mercoledì 19 maggio 2010

Uruguay, il futuro è ''celeste''

Prendete un attaccante di razza, due volte vincitore della Scarpa D'oro come miglior goleador europeo e due volte ''pichichi'' della Liga Spagnola, che con i suoi gol ha trascinato l'Atletico Madrid alla conquista dell'Europa League di quest'anno. Schieratelo insieme ad uno dei migliori talenti sudamericani, un vero cecchino dell'area di rigore, capace di segnare qualcosa come 74 gol in 3 stagioni con la maglia dell'Ajax. Ai due di cui sopra aggiungete un altro giovane dal piede caldo, decisivo con le sue 13 reti stagionali nella conquista di un posto in Europa League per il Palermo, con l'accesso alla Champions League sfumato solo per un soffio.

Non male per qualsiasi allenatore, figuriamoci per Oscar Tabarez, ct della nazionale uruguaiana con un passato anche in Italia (i tifosi del Milan lo ricorderanno in modo poco piacevole per l'annata 1996-1997), che affida al trio Forlan - Suarez - Cavani il compito di portare l'Uruguay oltre il Girone A, in cui la Celeste affronterà Francia, Messico e Sudafrica, a 20 anni esatti dagli ottavi di finale raggiunti a Italia 90. Una missione possibile per l'11 uruguagio, almeno in ottica secondo posto, considerando la Francia probabile vincitrice del girone e il Sudafrica inferiore sulla carta sia ai sudamericani che al Messico.

Difesa - La stagione appena chiusasi in Serie A ha dimostrato ulteriormente, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che Fernando Muslera non è il disastroso portiere visto in maglia biancoceleste nella stagione 2007-2008. Anzi, nonostante la stagione non esaltante della Lazio, il 24enne di Montevideo ha dimostrato di essere una sicurezza per il reparto arretrato e di essere definitivamente maturato anche per difendere i pali della propria nazionale. Probabile dunque il suo impiego da titolare al mondiale, con l'esperto Juan Castillo come vice e il 27enne Martin Silva come terzo. Davanti a lui, il pacchetto arretrato sarà guidato dal capitano e leader carismatico della squadra, il 30enne Diego Lugano, solitamente schierato al fianco del centrale del Villareal Diego Godin, con due terzini tutta grinta e agonismo come Fucile del Porto e Caceres, una delle poche note liete in casa Juventus, giocatore solido ma spesso troppo indisciplinato. Tabarez nelle qualificazioni ha schierato spesso la squadra sia con il 4-4-2 che con il 5-2-3 e dunque potrebbero trovare ampio spazio anche gli altri difensori convocati, il 34enne Scotti, il ''portoghese'' Pereira e il ''cileno'' Victorino.

Centrocampo - In mezzo al campo la celeste può contare su giocatori di grande fisicità come il ''napoletano'' Walter Gargano, i centrocampisti di Monaco e Porto Diego Perez e Alvaro Pereira, e quel Sebastian Eguren in procinto a gennaio di essere acquistato dalla Lazio, ma poi scartato dalla società di Lotito e finito in Svezia nelle file dell'AIK Solna. Non mancano comunque elementi dotati di fantasia e abili nei calci piazzati come Nicolas Lodeiro, anche lui giocatore dell'Ajax, squadra da sempre molto attenta ai giovani, come il goleador Suarez. A Tabarez sicuramente non mancano le soluzioni, in una metacampo che può contare anche su Arevalo del Penarol, Alvaro Fernandez dell'Universidad de Chile, Jorge Rodriguez del River Plate e i due Gonzalez, Alvaro dal Nacional e Ignacio dal Valencia.

Attacco - Dell'attacco e del trio delle meraviglie dal gol facile abbiamo già parlato. Tra le riserve da segnalare Jorge Martinez, reduce da una buonissima stagione a Catania, altro elemento che può garantire gol e profondità sulla fascia. Completano il reparto il veterano Abreu, 34 anni e 28 gol in 57 partite con la celeste, e il 24enne Sebastian Fernandez, punta degli argentini del Banfield.

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