domenica 3 ottobre 2010

Inter- Juve. Le considerazioni a caldo di un Interista deluso.

Lo ammetto, questo derby d'Italia mi ha profondamente deluso. Non è questa la vera Inter. Nella serata di gala contro la vecchia Signora la squadra tritatutto degli anni scorsi ha offerto ai tifosi il peggior lato di sé. Scialba, lenta, demotivata, cara Inter cosa ti succede? E' bastata una buona-ma non trascendentale Juventus- per metterci ampiamente in difficoltà in lunghi tratti di gara per giunta nel nostro terreno. Nella fase centrale del primo tempo gli uomini di Benitez hanno sudato non poco per contenere gli attaccanti ospiti. I neroazzurri sembravamo un pugile alle corde in attesa solo del colpo di grazia. L'ottimo Eto'o del primo tempo non bastava per celare le lacuneorganizzative di una formazione in palese difficoltà nell'organizzare un calcio degno di tale nome. Milito? Chi l'ha visto! Ci si chiede come possa aver sbagliato quella limpida palla gol. Sneijder è apparso ancora una volta un lontano parente del giocatore stellare dell'anno scorso non riuscendo mai ad entrare in partita. Il suo contributo alla causa è stato mediocre e ha evidenziato per l'ennesima occasione che se non gira lui l'Inter non va. Male il centrocampo, sempre in difficoltà nel contenere i reattivi Melo eMarchisio e male pure Maicon distante anni luce da una condizione accettabile. Benino solo Lucio eCordoba. Insomma, è chiaro, la frustrazione e la delusione sono come quelle dell'Inter pre Mancini.Benitez è ora che si dia una mossa, è già il terzo scontro diretto (Atletico-Roma- Juve) che vede l'Inter in netta sofferenza. Alla fine sembrava persino felice per il punticino strappato. Il mister deve tenere presente che l'Inter non è come Liverpool, non ci si accontenta del quarto posto stagionale. E' ora che di darsi una mossa sennò ben presto il campionato sfuggirà di mano. Si ricordi infine che la mentalità da provinciale non appartiene a questa squadra e un pareggio in casa contro la Juve equivale ad una sconfitta. Stasera, a caldo rimpiango il mitico Mourinho. Josè, torna. Abbiamo ancora bisogno di te.

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