martedì 7 dicembre 2010

CRESPO, FOREVER YOUNG. GUBERTI, UNA MAGIA. FIORENTINA...E LA TESTA?

Con l'ennesima vittoria sul finale di gara, il Napoli batte il Palermo e conclude un turno di Serie A durato ben quattro giorni. Un'ultima giornata che ha visto la conferma del Milan, vittorioso contro il Brescia che oggi ha sostituito Iachini con Beretta, e l'inseguimento deciso di Lazio e Juventus. Genoa e Fiorentina tengono gli occhi aperti verso l'Europa, mentre il Bologna vince con cuore e orgoglio la propria battaglia contro sè stessa, ovvero contro una Società dai mille punti interrogativi. In coda continua il periodo no per le squadre pugliesi: il Lecce gioca bene, ma inciampa. Il Bari non conosce più la parola vittoria.
E anche per questa giornata, ecco giocatore simbolo, goal più bello e la curiosità.

IL PERSONAGGIO: HERNAN CRESPO
35 anni e non sentirli: con la doppietta all'Udinese, l'attaccante argentino ha ricordato a tutti che i giocatori di classe appendono le scarpe al chiodo soltanto quando il fisico dice basta. Ovviamente non è il suo caso, perchè Crespo corre, salta e segna come quello dei tempi d'oro. Evidentemente l'aria di Parma gli fa bene: dopo le ultime stagioni non all'altezza, sembra essere rinato con la maglia gialloblu.


IL GOAL: STEFANO GUBERTI IN SAMPDORIA - BARI

La Sampdoria batte nettamente il Bari, ma in avvio di ripresa una perla di Stefano Guberti incanta il Ferraris: appena entrato nell'area pugliese, il centrocampista calcia con potenza e precisione infilando il pallone all'incrocio alle spalle del portiere Gillet. Guberti poi non esulta in segno di rispetto verso la propria ex squadra.


LA CURIOSITA': DONADEL SEGNA, E PER POCO...

Al Franchi, sul punteggio di 1 a 0 per i padroni di casa, la Fiorentina continua a premere sull'acceleratore e Donadel, con un eurogoal, sigla il raddoppio ai danni del Cagliari. Ma la rete è in fuorigioco e i giocatori viola non se ne accorgono e festeggiano inutilmente. Così i sardi ne approfittano e con un micidiale contropiede di Matri rischiano di pareggiare. Aveva ragione Boskov: rigore è quando arbitro fischia. Noi aggiungiamo: anche il goal è tale, solo se l'arbitro indica il centrocampo.

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