martedì 7 dicembre 2010

Champions League: Inter, altri tre schiaffi e addio primo posto. Werder, vittoria per l'orgoglio

Dal venerdì sera all'Olimpico di Roma contro la Lazio al mercoledì europeo al Weserstadion di Brema, città dei famosi musicanti, a cambiare è solo la manifestazione e non lo ''spartito'' eseguito sul campo. Che sia Serie A o Champions League, che si tratti di rincorrere la vetta del campionato o il primo posto nel proprio girone europeo, l'Inter sembra infatti aver nuovamente imboccato la via che conduce dritta dritta al calvario proprio a pochi giorni dall'inizio del Mondiale per Club, vero crocevia per la stagione dei Campioni d'Europa e per la panchina di Rafa Benitez. 1 gol fatto e 6 subiti quelli nelle ultime due partite, importantissime per campionato e coppa ma anche come prova del nove dopo i successi, faticosi ma preziosi, conquistati contro Twente e Parma. Certo, contro il Werder, con la qualificazione già in tasca, l'importante se non altro era evitare una figuraccia, così come auspicato dal presidente Moratti alla vigilia. Invece gli uomini di Benitez, pur privi tra gli altri di Sneijder, Lucio e Milito, escono dal confronto contro i tedeschi, già eliminati da tutte le competizioni europee, con le osse rotte, il morale a terra e il primo posto del gruppo incartato e regalato agli inglesi del Tottenham. E dire che alla formazione di casa allenata da Thomas Schaaf, in crisi in Bundesliga e come detto già fuori da tutto, il risultato finale va persino stretto: solo il palo, due volte, e un ottimo Orlandoni hanno evitato ai nerazzurri un passivo ancora più umiliante. Non ingannino i due legni colpiti anche da Pandev: due fiammate che avrebbero immeritatamente regalato un punteggio più morbido per gli ospiti.

Tra le novità proposte dall'inizio del match da Benitez, anche in vista dell'impegno di Abu Dhabi, ci sono i giovani Santon, Biraghi e Nwankwo ma anche, come detto, il ''decano'' Orlandoni, una vita da portiere di scorta e all'esordio in Champions a 38 anni suonati. Alla fine l'estremo difensore nerazzurro si rivelerà uno dei migliori (ed è tutto dire) dei suoi, con un'ottima parata su Almeida sullo 0-0 e un riflesso felino su Hunt poco prima del 3-0 per i tedeschi; poco o nulla da fare invece per il numero 21 di Benitez sulle tre reti dei padroni di casa, firmate nel primo tempo da Prodl di testa, da Arnautovic con un gran destro ad inizio ripresa ripresa e da Pizarro con una girata fulminea a ridosso del 90'. Già, a timbrare il cartellino dei marcatori del Werder c'è anche l'ex Marko Arnautovic, talentino austriaco comprato un anno fa da Moratti e praticamente messo alla porta da Mourinho e dalla società dopo un anno vissuto quasi totalmente ai margini. Una piccola vendetta dunque per il 22enne numero 7 dei tedeschi, giocatore che in questo momento all'Inter là davanti servirebbe come il pane, anche alla luce delle condizioni di Pandev e Eto'o. Il macedone, legni a parte, sembra davvero la bruttissima copia del giocatore capace di segnare e far segnare visto l'anno scorso dopo l'approdo in maglia nerazzurra; ma ora anche il camerunense, dopo la follia contro il Chievo, sembra aver perso la grinta che lo contraddistingueva in mezzo a quella sorta di apatia generale che sembra aver contagiato gli uomini di Benitez.

Alla fine a salvarsi in parte nella fredda serata nordeuropea, Orlandoni a parte, sono proprio i giovani buttati nella mischia dal tecnico spagnolo: Biraghi se la cava abbastanza bene da esterno destro di difesa contro il talentuoso Marko Marin e Nwankwo fa una figura migliore di Cambiasso, uccellato da Pizarro in occasione del 3-0, in mezzo al campo. Male invece ancora Santon, nonostante l'avanzamento sull'esterno di centrocampo: il ragazzo lanciato da Mourinho sembra sempre di più essersi smarrito, a prescindere dal difficile momento attraversato dalla squadra. Anche i veterani però, in un senso o nell'altro, non lasciano tranquillo il mister nerazzurro: Cambiasso, costretto da centrale di difesa per l'infortunio di Materazzi durante il riscaldamento, è tra i peggiori in campo e Zanetti fa tremare tutti quando, sembra per fortuna solo per una botta, chiede il cambio ad inizio ripresa. L'infortunio del capitano sarebbe stato davvero troppo in questo momento delicatissimo.

Rimane però, come detto più volte, che senza Orlandoni e i pali della sua porta, su Pizarro e Almeida, staremmo parlando di goleada. E forse di esonero di Benitez. Benedetto Mondiale per Club, a questo punto, per la pazienza di Moratti e la relativa tranquillità del suo allenatore. Negli Emirati Arabi i Campioni d'Europa troveranno 25 gradi in più rispetto a Brema e ritroveranno giocatori come Julio Cesar, Maicon e Milito. Urge dunque sbollire quanto accumulato piuttosto che bollire nel caldo mediorientale. Meglio dimenticare per ora il rischio di trovare qualche avversaria del calibro di Real e Barcellona, tra le prime classificate dei gironi, agli ottavi di Champions. E per Moratti, forse, meglio anche dimenticare le parole di Benitez nel post-partita di questa sera, ''Potevamo anche prendere uno, due, tre gol, per noi stasera non contava nulla''. Dimentichi presidente, dimentichi.

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