martedì 6 luglio 2010

Olanda e Uruguay alle porte del sogno, stasera la prima semifinale

Due continenti, due modi di giocare a calcio in parte simili, due imprese, un solo sogno: la finale per conquistare la Coppa del Mondo. La grande festa che andrà in scena domenica sera a Johannesburg passa per Cape Town e da qui uscirà la prima delle due ''invitate'' per l'evento sportivo più importante della terra. Da una parte l'Olanda di Bert Van Marwijk, spumeggiante, cinica e soprattutto imbattuta, dall'altra l'Uruguay di Oscar Washington Tabarez, uno che l'impresa l'ha già realizzata portando la Celeste quarant'anni dopo tra le prime quattro del mondo grazie ad un attacco sontuoso e a un Muslera in porta in grande forma.
Altro che fallimento europeo: il Mondiale che dopo il primo turno sembrava aver lasciato campo libero alle sudamericane, Brasile e Argentina in testa, è diventata una questione tra le europee e l'Uruguay. Proprio la meno accreditata alla vigilia tra le nazionali del continente andino. Una squadra trascinata fin qui da un sontuoso Diego Forlan, un vero leader in campo capace di portare i propri compagni verso il sogno grazie ad una vena realizzativa degna del titolo di ''Pichichi'' della Liga spagnola vinta nel 2005 e nel 2009. Accanto a lui, dopo un inizio in sordina, è esploso anche Luis Suarez, un altro dal piede caldo, anzi caldissimo come dimostrano le statistiche: 47 gol in 47 presenze con la maglia dell'Ajax. E come Forlan, anche il numero 9 uruguagio si è dimostrato uomo della provvidenza grazie ai suoi gol e alla ''parata'' all'ultimo minuti dei supplementari contro il Ghana negli ottavi. Un intervento vitale che però, com'è ovvio, gli costerà l'assenza nella semifinale di stasera. Un assenza pesante al pari di quelle dello squalificato Fucile e degli acciaccati Godin e Lugano che potrebbero costringere Tabarez a reinventare la difesa. Dalla sua però l'Uruguay ha la consapevolezza che, rispetto agli olandesi, una sconfitta farebbe forse meno male. Anche se pare una bestemmia una frase del genere prima di una semifinale di un mondiale.
E' indubbio che però la pressione che da sempre investe la squadra considerata favorita sia sulle spalle degli Orange di Van Marwijk. Certo, dopo aver sconfitto il Brasile l'Uruguay non sembra un ostacolo impossibile da sormontare, ma è proprio questo il fattore di maggior rischio per i tulipani, che cullano il sogno per un'impresa attesa da sempre. Soprattutto dagli anni '70, quando l'Olanda del calcio totale di Cruijff e Neeskens fece sognare un intero popolo arrivando in finale nel 1974 e nel 1978 perdendo rispettivamente con Germania e Argentina. A quasi quarant'anni di distanza da allora e a venti dall'Olanda di Van Basten, Rijkaard, Koeman e Gullit, Sneijder, Kuyt, Robben, Van Persie e tutti gli altri hanno addirittura la possibilità di superare i propri miti e riscrivere la storia del calcio arancione. Paradossalmente da qui al sogno l'ostacolo maggiore per i tulipani sembrano proprio i problemi interni allo spogliatoio. Prima del quarto di finale contro il Brasile ci si sono messi Sneijder e Van Persie con le loro scaramuccie ad agitare l'ambiente orange, anche se la qualificazione contro i Verdeoro ha risolto una situazione comunque immediatamente chiarita tra i due. Alla vigilia della partita di stasera è stato ancora il numero 10 interista a riscaldare l'atmosfera in Olanda, parlando apertamente di Olanda Campione del Mondo e definendo Maradona e Dunga ''due idioti'' in confronto al proprio ct Van Marwijk, arma vincente finora in grado di mantenere unito e tranquillo il gruppo. Atteggiamento arrogante quello di Sneijder che, nonostante gli elogi, non è piaciuto nemmeno a Van Marwijk stesso. La paura è che con la vittoria contro il Brasile, e con il proprio nome dato per favorito nella lotta per il neonato Pallone d'Oro Fifa, Sneijder abbia un po' perso la testa. E non sia il solo tra gli olandesi.
Il tempo delle chiacchiere però è finito: stasera sapremo chi domenica sera sarà a Johannesburg a lottare per la Coppa e chi, il giorno prima, dovrà invece accontentarsi di spareggiare per il terzo posto. Uruguay-Olanda, a voi!
Le probabili formazioni:
Uruguay
(4-3-3):
1 Muslera; 6 Victorino, 2 Lugano (c), 3 Godin, 22 Caceres; 16 M. Pereira, 15 Perez, 17 Arevalo Rios; 7 Cavani, 10 Forlan, 13 Abreu.
A disposizione: 12 Castillo, 23 Silva, 19 Scotti, 5 Gargano, 8 Eguren, 11 A. Pereira, 14 Lodeiro, 20 A. Fernandez, 18 I. Gonzalez, 21 S. Fernandez. All: Tabarez
Olanda
(4-2-3-1): 1 Stekelenburg; 2 Van der Wiel, 4 Mathijsen, 3 Heitinga, 5 Van Bronckhorst (c); 8 De Jong, 6 Van Bommel; 7 Kuyt, 10 Sneijder, 11 Robben; 9 Van Persie.
A disposizione: 16 Vorm, 22 Boschker, 13 Ooijer, 14 De Zeeuw, 15 Braafheid, 12 Boulahrouz, 18 Schaars, 20 Afellay, 19 Babel, 17 Elia, 23 Van Der Vaart, 21 Huntelaar. All: Van Marwijk
Arbitro: Rashvan Irmatov (Uzbekistan)
Diretta: Sky Mondiale 1 e RaiUno, ore 20.30

Nessun commento:

Posta un commento