martedì 1 giugno 2010

Stati Uniti all'esame di maturità

Yes, we can! Quale miglior slogan, se non quello usato dal presidente Barack Obama in campagna elettorale, può essere usato per descrivere l'atmosfera intrisa di ottimismo e speranza che si respira nell'ambiente della nazionale degli Stati Uniti alla vigilia di questi mondiali sudafricani. Certo, includere la rappresentativa allenata da Bob Bradley tra le favorite per la vittoria finale può davvero sembrare eccessivo e pretenzioso, ma l'ottimo risultato ottenuto dodici mesi fa in Confederations Cup, quando la nazionale a stelle e strisce si arrese in finale al Brasile solo al 90' dopo aver nettamente eliminato la Spagna in semifinale, deve far riflettere sulle potenzialità della formazione nordamericana perlomeno di eguagliare i quarti di finale raggiunti nel 2002. La squadra guidata da capitan Donovan divide il girone C con gli ''antenati'' inglesi, la Slovenia e l'Algeria, e affronterà per prima proprio l'Inghilterra, a 60 anni di distanza dallo storico match in cui i maestri britannici collezionarono la loro prima sconfitta in un mondiale proprio ad opera degli statunitensi.

La conferma di come il soccer stia crescendo con buonissimi margini tecnici oltreoceano, pur continuando con troppa fatica ad entrare nel cuore di un popolo da sempre appassionato di baseball, basket, football e hockey, viene prima di tutto dal gran numero di giocatori impegnati con successo in Europa. Tra i maggiori talenti in questo senso spiccano il sopracitato Donovan, i centrocampisti Beasley e Dempsey, i difensori Bocanegra e Onyewu, il portiere Howard e la giovanissima punta Altidore, messosi in luce in Confederations Cup. A loro e agli altri convocati il compito di spingere gli ''Stars & Stripes" il più lontano possibile, magari convicendo con le loro prestazioni sia il popolo sia la stampa americana, anch'essa spesso fredda e indifferente a proposito delle prestazioni della propria rappresentativa calcistica.

Difesa - A presidiare i pali della porta statunitense sarà chiamato il titolare Tim Howard, numero uno dell'Everton con un passato nelle file del Manchester United, con il più giovane Guzan, riserva nell'Aston Villa dell'ex numero uno americano Friedel, a fargli da secondo e il 37enne Hahnemann a completare il reparto. Davanti a loro coach Bradley si affida ad una difesa molto fisica, con il pilastro Onyewu, reduce dalla sua prima travagliata stagione con il Milan nella quale non ha praticamente mai messo piede in campo a causa di un lungo infortunio, solitamente affiancato a DeMerit, e con Bocanegra del Rennes, all'occorenza spostato anche in mezzo o davanti alla difesa, e Spector dal West Ham a dare spinta sulle fasce. Spesso partendo da riserve ma frequentemente chiamati a dare il loro contributo ricordiamo anche Cherundolo, Bornstein e Goodson.

Centrocampo - Nel 4-4-2 tipo della nazionale nordamericana con due mediani e due esterni larghi sulle fasce spiccano capitan Donovan, giocatore di grande talento ma anche dal carattere bizzoso ora in forza all'Everton, l'esterno offensivo del Fulham Dempsey, autore di una stagione particolarmente positiva sia a livello di club che a livello personale (i tifosi juventini lo ricorderanno per lo splendido cucchiaio da fuori area che di fatto ha eliminato i bianconeri quest'anno dall' Europa League) e l'altro esterno spesso schierato seconda punta DaMarcus Beasley, in forza ai Glasgow Rangers. Stessa squadra nella quale milita il mediano Edu, anche se per il ruolo da titolari davanti alla difesa i favoriti per due maglie sembrano essere Bradley e Clark. Il reparto di metacampo, caratterizzato anche dall'età media piuttosto bassa, è completato dagli under 25 Feilhaber, Holden e Torres.

Attacco - In avanti la grande speranza si chiama Jozy Altidore, classe 1989, in forza al Villareal ma quest'anno in prestito all' Hull City, che in Confederations ha stupito per la fisicità abbinata ad ottimi movimenti senza palla e buon senso del gol, nonostante la giovanissima età. Il dubbio per il ct Bradley riguarda il suo partner d'attacco, dopo il grave incidente automobilistico dello scorso autunno che ha messo fuori gioco la punta titolare Charlie Davies, attualmente in fase di riabilitazione. Gli altri 3 attaccanti convocati, Buddle, Findley e Gomez, hanno alle spalle pochi gettoni con la maglia della nazionale e sembrano mancare dell'esperienza necessaria per affrontare da protagonisti un intero mondiale; possibile quindi anche lo spostamento di uno tra Donovan e Beasley nella posizione di seconda punta a supporto di Altidore, giocatore di cui potremmo continuare a sentir parlare, durante e dopo questo Mondiale.

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