo dei mondiali e Pallone d'argento dei mondiali. Ora, con il supporto di tutti questi dati e riconoscimenti ci sembra scusabile che negli ultimi due mesi abbia giocato sotto i suoi livelli, ma un paio di partite sottotono non possono bastare per non premiare un giocatore così straordinario. Infine, ricordiamolo per gli amanti del calcio, le votazioni del Pallone d'Oro si sono concluse a fine Ottobre. Ben prima della crisi dell'Inter. Fifa e France Football, vergogna.

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