sabato 11 settembre 2010
Cesena show con Bogdani e Giaccherini, Milan k.o. (e Ibra sbaglia un rigore)
Inter-Udinese 2-1: Le Pagelle
Serie B: vola il Novara, prima vittoria per il Torino, crolla la Reggina
venerdì 10 settembre 2010
Al via la seconda giornata: tre anticipi con Inter, Milan e Roma.
Ma da domani si fa sul serio: aprirà le danze l'Inter di Benitez, che alle 18.00 ospiterà a San Siro l'Udinese. In serata, occhi puntati su Milan - Cesena per guardare le prodezze di Ibrahimovic e Robinho e fari accesi a Cagliari per la sfida tra i sardi e la Roma.
Inter - Udinese:
I nerazzurri sono a caccia dei primi tre punti della giornata e lo faranno tra le mura amiche contro l'Udinese di Guidolin che si prepara a dare battaglia dopo la batosta casalinga rimediata a causa del Genoa.
Benitez lascia Maicon in panchina, spostando Zanetti nel suo ruolo naturale di terzino. In campo Mariga al posto di Stankovic, per controllare un centrocampo ricco di qualità con i soliti Cambiasso e Snejder pronti a supportare gli esterni offensivi Pandev ed Eto. In attacco, il principe Milito.
L'Udinese si affiderà al trio Di Natale, Sanchez, Floro Flores per infilzare la porta di Julio Cesar. L'unico problema del Tecnico bianconero riguarda la difesa: con l'assenza di Coda, il ballottaggio è tra i nuovi Benatia e Angella.
Cagliari - Roma:
Al Sant'Elia, Bisoli non lancerà dall'inizio la collaudata coppia Matri - Acquafresca, preferendogli l'unica punta Nenè e un centrocampo folto con i "big" Cossu e Lazzari. Gara ad alta temperatura per il capitano Daniele Conti, spesso decisivo contro la sua vecchia squadra.
Nella Roma l'attenzione è tutta per Marco Borriello: l'ex rossonero ha dichiarato più volte di sentirsi al top della forma, e cercherà di mettersi in evidenza con Totti e Menez. Presenti Burdisso e Castellini, panchina per Vucinic e Simplicio.
Cesena - Milan:
Non chiamiamola Cenerentola: la squadra romagnola, autrice di un ottimo calciomercato, non ha steccato la prima, ritagliando sprazzi di buon gioco all'Olimpico contro la Roma. Ficcadenti è chiamato al durissimo esame Milan: tre attaccanti, Schelotto, Giaccherini e Bogdani e tre centrocampisti per mettere in difficoltà i diavoli.
I rossoneri sono pronti a premere sull'acceleratore, ma la presenza di Robinho dal primo minuto non è così scontata: al suo posto potrebbe giocare uno tra Ronaldinho e Pato. Confermato, invece, Ibrahimovic. Non ci saranno Flamini e Seedorf. Nesta è out. Allegri ridisegna la difesa, arretrando Antonini e inserendo Papastathopulos. Aspettando le magie brasiliane...
Serie A in sciopero, niente calcio il 25 e 26 settembre
Inter, una coperta troppo corta
A tre mesi dallo storico “triplete” l’Inter riparte con lo stesso organico, ma con due nomi in meno. Quelli di Mou e di SuperMario. La seconda, in particolare, è una partenza di peso e non rimpiazzata. Con un paio di infortuni il rischio è quello di vedersi superati in classifica da altri team rinforzati, come Roma e Milan.
L’estate nerazzurra doveva essere quella del trionfo. Quella degli acquisti premio, quella di un mercato da favola. Mascherano, Kuyt, Forlan, Inler, Marchisio sono solo alcuni dei nomi accostati ai campioni d’Europa ma, alla fine, alla voce entrate non si è visto nulla di notevole. In quella delle partenze, invece, ci sono due nomi pesanti, come detto, pesantissimi. Il primo è quello del mago di Setubal, di José Mourinho. L’altro, mancherà meno, è quello di Mario Balotelli. E ora quella coperta che l’anno scorso è sembrata così lunga e calda è divenuta all’improvviso fredda e corta.
A rimboccarla, fino a maggio, c’era Mou. Un vincente, un motivatore, che sapeva come sistemarla sul letto di ogni singolo giocatore. Sapeva quanti centimetri lasciar loro sulla destra, sulla sinistra e sotto il mento. E tutto, dico tutto, ha funzionato alla perfezione.
E ora? La grande iniezione di motivazione e fiducia fatta per tutto l’anno scorso da Mou sarà ancora nel circolo dell’organismo nerazzurro, oppure l’eccessivo aplomb di Benitez ha riportato i nerazzurri in letargia?
E ancora. L’anno scorso la Beneamata ha avuto anche un sacco di fortuna. Non si discute la rosa, davvero fenomenale. Ma subendo ad esempio i 67 infortuni patiti dalla Juve, forse, il Treplete l’avrebbe fatto il Bayern. In questo senso si parla di fortuna: in una stagione gli infortuni si sono contati sulle dita di una mano, e, fortunatamente, sono sempre stati dilazionati nel tempo. C’è stata solo una settimana di passione, senza il centrocampo, ma Mou (che ha detto di non essere Harry Potter, io ho i miei dubbi) ha fatto il miracolo.
Ora, se per caso si dovessero infortunare, anche seriamente, due attaccanti, che so, Eto’o e Milito e altri due come, la butto, Cambiasso e Maicon? In panchina non c’è davvero nessuno in grado nemmeno di indossare i loro scarpini. La nota positiva potrà, forse, essere Philipphe Coutinho (che assonanza nostalgica...): il talento cristallino non si discute, ora dovrà dimostrare di essere davvero una valida alternativa a Sneijder e compagni di ruolo. Dita incrociate, è l’unica speranza.
LA STELLA Dopo un anno a 100 all'ora in cui tutto è andato per il verso giusto, Wesley Sneijder ha l'obbligo di fare il fuoriclasse anche quest'anno. Serve all'Inter, per riconfermarsi, serve a lui per raccogliere quel poco che gli manca per vincere il pallone d'oro.
COSA VA Per il momento tutto. Gli scivoloni estivi contano zero. La squadra è la stessa che non più tardi di 4 mesi fa ha alzato la Champions al cielo di Madrid, l’amalgama è, probabilmente, la stessa. Benitez ha dalla sua un pugno di giocatori che possono fare la differenza in qualsiasi momento.
COSA NON VA Dicevamo, la coperta troppo corta. Non ci sono rimpiazzi notevoli. L’undici titolare è fenomenale, altro che gap colmato dal Milan, non scherziamo. Ma in panchina le riserve lasciano a desiderare. Lo facevano anche l’anno scorso, sia chiaro, ma tra le motivazioni di Mou e la grazia dei pochissimi infortuni, non c’è stato grande bisogno dei vari Cordoba, Mariga eccetera. E in attacco, almeno, c’era Balotelli. Decisivo in diverse gare, quest’anno non ci sarà. Al suo posto Biabiany e Suazo. Può essere un problema.
POSSIBILE PIAZZAMENTO Il primo posto, sulla carta, è ancora suo. Certo, dovrà lottare molto, molto di più, ma né Roma né Milan hanno davvero colmato il gap.
giovedì 9 settembre 2010
Bari, cercasi conferme disperatamente
LA STELLA: Il talento di Paulo Vitor Barreto, infortuni permettendo, può illuminare ancora il campionato dei galletti a suon di gol, assist e giocate. In sua assenza il ruolo di leader della squadra è stato assunto da Sergio Almiron, diventato ormai al pari di Barreto idolo incontrastato della tifoseria.
COSA VA: Ventura sembra aver già compattato il gruppo a livello dell'anno scorso. La scelta di spostare Ghezzal sull'out sinistro di centrocampo, permettendogli all'occorrenza di inserirsi come terminale offensivo, sembra finora azzeccata. Da segnalare anche l'ottimo stato di forma di Almiron e Alvarez, apparsi in forma smagliante durante il pre-campionato.
COSA NON VA: Persi Ranocchia e Bonucci, i nuovi centrali difensivi titolari Andrea Masiello-Marco Rossi non sembrano dare la stessa sicurezza dei loro predecessori. Le perplessità però riguardano soprattutto il reparto avanzato: si spera ovviamente sempre nel miglior Barreto, ma Kutuzov, Castillo e Caputo non sono propriamente dei goleador. Senza contare che Ventura ha chiesto, ma non ottenuto, di poter avere un rinforzo in difesa (Rinaudo) e a centrocampo (Giovinco).
POSSIBILE PIAZZAMENTO: La salvezza resta ampiamente alla portata dei biancorossi, anche se tutto fa presupporre che quest'anno sia lotta vera con le dirette concorrenti fino all'ultima giornata.
Al Milan è tornata la fame, ma basteranno i Fab Four?
LA STELLA: Bella domanda! In una squadra, e in particolare in un attacco, di stelle sceglierne una parrebbe fare un torto alle altre. Per l'attesa che lo circonda e l'entusiasmo che ha portato nell'ambiente per ora la scelta cade su Ibrahimovic.
COSA VA: Sono tornati entusiasmo e qualità. Quei quattro là davanti possono davvero portare il Milan a traguardi impensabili fino a pochi mesi fa. Senza contare che mister Allegri da sempre si distingue per la valorizzazione dei giovani e il vivaio rossonero ha mostrato in questo pre-campionato elementi davvero interessanti, senza dimenticare l'innesto di un giovane talento estero come Boateng.
COSA NON VA: L'obbligo alla vittoria su tutti i fronti potrebbe alla fine rivelarsi un boomerang, senza contare che permangono i problemi legati all'età e all'equilibrio tra i reparti. Allegri, poi, non avrà vita facile nel dover dosare l'impiego delle sue stelle e potrebbe soffrire la sua prima stagione su una panchina scottante (anche se, non va dimenticato, con Cellino al Cagliari non sono sempre state rose e fiori, anzi...)
POSSIBILE PIAZZAMENTO: Berlusconi e i tifosi vogliono tutto; più realisticamente il Milan può davvero insidiare l'Inter per la conquista del tricolore, mentre in Europa il gap con le altre super squadre del continente sembra ancora difficilmente colmabile. Eppure non sempre la squadra più attesa si è imposta nella competizione europea più prestigiosa, come dimostra un caso estremamente recente.
mercoledì 8 settembre 2010
Roma, Borriello e Adriano per ripetersi, ma sarà dura
martedì 7 settembre 2010
La Lazio riparte da Hernanes e dai problemi del passato
COSA VA: La tecnica e la fantasia di Hernanes per un centrocampo più solido e offensivo. Con lui, ancora da collaudare, Bresciano e l’uruguaiano Gonzales. Interessante la presenza di Biava in difesa. Infine Reja, tecnico preparato e capace di lavorare con i giovani.
Juve, una rifondazione inutile
di Alessandro Mascia
Una squadra da puntellare è stata rifondata. Inutilmente. Si potevano prendere due terzini, un centrale, un regista e una punta. Invece Delneri ha voluto di tutto, ed è stato accontentato. Per capirsi: in corso Galileo Ferraris hanno dato più valore all’aquileiano (che per inciso nelle big ha sempre fatto disastri, chiedere a Roma e Porto) di quanto non abbiano fatto l’Inter con Benitez e il Real con Mourinho.
Sarà una stagione con una squadra allo sbando, che faticherà a trovare la bussola e, probabilmente non avrà accesso alla prossima Champions League. Ciliegina sulla torta: gli addii di Diego, allontanato troppo in fretta, e le cacciate di Re David e Camoranesi.
Una campagna acquisti di bassissimo profilo ha portato a Torino, nell’ordine: Bonucci, Pepe, Martinez, Motta, Storari, Lanzafame, Krasic, Aquilani, Quagliarella e Rinaudo.
Sfido a trovare un, e dico un, fuoriclasse. Le partenze sono illustri: Camoranesi, Trezeguet, Diego. Questi sono solo tre nomi.
Serviva? Il mio giudizio è NO. Inequivocabilmente NO. E vi spiego perché. Sì, la rosa andava svecchiata e in questo senso si è fatto un passo avanti. Ma in ogni reparto non ci sono state migliorie, anzi.
In difesa, cioè dove servivano i maggiori rinforzi, l’apporto è stato ridicolo. Motta crossa bene tre volte su dieci. Bonucci per ora vale quanto Legrottaglie, ma non ha la sua esperienza. Traorè era riserva a Londra, Rinaudo non valeva il Napoli. Per quanto riguarda chi è rimasto: De Ceglie deve ancora capire come si difende e deve affinare il cross. Grygera è l’ombra di se stesso, Grosso è fuori rosa.
Il centrocampo, invece, è stato profondamente modificato, ma davvero senza aggiunta di un pizzico di qualità. Pepe e Martinez sono due giocatori da mezza classifica, niente di più. Krasic deve smentire Moggi che ha detto: “Di Nedved ha solo i capelli”. Lanzafame giocherebbe a fatica in primavera. Al centro c'è Sissoko, l’unico in grado di costruire un po’ di gioco. Melo deve rifarsi da una stagione catastrofica, e Aquilani sarà l’oggetto del mistero. Ma ho fiducia in lui.
Infine: Claudio Marchisio. Davvero vale un "no" a 20 milioni dell’Inter? Soldi con i quali comprare una punta? Analizziamo un attimo il suo rendimento. 53 gare con la maglia bianconera, 6 gol, non più di 15 assist (chiedere a chi ce l’aveva a fantacalcio). Chiellini, da difensore, nello stesso periodo ha fatto meglio. Ora, il Principino, vale davvero quella vagonata di soldi???
In attacco si è consumato lo sfregio. Diego. Non dovevano assolutamente mandarlo via: l’idea era quella che si fosse ambientato, e di sicuro rimpiazzarlo con Quagliarella è stato ridicolo. E Trezeguet? Re David mandato via, cacciato quasi. Ma la cosa assurda è che pagherà la Juve l’ingaggio, non l’Alicante. Serviva? Non si poteva tenerlo in rosa? I 5/10 gol, probabilmente li avrebbe fatti.
Juventini, preparatevi a lunghi periodi di delusioni, l’inizio del ciclo, non fatevi ingannare, è ben lontano dall’essere arrivato.
LA STELLA Giorgio Chiellini. E il che è tutto dire. Un difensore granitico, sempre attento, arcigno. Ma di sicuro non è colui che cambia la partita.
COSA VA La forza quattro. In ogni reparto ci sono quattro scelte. Motta, Grygera, De Ceglie e Traorè come terzini, Bonucci, Legrottaglie, Chiellini e Rinaudo centrali. In mezzo al campo Marchisio, Sissoko, Melo e Aquilani, sulle fasce Pepe, Krasic, Martinez e Lanzafame. In attacco Quagliarella, Del Piero, Amauri e Iaquinta.
COSA NON VA Mancherà Buffon fino a gennaio. La squadra faticherà a trovarsi nei primi tempi. Rischio dissapori per coloro che, comprensibilmente, staranno fuori spesso. Manca una punta di ruolo capace di segnare 20 gol. Manca un fuoriclasse.
POSSIBILE PIAZZAMENTO Lo scudetto è assolutamente fuori discussione. Inter, Roma e Milan sono una spanna sopra, forse anche due. Napoli, Genoa e Fiorentina daranno fastidio. Il quarto posto non è assolutamente sicuro, anzi. Ritengo che la Vecchia Signora chiuderà al 5° posto. D'altronde, l'obiettivo, è migliorare l'anno passato...
Napoli, che colpo Cavani! E si scommette su Sosa e Yebda
LA STELLA: Per il carisma e per il nome, che tra tutti è ancora quello più amato dalla piazza, la stella rimane Ezequiel Lavezzi. Dalle sgroppate offensive e dai numeri del ''Pocho'', insieme ai fondamentali apporti di Hamsik e Cavani, dipende la maggior parte del destino della stagione partenopea.
COSA VA: L'ottima sintonia del gruppo sviluppata da Mazzarri, che può contare su pochi ma ottimi innesti che possono ben integrarsi con il resto del gruppo già impegnato nella scorsa stagione con il tecnico toscano. Cavani ha poi già dimostrato di essere in forma e per questo il suo apporto in avanti potrebbe rivelarsi decisivo. Da segnalare anche l'ottimo stato di condizione di Lavezzi, impeccabile negli impegni di pre-campionato.
COSA NON VA: La difesa sembra ancora troppo debole per poter garantire la sicurezza di un piazzamento nelle zone altissime della classifica. Inoltre, visto l'impegno che attende i partenopei in Europa League, probabilmente sarebbe stato opportuno qualche ulteriore innesto per favorire il turn over. Tra i nuovi acquisti invece desta perplessità l'arrivo di Cristiano Lucarelli che, per età e mezzi tecnici, non sembra essere l'elemento ideale per il gioco di Mazzarri. Non a caso Denis, simile in quanto a caratteristiche all'ex giocatore di Parma e Livorno, non ha trovato spazio nella scorsa stagione, trovandosi costretto a cambiare maglia.
POSSIBILE PIAZZAMENTO: L'approdo in Europa League, tanto snobbata da De Laurentiis quanto tenuta in considerazione da Mazzarri, sembra l'obiettivo più realistico e raggiungibile per i partenopei. Qualificazione che potrebbe arrivare facilmente anche in virtù della rosa non molto diversa rispetto a quella della scorsa stagione.