Klose e i giovani tedeschi umiliano l'Argentina e portano la Germania in semifinale. Tutto facile per i ragazzi di Loew, che aprono subito le danze con Muller, abile a sfruttare una palla inattiva che spiazza la porta di Romero.
Pur giocando su spazi abbastanza ampi, la squadra di Maradona non è in grado di recuperare e accenna qualche timida reazione con i lanci da fuori area e i passaggi di un Messi non particolarmente brillante. Davanti, Tevez e Higuain si cercano poco e un po' per mancanza di alternative, un po' per frustrazione cercheranno conclusioni centrali e scontate. E' questo il primo tempo, giocato con una Germania attendista e pronta a divorarsi il raddoppio con Klose, sfruttando un contropiede composto da quattro passaggi: la mira dell'attaccante del Bayern è però imprecisa.
Mentre l'Argentina prova a pareggiare con i guizzi di Di Maria, la Germania ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo: Klose questa volta è preciso, e al 22' della ripresa piega la Seleccion con un'azione perfetta che manda in tilt il gruppo targato Messi.
Ecco la debolezza sudamericana: gli spazi si moltiplicano e le sparute idee di gioco vengono meno, lasciando agli avversari la possibilità di fare i prestigiatori nella "pampa" biancoceleste. Schweinsteiger ubriaca l'immobile DeMichelis e lo spento Burdisso, e per Friedrich è un gioco da ragazzi chiudere una partita finita in poker grazie all'ultima rete di Klose che fa doppietta.
Applausi ad una Germania giovane e spietata, capace di gestire le ripartenze dell'avversario e di colpirlo nei due grandi punti deboli: la difesa, che ha risentito non poco dell'assenza di Samuel, e l'insicurezza, arrivata sul due a zero.
Per Maradona un addio dal mondiale fin troppo amaro, non solo per il risultato, ma per non avere superato la prova della verità.
Pur giocando su spazi abbastanza ampi, la squadra di Maradona non è in grado di recuperare e accenna qualche timida reazione con i lanci da fuori area e i passaggi di un Messi non particolarmente brillante. Davanti, Tevez e Higuain si cercano poco e un po' per mancanza di alternative, un po' per frustrazione cercheranno conclusioni centrali e scontate. E' questo il primo tempo, giocato con una Germania attendista e pronta a divorarsi il raddoppio con Klose, sfruttando un contropiede composto da quattro passaggi: la mira dell'attaccante del Bayern è però imprecisa.
Mentre l'Argentina prova a pareggiare con i guizzi di Di Maria, la Germania ottiene il massimo risultato con il minimo sforzo: Klose questa volta è preciso, e al 22' della ripresa piega la Seleccion con un'azione perfetta che manda in tilt il gruppo targato Messi.
Ecco la debolezza sudamericana: gli spazi si moltiplicano e le sparute idee di gioco vengono meno, lasciando agli avversari la possibilità di fare i prestigiatori nella "pampa" biancoceleste. Schweinsteiger ubriaca l'immobile DeMichelis e lo spento Burdisso, e per Friedrich è un gioco da ragazzi chiudere una partita finita in poker grazie all'ultima rete di Klose che fa doppietta.
Applausi ad una Germania giovane e spietata, capace di gestire le ripartenze dell'avversario e di colpirlo nei due grandi punti deboli: la difesa, che ha risentito non poco dell'assenza di Samuel, e l'insicurezza, arrivata sul due a zero.
Per Maradona un addio dal mondiale fin troppo amaro, non solo per il risultato, ma per non avere superato la prova della verità.
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